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INTERVISTA A SERPELLONI

“Governo antiscientifico, folle favore alla canna-business”

Il neuroscienziato Serpelloni denuncia l’emendamento choc di 5 Stelle e Pd che innalza la soglia drogante: “Follia, la quantità di sostanza psicoattiva non la decide la politica, ma la scienza. E la scienza certifica che già con lo 0,2% c’è il ritiro della patente. Come fanno a dire che non sia drogante?”. Ma il problema è l'assist all'industria dell'oro verde: “I primi a esultare sono stati i colossi del canna-business". Declassati anche i cannabiniodi sintetici, che stanno facendo morti in Europa. “Allucinante che la politica si renda complice di tutto questo”.

Attualità 14_12_2019

“Se i fatti non si accordano con la teoria, tanto peggio per i fatti”. La frase tradizionalmente attribuita al filosofo Hegel risuona nella commissione Bilancio del Senato dove gli eletti 5 Stelle e Pd hanno deciso di portare alle estreme conseguenze la loro ideologica e sulfurea visione sulla cannabis. Come? Definendo da soli e senza tenere conto della scienza la quantità di sostanza da considerare drogante. Un colpo di spugna sui dibattiti e soprattutto sulle prove scientifiche che apre di fatto allo sdoganamento massivo della cosiddetta cannabis light e del suo mercato.

Un emendamento. È bastato un piccolo emendamento inserito in Manovra a rivoluzionare tutto: una piccola modifica al testo unico sugli stupefacenti che stabilisce una volta per tutte che sotto lo 0,5% di Thc la canapa non si può considerare sostanza stupefacente.

Chi lo dice? Scienziatoni? Neanche per sogno.

Padre della misura, che ora dovrà essere ratificata dal voto finale in aula, è Matteo Mantero, senatore 5 Stelle, che con i colleghi Sbrollini, De Petris, Cirinnà e Nugnes ha svelato l’obiettivo comune e perverso di un governo che su tutto il resto è diviso: dare il via libera alla droga in Italia. È lo stesso Mantero a dirlo alle agenzie: “È evidente che non è il punto di arrivo, anzi solo quello di partenza, ma abbiamo dato la prima spallata all’assurdo muro di pregiudizio, che ancora circonda questa pianta. I canapicoltori e negozianti italiani potranno lavorare un po’ più tranquilli». Ecco, esultano i canapicoltori, ma sbaglierebbe chi pensasse che si tratti in realtà di sostenere piccole attività commerciali, quasi a km 0, come fossimo di fronte a una filiera corta da sostenere. No, a esultare sono le grandi multinazionali della cannabis, che non hanno mancato di mostrare il pollice recto all’iniziativa del governo.

Protesta il Centro Studi Livatino che in una nota ricorda come la soglia indicata sia stata smentita dalla tossicologia e soprattutto smentisca la sentenza della Cassazione del 31 maggio che a Sezioni unite aveva ribadito il divieto di cessione, escludendo che i cannabis shop potessero realizzare una legalizzazione di fatto. E protesta anche Pro Vita & Famiglia che, per bocca di Jacopo Coghe e Toni Brandi, punta il dito sulla “manovra ideologica fatta sulla salute delle persone, soprattutto degli adolescenti”. E così il Forum Famiglie che con Gigi de Palo denuncia il tentativo tutto italiano di passare da “scorciatoie normative e considerazioni tecnocratiche”.

Non usa invece molti giri di parole il neuroscienziato Giovanni Serpelloni, che alla Nuova BQ parla di uno dei più colossali aiuti alle grandi multinazionali della cannabis, che un governo potesse fare. Serpelloni ha spiegato anzitutto che “lo 0,5% significa che in ogni grammo di vegetale ci sono 5 milligrammi di thc. Ma la dose drogante che abbiamo accertato da tanti anni nel mondo, è capace di dare effetti psicoattivi già dai 2 ai 3 milligrammi. Figuriamoci con 5! Ne consegue che quell’emendamento autorizza la messa in commercio di sostanze che, se fumate, sono in grado di drogare una persona e di creare effetti psicoattivi. E’ una follia”.

Serpelloni è un’autentica autorità nel campo delle neuroscienze e la sua attività di ricercatore presso l’università della Florida e di direttore del dipartimento dipendenze dell’Asl di Verona, lo certifica. “Le confezioni che stanno mettendo in vendita adesso vanno dagli 8 grammi a 30 grammi di vegetale. Considerate di quanto si possa superare la dose minima drogante”. È un gioco di parole o, se vogliamo, un artificio retorico. La Cassazione aveva detto che i prodotti a base di cannabis si potevano vendere salvo che non superassero la dose drogante. “Ma definire la dose drogante è compito degli scienziati o dei politici?”, tuona Serpelloni. “Stiamo uscendo con un nuovo report: bastano 2 microgrammi di thc per impedirti di guidare in macchina ed essere lucidi. È evidente che è compito della scienza stabilire i livelli minimi di psicoattività e la scienza non fa altro da decenni, ma se la politica se ne infischia e si sostituisce alla tossicologia, alle evidenze scientifiche, ai chilometri di letteratura già stra-assodata, andiamo male. Molto male”.

Secondo Serpelloni quella dei Cinque Stelle e del Pd non è altro che una “mossa politica" fatta con uno scopo preciso: favorire il business. “Basta guardare le dichiarazioni di queste ore. Il produttore numero uno di Enjoy si è espresso in maniera entusiastica, peccato che chi ha deciso questo emendamento lo abbia fatto in barba a qualsiasi interlocuzione con il Ministero della salute e il tutto per fare un enorme piacere a chi sta commercializzando questi prodotti”. Ma qual è l’obiettivo finale? Possibile che tutta questa fatica sia per un prodotto che verrà sempre percepito come light? “Ma neanche per sogno! – insiste – Vogliono far passare il concetto distruttivo che non faccia male per preparare la rete commerciale. Una volta che ci sarà la rete commerciale pronta, ecco che introdurranno prodotti a base di cannabis sempre più potenziata in modo da dare il via libera alla canna vera e propria. Il fatto è che il concetto di light per il thc non esiste: quella percentuale è già devastante per il cervello, ma come abbiamo dimostrato recentemente, nell’immaginario dei ragazzi ormai è passata l’idea che si tratti di prodotti innocui”.

Con quali esiti? “La scienza ha dimostrato che fumare un vegetale con anche solo lo 0.2% di THC comporta una positività ai normali drugtest della polizia stradale con conseguente ritiro della patente e sequestro della auto. Come si fa allora a dire sciaguratamente che non si tratti di quantità drogante?”

Ma c'è di più. Serpelloni ha scoperto che “la cosa più sorprendente e senza alcuna base scientifica oltre che francamente pericolosa per la salute pubblica è l’irragionevole declassamento anche dei cannabiniodi sintetici, sostanze 50-80 volte più potenti dei cannabinoidi vegetali e che hanno già fatto morire varie persone in europa. Anche di questo il Governo dovrà assumersene la responsabilità di fronte alle giovani generazioni”. 

Il punto è proprio quello dei giovani, vero eldorado per un mercato che anche con questi interventi politici promette di diventare sempre più presente: “È la libertà personale che è in ballo, quando vi diranno che in ballo c’è la libertà del singolo di fare quello che vuole, non credeteci. In ballo c’è una grossa spinta commerciale che è disposta a passare sopra la pelle dei nostri figli. Ed è allucinante che una classe politica si renda complice e parte in causa di questa “discesa agli inferi” che renderà i nostri ragazzi sempre più stretti nella morsa della droga”.