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IMMIGRAZIONE

Vorremmo sapere come si vive a bordo della Diciotti

Che qualcuno stia tirando per la giacchetta la Guardia Costiera e soprattutto il comandante del pattugliatore “Diciotti”, ormeggiato a Catania con 150 immigrati clandestini a bordo, è un’impressione confermata nelle ultime ore dalle divergenti notizie apparse sui media.

SCONTRO CON L'UE SULLA DICIOTTI di Ruben Razzante

Politica 25_08_2018
Diciotti

Che qualcuno stia tirando per la giacchetta la Guardia Costiera e soprattutto il comandante del pattugliatore “Diciotti”, ormeggiato a Catania con 150 immigrati clandestini a bordo, è un’impressione confermata nelle ultime ore dalle divergenti notizie apparse sui media.

Giovedì avevano destato qualche perplessità le dichiarazioni attribuite dall’onorevole Riccardo Magi (Più Europa) al capitano di fregata Massimo Kothmeier, comandante della nave della Guardia Costiera. Il politico aveva riferito che durante la sua visita a bordo del “Diciotti” (documentata anche da una foto in posa amichevole con Kothmeier diffusa su Twitter) l’ufficiale avrebbe detto che “il limite rispetto alle condizioni sulla nave era stato superato da tempo”. Secondo Magi il comandante avrebbe addirittura temuto di venire arrestato. "Mai avuta comunicazione ufficiale di negazione allo sbarco. Ma che devo fare? Devo entrare in porto o no? Non è che mi arrestano?" avrebbe chiesto ai suoi superiori dopo aver appreso solo via social che la nave non aveva l'autorizzazione a far sbarcare i migranti.

Magi, che ha trascorso più di tre ore a bordo del “Diciotti”, ha affermato che “quello che ho sentito è davvero incredibile ed è la prova che il governo si muove in modo eversivo. La Diciotti ha ricevuto indicazioni contrastanti, prima l'indicazione del porto di sbarco dal ministero dei Trasporti e poi ha saputo, per caso, della negata autorizzazione allo sbarco. Ci ha raccontato che quando ha ricevuto l'ordine di andare a prelevare i migranti che erano stati soccorsi da due motovedette della Guardia Costiera si è chiesto perché. Erano a 17 miglia da Lampedusa e in poco tempo i migranti potevano essere condotti a terra, e invece chiamare una nave così grossa lasciava presumere una possibile lunga permanenza in mare. Come poi è stato". Circa le condizioni a bordo Magi ha riportato che "il comandante ci ha detto che sono già fuori tempo massimo, hanno superato ogni record. La Diciotti non è una nave su cui vivere, i migranti dormono per terra, sotto il freddo e l'umidità e il gran caldo di giorno. Ci sono due bagni chimici per 200 persone, non c'è modo di lavare i vestiti, di fare terapie appropriate". Per Magi “a bordo sono quasi tutti eritrei e somali, tutti in viaggio da 1 a 3 anni, tutti torturati. Sono stremati, non capiscono cosa stia succedendo, stanno male”.

Affermazioni sostenute anche dai team dalle Ong Terre des Hommes ( che definisce “27 scheletri” gli autodichiarati minori fatti sbarcare dalla nave la notte di mercoledì) e Medici Senza Frontiere, che però non possono essere considerati osservatori neutrali, ma smentite dallo stesso comandante Kothmeier nell’intervista rilasciata ieri al quotidiano La Verità.

L’ufficiale nega di aver voluto lanciare messaggi politici al governo, non risponde circa i dettagli operativi dell’imbarco in mare dei migranti illegali (sul quale è in atto un’inchiesta della magistratura), ma sottolinea che molte delle notizie diffuse dai media circa l’attività della sua nave sono errate. Soprattutto Kothmeier rivela che le condizioni dei migranti illegali a bordo sono “più che soddisfacenti” confermando che sono stati tutti visitati dai team sanitari, che è stata spiegata loro la situazione, che la magrezza riscontrata dagli operatori della Ong Terre des hommes è dovuto alle caratteristiche fisiche degli eritrei e che a bordo vengono somministrati 4 pasti al giorno. Il comandante ha inoltre negato vi siano epidemie tra i migranti illegali e che a bordo di trovassero bambini, come qualche Ong e giornalista aveva definiti i “minori” sbarcati a Catania.

I bambini presenti con i loro genitori al momento dell’intervento della Guardia Costiera erano stati immediatamente sbarcati a Lampedusa mentre nelle immagini di quanti sono stati sbarcati a Catania si sono visti “minori” che già da tempo si radono la barba. L’intervista di Kothmeier a un quotidiano è piuttosto atipica per un ufficiale al centro di una vicenda così delicata e complicata ma potrebbe essere stata autorizzata dal comando della Guardia Costiera proprio per “riequilibrare” le dichiarazioni che Magi aveva attribuito al comandante. Del resto la notizia diffusa ieri mattina che i clandestini hanno rifiutato la colazione, attuando uno sciopero della fame (poi sospeso a quanto pare) per chiedere di poter sbarcare, non depone certo a favore di chi sostiene il loro stato di sofferenza e deperimento. Un atteggiamento spiegato dal presidente dell’Assemblea Regionale siciliana, Gianfranco Miccichè con la determinazione dei clandestini a peggiorare le proprie condizioni di salute così “forse qualcuno si impietosisce". Miccichè ha visitato la “Diciotti” riferendo che “i medici di bordo ci hanno fatto capire chiaramente che appena passano due giorni e questi continuano lo sciopero della fame, la situazione non si potrà reggere più".

Sul fronte politico ieri la procura di Agrigento ha smentito il giornale britannico Guardian secondo cui i pm intenderebbero recarsi a Roma per interrogare il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, ma la notizia più rilevante è che la Ue ha definitivamente negato ogni disponibilità a condividere l’accoglienza dei clandestini a bordo della nave della Guardia Costiera. "I Paesi europei non hanno avanzato alcuna concreta apertura per risolvere il caso della nave Diciotti. Visto che l'Italia, negli ultimi anni, ha accolto 700mila cittadini stranieri, la linea del Viminale non cambia. Dalla “Diciotti” non sbarca nessuno. Su questo fronte il governo è compatto" si apprende da fonti del Viminale.