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a cura di Stefano Fontana

VATICANO

Ancora “conversione ecologica”, così si svilisce la Chiesa

Nuova decisione improntata all’ideologia green, con il Governatorato del Vaticano che vira sulle auto elettriche. Così si piega la Chiesa agli interessi del Deep State mondiale.

Dottrina sociale 21_11_2023

Il primo ufficio vaticano ad attuare la “conversione ecologica” era stato il Dicastero per lo sviluppo umano integrale, guidato allora dal cardinale Peter Turkson. Gli uffici del Palazzo di San Calisto a Roma da allora sarebbero stati “plastic free”. Era un segnale che il Vaticano aveva tutta l’intenzione di allinearsi ai desiderata delle multinazionali, dei giganti della tecnologia di avanguardia, degli ideologi delle grandi fondazioni planetarie che vogliono a tutti i costi finanziare e imporre la green economy.

È solo di qualche giorno fa la notizia che il Governatorato del Vaticano ha deciso di arrivare puntuale agli obiettivi dell’Onu (e del Forum di Davos) per il 2030: utilizzo di auto elettriche, colonnine di rifornimento con utilizzo di sole fonti di energia rinnovabili. Le iniziative sono presentate come conseguenti alla Laudato si’, alla Laudate Deum e alla ratifica della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici e degli Accordi di Parigi. Purtroppo, questi riferimenti sono attendibili.

Decisamente stucchevole il nome di questo progetto di viabilità sostenibile del Vaticano: "Conversione Ecologica 2030".

Intanto anche i vescovi della Commissione delle conferenze episcopali della Comunità Europea (Comece) eseguono gli ordini provenienti dal ridicolo Green Deal dell’Unione Europea. Il prossimo 7 dicembre si terrà a Bruxelles un convegno dal titolo “The New Laudate Deum of Pope Francis, and the EU’s Green Transition”. Interverranno Josianne Gauthier, avanguardista dell’ambientalismo globalista, padre Xavier de Bénazé, delegato “Laudato si’” per la provincia dei gesuiti di lingua francese, e un parlamentare europeo non ancora designato. Non ci possono essere dubbi sull’orientamento dei loro interventi.

I motivi di questo impegno ambientalista sono illogici, inconsistenti e ideologici e immiseriscono la Chiesa cattolica. L’uso del termine “conversione” a questo proposito è irriguardoso. La lettura di queste notizie conferma l’ipotesi che la Chiesa oggi subisca l’influenza del nuovo “Deep State” planetario. (Stefano Fontana)