Educazione, vescovi british si affidano a un antifamiglia
Il Catholic Education Service (CES), un’agenzia della Conferenza episcopale di Inghilterra e Galles, ha nominato Greg Pope, un ex parlamentare labour di Hyndburn come suo vicedirettore. Il problema è che Greg Pope ha un lungo e sostanzioso curriculum parlamentare di prese di posizione contro la famiglia e contro la vita.
Non si è ancora spenta l’eco delle polemiche che hanno accompagnato la ben povera figura compiuta dalla diocesi di Liverpool e dalla Chiesa di Inghilterra e Galles nel caso di Alfie Evans, che veniamo a sapere di un'altra mossa di questa conferenza episcopale che non può non suscitare forti perplessità. Il Catholic Education Service (CES), un’agenzia della Conferenza episcopale di Inghilterra e Galles, ha nominato Greg Pope, un ex parlamentare labour di Hyndburn come suo vicedirettore. Il problema è che Greg Pope ha un lungo e sostanzioso curriculum parlamentare di prese di posizione contro la famiglia e contro la vita. Secondo il comunicato stampa della CES, di qualche giorno fa, “Greg Pope è stato nominato dopo un rigoroso processo di selezione ed è stata la scelta unanime della commissione di intervista finale, che era presieduta dall’arcivescovo Malcom McMahon, presidente del Catholic Education Service di Inghilterra e Galles”. E “Oona Stannard, Capo Esecutivo e Direttore del CES, ha approvato la nomina, dicendo che ci aiuterà a continuare a proteggere e promuovere l’educazione cattolica”.
Sembra però che una larga parte della base - genitori, insegnanti e anche sacerdoti, ma non solo; anche non cattolici, abbia preso male questa nomina, anche perché accusa il CES di complicità con il governo e le lobbies pro-aborto nello spargere una cultura che non appare certamente né cattolica né pro-vita nelle scuole. Si rimprovera al Catholic Education Service di aver collaborato insieme con gruppi pro-aborto a stilare la bozza governativa di guida all’educazione sessuale, che è ricca di spunti anti famiglia e anti vita. Molti cattolici rimproverano al documento, che ormai ha superato una terza lettura alla Camera dei Comuni, di veicolare l’imposizione dell’insegnamento dell’aborto, della contraccezione e dell’omosessualità nelle scuole, indipendentemente dall’orientamento religioso degli istituti.
E adesso la nomina di Greg Pope sembra veramente colmare la misura. Greg Pope ha votato per abbassare il limite dell’aborto praticato per ragioni sociali da 24 a 22 settimane, o 20 settimane, ma ha votato contro gli emendamenti che volevano limitarlo a sedici o dodici settimane. Ha votato contro una legge che avrebbe imposto di informare i genitori, o i responsabili legali di ragazze e ragazzi sotto i sedici anni nel momento in cui si fornivano loro servizi di contraccezione, o abortivi. Ha firmato una mozione parlamentare di elogio a una fabbrica di preservativi, per la diffusione dell’informazione nelle scuole, nella “Settimana Nazionale del Condom”. Ha votato contro un emendamento che avrebbe obbligato i dottori a fornire informazioni scure alle donne incinte e sul punto di decidere un aborto nel sospetto di malformazioni del nascituro.
Non solo: Pope ha firmato mozioni parlamentari che elogiavano organizzazioni pro-aborto sia nazionali che internazionali, come Family Planning e Planned Parenthood. Ha firmato mozioni parlamentari tese a promuovere “la salute riproduttiva”, “la salute sessuale e riproduttiva”, “i diritti e la salute sessuale e riproduttiva”; tutte denominazioni che, come è noto, includono e prevedono l’aborto su richiesta. E nello stesso modo ha firmato mozioni a favore della “Consapevolezza contraccettiva”, e della “Scelta contraccettiva”, e di analoghe iniziative. Per quanto riguarda l’eutanasia, Pope ha votato a favore della “Mental Capacity Bill”, che ha segnato l’ingresso nella legislatura inglese dell’eutanasia per “neglect”, e ha votato contro emendamenti motivati da preoccupazioni pro-life. Ha poi votato a favore dei 16 anni come età di consenso per l’attività omosessuale (equiparandola a quella eterosessuale). Ha votato contro degli emendamenti che volevano obbligare i dottori a considerare il bisogno del bambino di un modello di ruolo maschile o femminile prima che a una donna sia assicurato il trattamento di fertilità. Ha votato contro emendamenti che limitavano l’adozione da parte delle coppie omosessuali, e ha votato contro le misure che impedivano alle amministrazioni locali di promuovere l’omosessualità, fra cui l’insegnamento nelle scuole “dell’accettabilità dell’omosessualità come una pretesa relazione di famiglia”. Ha votato a favore delle unioni omosessuali, e la lista potrebbe continuare. Insomma, un vero cursus honorum degno di essere nominato Vicedirettore del Servizio Educativo Cattolico della Conferenza Episcopale.