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CHIESA

Il fumo di Satana: le vostre lettere

La lettera di Mario Palmaro con la risposta di Riccardo Cascioli hanno generato molte reazioni da parte dei nostri lettori, oltre agli interventi dei collaboratori che state leggendo in questi giorni. Aldilà della naturale diversità di commenti, risalta però una diffusa gratitudine per avere lanciato questo dibattito, segno che il tema in questione è molto sentito. Oggi perciò cominciamo a pubblicare alcune delle numerose mail giunte in redazione. 

Famiglia 12_01_2014
Lettere al direttore

La lettera di Mario Palmaro con la risposta di Riccardo Cascioli hanno generato molte reazioni da parte dei nostri lettori, oltre agli interventi dei collaboratori che state leggendo in questi giorni. Oggi perciò cominciamo a pubblicare alcune delle numerose mail giunte in redazione. 

 

Spettabile redazione della Bussola quotidiana,

Anzitutto voglio ringraziarvi per il lavoro serio e trasparente che coraggiosamente portate avanti. 

Di seguito una mia riflessione scaturita dall’articolo di Palmaro e Cascioli dell’8 gennaio scorso. Oggi 9 gennaio la liturgia del giorno ci propone il brano tratto dal Vangelo di San Marco capitolo 6 vv.45-52. Gesù ha appena sfamato circa cinquemila persone, i suoi non hanno capito granché anzi hanno il cuore indurito, il Maestro li invita a precederlo sull’altra riva per poter congedare la folla e pregare da solo sul monte. Verso sera la barca è in mezzo al mare , il vento soffia contrario, i suoi discepoli sono affaticati. La barca è la Chiesa avversata dal vento contrario che spira violento dal mondo, contrario alla Chiesa, alla legge di Dio, alle leggi di natura, e quanto questa barca tra i marosi assomiglia alla Chiesa dei nostri tempi, lacerata da scandali, divisioni, lotte intestine e da un’inquietante deriva teologica di stampo “modernista” sempre più indulgente, compiacente e sincronica con il mondo, le sue leggi (matrimoni gay, adozioni coppie omossessuali, eutanasia ecc), che guadagna a “questa Chiesa” un plauso sempre più assordante e compiaciuto, di tanti, troppi per non essere oltre modo “sospetto”. 

Come credente e cristiana sono moderatamente preoccupata e condivido pienamente la posizione espressa da Palmaro e Cascioli nell’articolo in questione, ma il brano del Vangelo di oggi mi conforta: Gesù sul finire della notte sale sulla barca (la sua Chiesa) e il vento cessa. Gesù ha vinto il mondo, la Chiesa è guidata dallo Spirito Santo, le porte degli Inferi non prevarranno su essa, mai. Forte di questa Parola so che devo continuare a fare la mia parte lì dove sono chiamata ogni giorno, rimanendo nella verità con carità e nella carità con verità. Qualsiasi indignata e singola protesta sarebbe destinata come stanno oggi le cose a un clamoroso fallimento. 

Il cristiano ha una sola arma: l’impegno quotidiano che è testimonianza e la preghiera, al resto ci ha già pensato il Maestro. 

Marilena Scarselli

Cari amici,

Sabato 11 gennaio c'è stata a Roma la manifestazione in difesa della famiglia organizzata da Manif pour tous Italia. Intanto una parte consistente del clero cattomodernista e "adulto", non perde occasione per "remare contro", anche tirando il Papa per la tonaca e strumentalizzando ogni sua parola.

Così dopo l'insistenza di Francesco sul tema della misericordia, Jesus nel numero di dicembre ha parlato dei divorziati cristiani (http://www.jesusonline.it/n.12-dicembre-2013.html#Un-dramma-cristiano_01.jpg) e usando il solito taglio pietistico e buonista in modo farisaico e surrettizio ha cercato - almeno questa è la netta sensazione che io, lettore medio, ho avuto - di gettare il sasso nel senso di un adeguamento della dottrina della Chiesa al mondo e alla "moda del tempo".

Nell'articolo ci si interroga sul dramma dei credenti allontanati dai sacramenti e dalla vita ecclesiale, e della "enorme difficoltà" che la Chiesa mostra nel dire di aver cambiato idea (perché sul divorzio la Chiesa, ovviamente per Jesus deve cambiare idea) ma non c'è il benché minimo accenno alla possibilità di ripartire dal sacramento del matrimonio per ripristinarne il senso, purtroppo evidentemente indebolito anche fra tanti cattolici; e per cercare di ricucire le unioni ritenute fallite; là dove "non osi separare l'uomo ciò che Dio ha unito".

