Gay Pride a Częstochowa, resistenza dei cattolici
Per la prima volta un Gay Pride viene organizzato a Częstochowa dove sorge il famosissimo santuario di Jasna Góra in cui si venera l’icona della Madonna Nera. Contemporaneamente, gli ascoltatori di Radio Maryja hanno organizzato un pellegrinaggio e opposto una resistenza non violenta al Pride, sbarrandogli il passo.
Giovedì gnocchi e domenica 8 luglio - tutto il mondo è paese - giornata di Gay Pride anche nella cattolicissima e arciconservatrice Polonia. Ma dove? A Częstochowa, la città slesiana dove sorge il famosissimo santuario di Jasna Góra in cui si venera l’icona della Madonna Nera resistita persino agli assalti (ne porta i graffi) degli hussiti. Perché se il Gay Pride non fosse inutilmente blasfemo che Gay Pride sarebbe? Solo che in Polonia gli omosessualisti hanno incontrato i polacchi, non certi italiani.
Era la prima volta che il Gay Pride si svolgeva a Częstochowa. L’hanno chiamata “Marcia per l’uguaglianza”. Vi hanno partecipato circa 600 manifestanti, con degli ospiti: alcuni membri della Sojusz Lewicy Demokratycznej, l’Alleanza della Sinistra Democratica, cioè la formazione socialdemocratica nata nel 1991, e qualche esponente del movimento soi-disant “Antifa”, cioè gente tipo Black bloc che bolla come “fascisti” tutti quelli che non sono sfascisti come loro.
La pagliacciata ha però coinciso (per caso?) con altri importanti eventi cittadini, fra i quali un pellegrinaggio al santuario di circa 100mila ascoltatori dell’emittente cattolica “Radio Maryja” (notare la disparità delle cifre). Ora, una volta che gli omosessualisti sono giunti in piazza Bieganski si sono visti sbarrare il passo da alcune decine di cattolici arrabbiati per l’oltraggio (c’erano anche bandiere con l’aquila polacca coronata e colorata come l’arcobaleno), tre dei quali si sono persino sdraiati a terra in Viale Santissima Vergine Maria allo scopo d’impedire il passaggio a quella sarabanda. Nessuna violenza, nessun estremismo, semplicemente una deviazione: passate da un’altra parte, se volete.
La polizia è intervenuta subito e ha disperso i cattolici, i quali si sono però riorganizzati nel parco ai piedi della china che porta al santuario. A quel punto la polizia ha deviato il corteo omosessualista altrove, in direzione della la Galleria municipale d’arte. Con le buone si ottengono sempre ottimi risultati.