La Francia taglia i visti ai cittadini dei paesi del Maghreb
È la risposta francese al rifiuto di alcuni stati africani di accogliere i loro cittadini respinti dalla Francia perché entrati illegalmente
La Francia ha deciso di ridurre notevolmente il numero dei visti a disposizione dei cittadini dei paesi del Maghreb in risposta al fatto che i governi di quei paesi rifiutano il rimpatrio degli emigranti illegali respinti dalle autorità francesi. Lo ha detto il 28 settembre il portavoce del governo, Gabriel Attal. In particolare saranno dimezzati i visti per i cittadini dell’Algeria e del Marocco e quelli dei tunisini saranno ridotti quasi di un terzo. “È una decisione – ha spiegato Attal intervistato dalla radio France Europe 1 – che si è resa necessaria perché quei paesi non accettano che rientrino in patria i loro cittadini che noi non vogliano e non possiamo tenere in Francia”. Una prima reazione è arrivata dal ministro degli esteri marocchino Nasser Bourita che ha definito la decisione “ingiustificata” perché “non riflette la realtà della cooperazione consolare nella lotta contro l’emigrazione irregolare”. Il 27 settembre il leader del Rassemblement National Marine Le Pen ha annunciato che, se sarà eletta presidente alle elezioni dell’aprile del prossimo anno, indirà un referendum per introdurre dei drastici limiti all’immigrazione. Parlando all’emittente televisiva France 2, Le Pen ha detto che il referendum proporrà dei criteri rigorosi per entrare in Francia e per acquisire la cittadinanza francese. Inoltre il referendum chiederà che i cittadini francesi abbiano priorità di accesso alle case popolari, agli impieghi e ai servizi della sicurezza sociale. “Il referendum – ha detto – proporrà un completo progetto di legge che intende regolamentare dettagliatamente l’immigrazione”. Vinceremo, ha aggiunto, perché Macron sostiene una globalizzazione priva di regole mentre io “difendo la nazione che resta la migliore struttura per difendere la nostra identità, sicurezza, libertà e benessere”.