Perchè evidentemente per Jesus, come per il mondo di oggi, se c'è l'amore (quello dei romanzi rosa e delle canzonette) c'è tutto e se questo finisce può finire anche l'unione di un uomo e di una donna ... e c'è poco da fare.

 Di fronte a simili "autorevoli" prese di posizione pubbliche - Jesus tra l'altro fa bella mostra di sé in tantissime chiese nell'angolo dedicato alla "buona stampa" (sic) - è chiedere troppo fare un po' di pulizia dentro la Chiesa anche da un punto di vista dottrinale?

Va bene la preoccupazione pastorale di non perdere nessuna pecorella del sacro gregge, ma tollerando la presenza di simili serpi nel proprio seno, chi protegge i semplici fedeli dal veleno sparso a piene mani da riviste come Jesus? Quanti grazie a questo cattoprogressismo finiscono per perdere il senno e la fede? Le parrocchie sempre più vuote non dicono proprio nulla ai nostri beneamati pastori?

E' sconcertante constatare, anche su social network come Facebook, quanti cattolici (ma sarebbe più corretto dire sedicenti tali) si schierano a favore delle unioni omosessuali mostrando una palese e assoluta ignoranza della sana dottrina e degli stessi pronunciamenti da parte del Papa. Sembra che ormai il Vangelo sia ridotto ad opinione personale, a foglietto da Bacio Perugina in nome del quale si può giustificare qualsiasi cosa provenga da  Mammona. E non è certo tutta colpa dei fedeli...

Palmaro nella sua lettera alla Bussola ha dipinto in maniera eccelsa uno stato d’animo che è anche il mio, e di tanti altri. Cascioli da parte sua ha risposto in maniera altrettanto superba e personalmente condivido. Tuttavia resta tanto amaro in bocca.

 Scusate lo sfogo...

 Pietro Licciardi

Spett. Redazione,

leggo con molto interesse  da tempo i vostri articoli e mi ritengo sulla vostra linea di pensiero.

Cattolico osservante sono sempre più sconvolto dalla deriva che la Chiesa sta prendendo, Chiesa  in cui non vi è più il coraggio di predicare il giusto, di indicare cosa è bene cosa è male. A mio modesto avviso si sta rompendo, se non si è già rotta del tutto, l'Alleanza millenaria che Dio ha proposto al Suo popolo, sommergendo tutto nella parola “Misericordia” ed a mio avviso stravolgendola completamente.

Per carità il fumo di Satana non prevarrà, lo Spirito ha assistito la Chiesa nei momenti più bui e la Chiesa supererà anche questo, ma .....  speriamo che il Signore ci aiuti a superare lo spirito di questo mondo che sta comunque sporcando la Santa Chiesa. 

Cordialmente

Prof. Biagio Ricciardi

Carissimo Direttore,

ho letto "Il fumo di Satana nella Chiesa" con attenzione e, posso dire, con commozione. Capisco la sua risposta al professore Mario Palmaro, ma alla fine, chi ha figli non può che essere d'accordo al 100% con Palmaro. Io provo esattamente la sua stessa inquietudine.

Agostino Nobile

Caro direttore,

Desidero ringraziare il sig. Mario Palmaro per la sua lucidissima e insieme drammatica lettera che ha il coraggio di denunciare il vero stato delle cose. Giuste e necessarie la penitenza e la preghiera, ma mai dimenticare Giovanni (8, 32). 

Un vostro lettore,
Enrico Zanetti

Caro direttore,

c'è la certezza che il Papa "non possa errare nell'insegnarci le verità rivelate da Dio",  cioè che non possa diventare eretico - certezza soprannaturale - ;  e c'è la costatazione che questo Papa aderisce a un'impostazione culturale quanto meno manchevole - constatazione nell'ordine naturale.

Per venire al pratico: ogni parola di papa Benedetto era da leggere e assaporare, senza con ciò voler attribuire a essa un valore eterno né il carattere dell'infallibilità;  questo, purtroppo, non è vero oggi. I collegamenti con l'immanentismo di stampo occidentale sono reali, anche se il canto di vittoria di "Repubblica" è assurdo.  Ma l' attenzione benevola del Papa (come del Clero "aggiornato") verso "Repubblica", e verso "La Stampa" (due media integramente massonici) è un fatto.

