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OMOERESIA

Coppia gay fa capolino nel catechismo per bambini

Un nuovo Catechismo per ragazzi delle edizioni salesiane mostra in copertina una coppia di uomini con bambini. E il Gesù raffigurato è ad immagine di Conchita Wurst. Il web insorge e attacca il sussidio di essere omoeretico. Coincidenze innocenti o ossessioni? Sicuramente uno scivolone, che investe anche gli stessi autori, responsabili per il servizio di catecumenato della diocesi di Torino. La stessa del corso sulla fedeltà gay di don Carrega. 

Educazione 09_04_2018
La prima di copertina e la quarta

Le edizioni dei salesiani Elledici hanno dato da poco alle stampe un nuovo sussidio per il catechismo dei ragazzi. Il quaderno con le schede ha suscitato lo stupore di molti sul web che si sono rimpallati le due immagini di copertina, la prima e la quarta. Vediamo perché.

Cominciamo dalla prima di copertina. Gesù è raffigurato al centro ed è la “fotocopia” di Conchita Wurst. Sicuramente nessuno quando ha pensato di raffigurare in cotal modo il Signore Gesù pensava al noto alle cronache transessuale austriaco. Però se digitate su google il suo nome e lo confrontate con quello del Gesù nel catechismo non potrete non rimanere folgorati dalla straordinaria somiglianza. 

Curiosa la scelta dei personaggi a fianco di Gesù: c’è la nonna con i due nipotini e dall’altra parte c’è una mamma con i suoi figli, una è di colore perché il politically correct ci sta sempre. E dietro a loro c’è un tizio allampanato che batte le mani come un fru fru e che dal colletto e i bottoni in verticale sul completo nero appare chiaramente come un prete. Un prete con la giacchetta di tendenza. Vabbè, sono i tempi, non è che ci si debba formalizzare troppo anche per le immagini a corredo dei catechismi: l’importante è che il contenuto dentro sia sano e rettamente conforme alla dottrina.

Poi però si gira il sussidio e si incontra la quarta di copertina. E qui, ci si rende conto che le critiche stilistiche di prima passano in secondo ordine. E si comprende come il web si sia rivoltato.

Ci sono due uomini che guardano verso l’orizzonte su un punto non identificato e sullo sfondo compare un piccolo villaggio con la chiesa. Due bambini sono avvinghiati al primo, un signore distinto, quasi dandy, con una giacca a righe che costringerebbe la Polstrada quanto meno ad un controllo. Dietro di lui invece c’è un altro uomo. Più casual, con gli occhialini alla John Lennon e il maglioncino rosa. Capelli ricci lunghi e barbetta da intellettuale.

“Sono una coppia omosessuale con dei bambini”, si sprecano i commenti. “No, impossibile, sarà il nonno”, qualcuno ribatte. “Ma quale nonno? Non ha i capelli bianchi, quelli sono due gay”. Potremmo stare qui a disquisire ore e ore, poi però, aguzzando la vista ci si accorge che il giovanotto col maglionicino rosa ha il braccio sinistro in direzione del fianco del signore davanti.

Come stanno le cose? Bisognerebbe chiederlo agli autori del libro, ma forse loro ribatteranno che non spetta a loro decidere le copertine dei libri. Allora si potrebbe andare a rintracciare la disegnatrice, ma questa, cercata dalla Nuova BQ non ha risposto.

Si resta così sospesi, con la netta sensazione che qualche cosa di sotto ci sia, anche perché con tutte le iconografie possibili per rappresentare i fedeli che cercano Gesù, questa è davvero la più ardita e quella che si presta per lo meno alle dietrologie più azzardate.

Una copertina omoeretica nel catechismo per i bambini? Sappiamo bene che ormai nella Chiesa si può questo e ben altro, quindi di che stupirsi? Tanto più che, si scopre, gli autori sono emanazione diretta della Diocesi di Torino. Il libro è scritto da Monica Cusino e da don Andrea Fontana. Il secondo è nientemeno che Responsabile del “Servizio diocesano per il catecumenato”, la prima è una sua collaboratrice tanto che figura nel sito della diocesi come membro dell’equipe, quindi una collaboratrice della Diocesi. La stessa diocesi balzata agli onori della cronaca per il caso di don Carrega e il corso di fedeltà per i cristiani Lgbt.

Omoeresia o no, sicuramente uno scivolone. Sul quale il sentiment popolare si è scagliato con sincerità e un pizzico di stizza. Può darsi che questi bacchettoni siano semplicemente ossessionati e vedano omosessuali dappertutto. Ma se la diocesi dà il via libera a editori cattolici a immagini così esplicite non si può certo dare loro la colpa di cotanta malizia. Anche perché non siamo di fronte ad un’immagine subliminale. Un maglioncino rosa è pur sempre un chiaro indizio…