Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
Migrazioni
a cura di Anna Bono
Storie di emigranti

Il caso di Christian che non vuole tornare in Zimbabwe dove è nato

Il ragazzo sarà rimpatriato perché suo padre non ha provveduto a fare per lui, come per il resto dei membri della famiglia, la richiesta di un permesso di soggiorno a tempo indeterminato

 

Migrazioni 30_07_2021

 

Gli Arundell sono una famiglia originaria dello Zimbabwe, marito, moglie e tre figli. Vivono in Gran Bretagna, sono diventati cittadini inglesi: tutti, tranne Christian, il figlio maggiore che ha 26 anni. È lui a raccontare la sua storia alla Bbc. Dice che sua mamma, nel 1995, quando lui aveva cinque anni, ha deciso di lasciare lo Zimbabwe dopo aver subito tre furti con aggressione in casa. Avevano cambiato casa a ogni furto, ma al terzo la mamma ne ha avuto abbastanza: prima si è trasferita con i figli in Botswana e poi è andata in Inghilterra, dove il marito che fa l’architetto l’ha raggiunta nel 2001. Dapprima avevano ottenuto un permesso di soggiorno valido 10 anni che è scaduto quando lui aveva 17 anni. Poi entrambi i genitori hanno ottenuto il permesso di rimanere a tempo indeterminato. Allora il padre ha promesso ai figli che avrebbe chiesto il permesso di soggiorno a tempo indeterminato anche per loro. Ma non lo ha fatto. O meglio: lo ha fatto per i due figli minori, ma non per Christian. Ha sempre rimandato di pagare le spese necessarie e così lui ha lasciato la scuola di football che lo aveva accettato dopo che aveva finito gli studi, si è messo nei guai ed è finito in prigione per reati di droga. Christian accenna a problemi famigliari che sarebbero all’origine della decisione di suo padre di non avviare la pratica per lui. Adesso il ragazzo che ormai risiede illegalmente in Gran Bretagna si trova in un centro di raccolta degli emigranti destinati a essere rimpatriati. Verrà mandato in Zimbabwe. “Conosco solo la Gran Bretagna – dice disperato – qui sono andato a scuola, i miei amici, la mia famiglia sono qui. Se devo tornare in Zimbabwe, per me è la morte”. È iniziata una raccolta di firme in suo favore e di altre persone nella sua stessa situazione, ma secondo le autorità britanniche il suo status di illegale è indiscutibile. Rimpatriamo, dicono, solo persone che non hanno basi legali per restare in Gran Bretagna e che non hanno bisogno di protezione internazionale. Lo Zimbabwe non è un paese sicuro, replica chi chiede che Christian non venga rimpatriato. Il governo dello Zimbabwe è intervenuto nella vicenda per assicurare che i cittadini che ritornano non hanno nulla da temere: “chi è di nazionalità zimbabwana è benvenuto a casa” ha dichiarato il portavoce del governo, Nick Mangwana.