Direi al dottor Palmaro che ciò di cui abbiamo bisogno è soprattutto una mentalità del tipo  "Vediamo che il vostro unico interesse reale è andare verso Cristo per contaminarLo;  il nostro unico interesse reale è stare vicini a Cristo per essere suoi".  Cioè, del tipo "Una Casa esiste, ed è quella di Maria".

Probabilmente è una mentalità simile a quella di papa Benedetto, che ebbe nella propria famiglia un riferimento essenziale di fronte alla catastrofe dell'ambiente clericale tedesco (cfr. la Sua preghiera per l'Italia alla Madonna di Loreto):  più normalità, più vita di famiglia, più realismo, più femminilità vera (e meno tronfio maschilismo degli pseudo-teologi).

Grazie

Andrea Sorrenti

 

Spett.le Redazione,

Vogliate, per favore, inoltrare un sentito ringraziamento a Palmaro e Cascioli per le opinioni espresse nell'articolo odiernamente pubblicato. Costituiscono, unitamente agli ulteriori contributi offerti da codesta rivista, stimolo ed incoraggiamento a non demordere nella "buona battaglia".

Purtroppo anche nelle cosiddette "periferie dell'impero", quali appaiono le piccole realtà di provincia dove vivo, logiche di opportunismo e convenienza offuscano sempre più l'agire di battezzati e operatori pastorali.

Da parte mia, non avendo argomenti pari a quelli espressi dai vostri esperti collaboratori, di fronte ad un cattolico "adulto" mi limito a "gridare": che cosa hai fatto del tuo Battesimo?

Grazie ancora, buon anno del e nel Signore Gesù.

Marco Ruggio

Gentile direttore,

innanzitutto la ringrazio molto per la pubblicazione della lettera di Palmaro, e soprattutto per la sua risposta veramente bella e centrata: sono stato combattuto fino ad ora se riuscire a supportare anche economicamente (oltre che con rilanci tra amici e social) la sua rivista, viste le ristrettezze economiche, ma dopo questa limpida risposta mi sono deciso a sostenervi anche se con molto poco... (tengo famiglia).

Per rassicurare Palmaro, anche il sottoscritto è molto preoccupato per i suoi figli (tre di 6, 5 e 3 anni), ma la preoccupazione più grande non riguarda il mondo (che fa paura e che bisogna conoscere), né la Chiesa (che giustamente ha un suo buon condottiero in Cristo!) ma la mia persona e la mia fede, strumento principale di trasmissione dell'incontro cristiano ai miei figli (Padre): la preoccupazione mia è di avere un luogo fisico di persone e di Chiesa (per me e cui affidare i miei figli) in cui essere generato e ri-generato per non finire a cristallizzare la dottrina e trovarmi dall'altra parte del banco insieme a Scribi e Farisei.

La storia della Chiesa è stata e sempre sarà travagliata (un Apostolo che ha vissuto per 3 anni con Cristo è stato il Traditore), ma come dice bene lei, e per primo ci ha detto Cristo, è dall'Unità tra di voi che si riconoscerà che Io ci sono e che siete miei.

Il problema vero è amare la Chiesa e il Vicario di Cristo, dove amare può voler dire anche litigare e discutere aspramente (come con mogli e figli), ma amare sopra ogni cosa Cristo e dunque l'unità di questo corpo: questo non è demandabile alle gerarchie o alla struttura della Chiesa ma è  compito di ogni cristiano ovunque sia e in qualsiasi contesto si trovi, è il fascino del cristianesimo, investire tutto della presenza di Cristo vincitore, e investire (o riconoscere e partecipare di) l'ambiente in cui si vive di questa presenza.

Va ricordato a Palmaro che per primo Cristo è stato ammazzato ingiustamente, con false accuse, e nel momento più duro con lui c'era solo sua Madre, Giovanni e le pie donne, quando qualche giorno prima l'intero popolo lo osannava, e lui era Dio, non un poveraccio peccatore come noi. 

I suoi amici, gli Apostoli, che avevano giurato secondi prima di difenderlo a costo della vita, sono scappati lasciandolo tremendamente solo (anche Dio sembra lasciarlo solo "Mio Dio perché mi hai abbandonato"): male che vada parteciperemo anche noi (nella giungla del Vietnam insieme) alle sofferenze del Cristo sulla croce...

In breve volevo solo ringraziarvi per il bene che state costruendo, rassicurare Palmaro che il mondo è governato da Cristo, e che non è lui solo in questi momenti di angoscia (io sono come lui molto angosciato e angosciabile) ma che non devono offuscare chi siamo e a Chi apparteniamo veramente, dunque non possiamo permetterci di instillare noi dubbi, piagnistei e scoraggiarci (lo scoraggiamento è già un fumo di Satana in noi).

