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Verona

Famiglie Arcobaleno entra nella Consulta Famiglia

A Verona l'associazione Famiglie Arcobaleno, favorevole all'utero in affitto, entra nella Consulta comunale della Famiglia

Gender Watch 08_07_2023

Il sindaco Damiano Tommasi ha deciso a favore dell’ingresso dell’associazione Famiglie Arcobaleno nella Consulta comunale della Famiglia, nata nel ’97 per promuovere l’istituto della famiglia, ovviamente l’unica che esista, ossia quella composta da un marito e una moglie e, se ci fossero, dai figli.

Lo statuto dell’associazione vuole «promuovere la diffusione, all’interno e all’esterno dell’associazione, di buone pratiche in merito ai percorsi di PMA [fecondazione artificiale] e GPA [utero in affitto] rispettosi e dignitosi per tutte le persone coinvolte, conformemente alla normativa vigente». Ma come è possibile far accedere, in modo rispettoso alla normativa vigente, le coppie gay alla fecondazione artificiale e all’utero in affitto se la prima è una pratica vietata per le coppie omosessuali e la seconda è pratica vietata a tutti?

Tommasi ha reso anche noto che si occuperà personalmente delle registrazioni dei figli di coppie gay avvenute all’estero (finora non c’è stato nessun caso). Ma anche in questa ipotesi l’ordinamento giuridico vieta tali registrazioni, sebbene alcuni sindaci e giudici si comportino a riguardo in modo disinvolto. Tale divieto è stato ribadito qualche mese or sono anche dal Ministro dell’Interno Piantedosi.

Verona e insieme a lei molti altri comuni sono quindi zona franca per il diritto in merito al tema dell’omogenitorialità.