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UN'ALTRA HOLLYWOOD

Calamity Jane Russell, che amava Gesù e i bambini

Morta a 89 anni, la bella attrice pro-life lascia una grande eredità di fede.
- Dolores Hart, da Hollywood
al chiostro
, di Alessandra Nucci

Attualità 04_03_2011
Jane Russell

 

Lunedì 28 febbraio 2011 è scomparsa l’attrice statunitense Jane Russell (al secolo Ernestine Jane Geraldine Russell), nata a Benidji, nel Minnesota, il 21 giugno 1921. Bomba sexy degli anni Quaranta e Cinquanta, sono soprattutto le nostre mamme e le nostre nonne a ricordarsene. Non ricordano invece i media che quella provocante ragazza di provincia che sfondò nella insidiosa Hollywood era animata da una incrollabile fede cristiana.

Debuttò con Il mio corpo ti scalderà (The Outlaw, USA), un western del 1943 che rese celebre lei e la sua sensualità; del resto la pellicola era stata bloccata per due anni dalla censura e solo nel 1946 fu distribuita sull’intero territorio nazionale. Tra cinema e pubblicità la Russell incarnò il prototipo della pin-up con film quali Una giovane vedova (Young Widow, USA 1946), Viso pallido (The Palaface, USA 1948), Il suo tipo di donna (His Kind of Woman, USA1951), Il figlio di Viso pallido (Son of the Palaface, USA 1952) - in cui veste i panni di Calamity Jane a fianco del comico Bob Hope (1903-2003), re del genere burlesque -, e L’avventuriero di Macao (Macao, USA 1952) - con Robert Mitchum (1917-1997) -, nonché l’arcinoto Gli uomini preferiscono le bionde (Gentlemen Prefer Blonds, USA 1953) con Marylin Monroe (1926-1962). Duettò con Frank Sinistra (1915-1998), Groucho Marx (1890-1977), Victor Mature (1913-1999), Vincent Price (1911-1993) e Clark Gable (1901-1960), si cimentò pure con il canto, interpretò Gli implacabili (The Tall Men, USA) nel 1955 e nello stesso anno creò la casa di produzione Russ-Field Productions. Poi venne il successo grandioso di Femmina ribelle (The Revolt of Mamie Stover, USA 1957) e il fiasco totale di Vietato rubare le stelle (The Fuzzy Pink Nightgown, USA 1957). Scomparve dalle scene, delusa, per sette anni, guadagnandosi il pane con spettacoli nei night-club di mezz’America e di metà Europa. Tra 1961 e 1962 si diede al musical, tornò al cinema nel 1964 con Destino in agguato (Fate Is the Hunter, USA) - al fianco di Glenn Ford (1916-2006) - e nel 1970 fu testimonial tivù della Playtex. Del resto, i fasti di Hollywood l’avevano soprannominata "Il seno".

In quello stesso 1970 diede l’addio al cinema con Grande caldo per il racket della droga (Darker Than Amber, USA), tornò per un poco al musical e negli anni Ottanta fu in alcune serie televisive (come già un tempo).
Ha avuto tre mariti: nel 1943 sposò il quarterback dei Los Angeles Rams Bob Waterfield (1920-1983), divorziò nel 1968; nello stesso anno sposò l’attore Roger Barrett (1921-1968); dopo meno di tre mesi li separò la morte improvvisa di lui; e nel 1974 convolò a nuove nozze con l’imprenditore John Calvin Peoples (1928-1999), stroncato da un attacco cardiaco nel 1999.

Molto di lei sta nel libro-confessione Jane Russell: My Path and My Detours: An Autobiography ("Jane Russell: la mia strada e le mie svolte: un'autobiografia", Franklin Watts, Londra), pubblicato nel 1985. Alla ragazza wild di un tempo, rifuggita dall’educazione cristiana impartitale dalla madre Geraldine Jacobi, qualcosa, e di profondamente toccante, era accaduto. Anticamente. Ai tempi del liceo un amorazzo da studenti le aveva lasciato una gravidanza indesiderata. Scelse la soluzione perdente, l’aborto, clandestino, com’era allora: cioè brutale, cinico, solitario. Aveva 18 anni. L’intervento fu così scioccante che forse le causò la sterilità. La mutò dentro. In tutti i sensi. Jane Russell si trasformò lentamente in un’antiabortista convinta, riguadagnando la fede cristiana (che la salvò pure dalla bottiglia).

Nella capitale della "fabbrica dei sogni", avvezza a ogni sorta di sregolatezze, al culmine della carriera creò l’Hollywood Christian Group, una riunione settimanale di studio della Bibbia che ospitava a casa propria - un libro pionieristico ne narra gli albori, The Inside Story of the Hollywood Christian Group ("La storia dell'Hollywood Christian Group raccontata dall'interno", Zondervan, Grand Rapids [Michigan] 1955), del reverendo cristiano battista James Edwin Orr (1912-1917) - e apparve qualche volta sul canale Trinity Broadcasting Network di Costa Mesa, California, nel programma Praise the Lord. Fu nota anche per l’impegno socio-politico conservatore, come altri colleghi tra cui Charlton eston, pure in appoggio al Partito Repubblicano, giudicato più sensibile ai "princìpi non negoziabili". Aveva fatto parte anche del sindacato Screen Actors Guild con Ronald Reagan (1911-2004) e Robert Mitchum, senza però essere stata, a differenza loro, una ex Democratica pentita. Nella guerra al terrorismo internazionale fu al fianco di George W. Bush jr.

Non potendo avere figli, e convinta che il problema risalisse a quel suo scellerato aborto giovanile, nel febbraio 1952, con il marito di allora, Waterfield, adottò una bimba, Tracy. In dicembre adottò un maschietto di 15 mesi, Thomas, e nel 1956 un terzo, di nove mesi. Nel 1955 strutturò l’idea fondando il World Adoption International Fund (WAIF), con cui trovò casa americana a circa 40mila bimbi stranieri.  Buonismo? «Senza la fede», commentò la Russell in morte del terzo marito, «non l’avrei mai fatto». Proseguendo: «Non so come la gente possa sopravvivere al disastro della propria vita senza la fede, senza sapere che il Signore ti ama, che si prende cura di te, che ha in serbo un altro piano…».

Adozioni e antiabortismo granitico: la vamp che faceva strage di cuori escludeva la possibilità d’interrompere la gravidanza in ogni e qualunque caso, fu così sino all’ultimo suo respiro, ci era passata e sapeva cosa significava. Al Daily Mail di Londra, nel 2007, disse: «Sono nata per il matrimonio. La famiglia aiuta tutto, così come la fede in Gesù». Al mensile statunitense Christianity Today, nel 2009, rispose ironica a chi la prendeva in giro: «Sono una cristiana bigotta, conservatrice, di destra e oscurantista». Cioè, più seriamente: «Sono bigotta contro quegli idioti che cercano di far sparire i Dieci Comandamenti dalle pareti dei tribunali, la Bibbia dalle scuole e la preghiera dalle partite di football».

Jane è morta nella sua casa di Santa Maria, in California. La famiglia ha chiesto «non fiori […] ma donazioni a suo nome al Care Net Pregnancy and Resource Center di Santa Maria o all’Ufficio legale speciale della Contea di Santa Barbara». Il primo è una rete di centri di pronto soccorso antiabortista per puerpere in crisi, il secondo il patrocinio gratuito che, su incarico del tribunale, si prende cura dei bimbi abusati o rifiutati.

- Dolores Hart, da Hollywood al chiostro, di Alessandra Nucci