Avvenire ridicolizza Gesù (almeno facesse ridere)
La vignetta dissacrante di Staino che ricalca la macchietta stantia di un Gesù che flirta con la Maddalena. Succede su Avvenire, il quotidiano dei vescovi. Ma il peccato più grave è nel fatto che non fa nemmeno ridere.
La domenica il disegnatore satirico (con esiti, a dire il vero, a corrente alternata) Staino, di sinistra da sempre (è stato anche direttore de «L’Unità») e non credente, pubblica su «Avvenire» una sequenza di vignette dal titolo sbarazzino «Hello, Jesus!», il cui protagonista è Gesù. Uno potrebbe dire: ma come, non ci sono vignettisti cattolici in giro? In effetti, almeno uno c’è, Clericetti, che pubblica sul mensile «Studi cattolici» da anni. Ovviamente ce ne sono tanti altri, ma non così famosi come Staino. Perciò, va bene così, «Avvenire» si è assicurato un celebre vignettista e pazienza se i fogli laicisti non ricambiano la cortesia.
L’«apertura» verso chi ha idee diverse è assicurata e il quotidiano della Cei fa così mostra di larghezza mentale. Ci si può comunque legittimamente domandare, per altri versi, se il gioco sia valsa la candela. Cioè: l’assunzione di Staino (che certo costerà qualcosina) è compensata da un corrispettivo aumento delle copie vendute? La presenza in pagina di Staino, insomma, ha fatto decollare le vendite? Non lo sappiamo, tuttavia, dando un’occhiata alla «satira» domenicale, qualche dubbio è lecito. Prendiamo per esempio la sequenza che ha fatto stracciare le vesti a un cospicuo numero di siti catto-tradizionalisti, questa: Gesù sta scrivendo al computer mentre la Maddalena si avvicina con una specie di vezzoso turbante in testa.
«Oh, ciao, Maddalena», fa Gesù al vederla. E lei: «Che ti sembra? …non è bello il mio copricapo?». Gesù comincia a sudare, imbarazzato, strabuzza gli occhi, comincia a pregare affannosamente tra sé: «Oh, mio Dio! Fammi dire di sì! … di sì! … di sì!». La Maddalena incalza: «Allora?». Gesù, annichilito, balbetta: «…è orribile…». Ciaf! La Maddalena molla uno sganassone a Gesù. Il quale scoppia in lacrime, mentre lei se ne va via indignata. Primo piano del volto di Gesù, devastato: «Padre, Padre… perché questa condanna a dover dire sempre la verità?». Fine della scenetta. Ora, la domanda da cinque centesimi è: fa ridere? Si potrebbero riempire pagine sul sottofondo, cioè Gesù e la Maddalena che si comportano da coniugi o almeno da fidanzati, e ripercorrere le famose teorie di Dan Brown, a loro volta mutuate dal Sacro Graal di Lincoln e Baigent, aggiungendoci i vangeli apocrifi nel passo in cui Gesù bacia la Maddalena (anche se gli apocrifi non parlano affatto di coniugio tra i due, nemmeno di liaison amorosa).
Ma non è il caso di addentrarci nella questione: proprio la scenetta disegnata da Staino dimostra che questa storia è ormai entrata nell’immaginario, sia pure scherzoso. Se si deve allestire un mistero buffo, ormai le allusioni al flirt tra Gesù e la Maddalena ci stanno benissimo, e nessuno se ne meraviglia. No, il problema è un altro. E’ la riduzione domenicale del Risorto, del Dio Incarnato, del Re dell’Universo a macchietta per far ridere lor signori. E per giunta sul quotidiano dei vescovi.
E sia pure, siamo larghi. Ma la cosa che veramente non si perdona è questa: non fa ridere. Gesù che si piglia una sberla dalla Maddalena per aver criticato il suo cappellino è da sit-com americana, per mettere in scena la quale non c’era certo bisogno di scomodare Dio e i Santi. Gesù che si lamenta col Padre per la sua «condanna» a dire sempre la verità non è tanto blasfemo quanto ridicolo. Gesù tapino e povero diavolo: da Staino ci si può aspettarselo, da «Avvenire» un po’ meno. Niente, chiudiamo con un appello in romanesco al maestro della satira: ‘a Stai’, vedi de farce ride’, che stavorta nun ce sei riuscito.