Non prevalebunt, e noi aiutiamoci a vedere i "pericoli" ma anche la bellezza che esiste e le testimonianze di chi, unito a noi, ci richiama la bellezza (come ben detto da lei anche in Italia non mancano esempi anche in vescovi!).

Lorenzo Tardini

 

Dottor Cascioli,

è vero: la Chiesa è in mano a Cristo, e si combatte con le armi della preghiera e della penitenza, ma ciò non dispensa dal dire la verità e denunciare codardie e doppiezza.

Perfino S. Antonio Abate, grande orante e grande penitente lasciò il silenzio del deserto per andare a difendere la fede contro gli ariani, e Santa Caterina non tentò di giustificare il papa, ma andò a dirgli di tornare a Roma a fare il suo mestiere.

Spero che, come auspica Palmaro, il mondo cattolico "sano" prima o poi si risvegli e abbia il coraggio di reagire.

LL

Volevo dare il mio piccolo contributo alla discussione tra Il Prof Mario Palmaro e il Direttore Riccardo Cascioli. Concordo pienamente con quanto detto dal Prof  Palmaro e in parte con ciò che è stato detto dal Dott Cascioli. Il vero problema è nella Chiesa. Come aveva intuito Papa Benedetto XVI il problema che la Chiesa ed i cattolici hanno è nella Fede che non è annunciata (dal clero) coraggiosamente in toto senza se e senza ma , e che quindi non è vissuta dai fedeli. 

Ho 62 anni e mi ricordo che da ragazzo, sia la bellezza della nostra Fede che i pericoli che la insidiavano ( il demonio , il peccato mortale) , che il possibile esito negativo della nostra vita (l’Inferno), venivano annunciati senza sconti dai sacerdoti di allora (la cui preparazione era di altissima “qualità”). Che succede oggi invece ? Di queste tematiche scomode, non se ne parla… (tanto andiamo tutti in Paradiso….)… Ho sentito solo una volta nella mia parrocchia , il vecchio parroco fare ammenda per aver a lungo trascurato l’annuncio della esistenza dell’Inferno…. Le tematiche in questione (demonio, tentazione, peccati mortali, confessione, inferno ed anche purgatorio) sono trascurate nelle omelie che ho ascoltato nelle varie chiese di Milano. Per cui , chiunque ne parli (Radio Maria, La Nuova Bussola Quotidiana, il Timone…) come pure chi dichiari che Cristo è l’unico Salvatore e la vera Chiesa è quella Cattolica, viene considerato fanatico e talebano ( a me viene detto spesso e sono contento di essere considerato tale). 

I risultati sono quelli che vediamo ogni giorno e che il prof Palmaro denuncia. Certo, come dice il Dott Cascioli, a guidare la Chiesa ( per la salvezza delle nostre anime ) è Cristo, ma noi dobbiamo fare la nostra parte. Come ha detto giustamente Padre Livio da Radio Maria, dobbiamo cercare, con l’aiuto del Signore, di far sì che il maggior numero di persone alla fine si salvi.  Ma se si tace da parte della maggior parte della gerarchia ecclesiatica su quello che è il vero male che ci minaccia (il peccato mortale) , questo non è possibile. Rimpiango (come molti cattolici credo) i tempi in cui Papa Giovanni Paolo II  e Papa Benedetto XVI parlavano senza sconti e in maniera chiara e diretta , senza giri di parole, sui peccati mortali che ci possono fare perdere eternamente. Frasi come ‘’Chi sono io per giudicare’’se non interpretate correttamente (quanti lo faranno nella maniera corretta? ) fanno e stanno facendo danni terribili secondo me. 

Un caro saluto al dott. Cascioli e al prof. Palmaro, e lunga vita alla Nuova Bussola Quotidiana,

Nicola Buono


Carissimi,

Quanto aspettavo questo confronto!!!!!
La profondità e la chiarezza che avete entrambi espresso ci aiuta a capire di più e ci consola la vitalità che ne scaturisce. Grazie, continuate, ci serve!!!!

Alberto Cerutti

Sottoscrivo da cima a fondo il sofferto contenuto della lettera di Mario Palmaro. Salvo un particolare: gli elicotteri a cui allude sono deltaplani, portati qua e là dai venti di dottrina. (Omelia del Cardinale Joseph Ratzinger. Missa pro eligendo Romano Pontifice, lunedì 18 aprile 2005)

                                                                                                                                        Riccardino Paniz (Belluno)