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CONTINENTE NERO

Vittime della superstizione: strage di albini in Africa

Se ne parla poco o nulla, ma è uno dei più orribili problemi persistenti in Africa: la strage di albini, specie bambini, assassinati per farne amuleti usati dagli stregoni. Le parti del loro corpo sono molto quotate e sono richieste soprattutto da politici in carriera e alti funzionari. Non un problema legato alla povertà, dunque, ma alla cultura animista.

Esteri 11_03_2019
Albino in un asilo nido del Malawi

Succedono cose in Africa di cui nessuno parla. E invece servirebbe per capire quel continente. Il 6 marzo in Malawi gli albini hanno organizzato una marcia di protesta nella capitale Lilongwe. La polizia li ha bloccati mentre cercavano di raggiungere il parlamento. Una delegazione dei manifestanti è stata però ricevuta dal capo dello stato, Peter Mutharika, e ha potuto consegnargli una petizione con cui gli albini di tutto il paese chiedono al governo di proteggerli dalla stregoneria.

In Africa con gli organi umani gli stregoni confezionano amuleti protettivi e portafortuna che si ritiene siano particolarmente efficaci. Con gli organi degli albini si crede che si preparino quelli più potenti: capaci di assicurare ricchezza e potere. Per questo ogni anno decine, forse centinaia di albini, spesso neonati e bambini piccoli, rapiti o venduti dai famigliari, vengono mutilati e uccisi. I paesi in cui corrono più pericoli sono il Tanzania, dove il loro numero è insolitamente elevato, il Mozambico, l’Uganda e il Malawi. Il rischio aumenta in certi periodi: ad esempio, all’approssimarsi di un appuntamento elettorale allorché i candidati cercano di aumentare la probabilità di essere eletti ricorrendo alla stregoneria. Nel 2015 il governo del Tanzania ha proibito agli stregoni di esercitare e ha avviato un’operazione su scala nazionale per individuare, arrestare e processare chi avesse disobbedito all’ordine di sospendere le attività. È stato il provvedimento più drastico mai deciso dalle autorità di quel paese ed è stato preso proprio perché a ottobre di quell’anno erano in programma le elezioni generali.

Il Malawi andrà alle urne il 21 maggio e gli albini hanno paura. La task force governativa creata per proteggerli non funziona. Negli ultimi mesi rapimenti e omicidi sono aumentati. Il 20 febbraio l’Associazione delle persone affette da albinismo ha annunciato di aver abbandonato la task force a cui aveva aderito e di pensare alla possibilità per gli albini di chiedere asilo all’estero. L’8 marzo, come tutta risposta alla petizione, il presidente Mutharika ha annunciato l’istituzione di una commissione di inchiesta con il compito di indagare sulle aggressioni e sul traffico di organi e di scoprire come mai il sistema giudiziario finora è stato lento a condannare i responsabili. La commissione è presieduta da un giudice della corte suprema in pensione.

Una delle ultime vittime della stregoneria – ma non tutti i casi vengono denunciati o scoperti – è Goodson Makanjira, un ragazzo di 14 anni rapito e ucciso nella seconda metà di febbraio. Per l’omicidio sono state arrestate sei persone, una delle quali, Luka Buleya, accusata di aver commissionato il sequestro. Il 21 febbraio l’uomo è deceduto in carcere senza aver detto dove ha portato il ragazzo e che fine gli ha fatto fare. Due persone, Sainani Kalekeni e Kumbilani Patson, hanno confessato. “L’ho rapito io, l’ho fatto – ha spiegato uno di loro – per soldi. Lui (Luka Buleya) ha detto che ci avrebbe dato 800.000 Kwacha (quasi mille euro). Così ho accettato, ho fatto in modo di procurarmi il ragazzo e gliel’ho consegnato di notte, vivo. Sapevamo che il ragazzo sarebbe stato ucciso, ma volevamo il denaro”.

I resti di Goodson Makanjira non sono stati rinvenuti. Invece in Mozambico il 1° marzo è stato ritrovato il cadavere mutilato di una bambina di 12 anni rapita pochi giorni prima nel nord del paese, in un’area rurale. Secondo gli agenti che indagavano sulla sua scomparsa i criminali, che ancora non sono stati identificati, erano entrati di notte nella casa della bambina e, minacciando i famigliari con una pistola, l’avevano portata via. Le hanno amputato braccia e gambe.

A fine gennaio in Tanzania di bambini si è fatta strage. Dieci sono stati uccisi nella regione sudoccidentale di Njombe e altri, in numero ancora imprecisato, nella regione settentrionale di Simuyu. Non si sa se fossero tutti albini, ma lo stato dei loro cadaveri non lascia dubbi: gli omicidi hanno a che vedere con la stregoneria. Sei infatti sono stati trovati mutilati di orecchie e denti, altri privi degli arti e con altre gravi mutilazioni. Secondo la ricostruzione fatta dalla polizia, tutti i bambini sono stati rapiti di notte, mentre erano soli in casa. I commissari distrettuali delle regioni colpite hanno raccomandato ai genitori di fare attenzione, di non lasciare i figli incustoditi. Uno dei bambini uccisi, Goodluck Mfugale, aveva solo cinque anni. Le indagini hanno portato all’arresto il 4 marzo di 65 stregoni, o guaritori tradizionali, sospettati di aver commissionato gli omicidi per reperire preziosi organi umani.

Le associazioni nate per sensibilizzare governi e popolazione sostengono che la povertà contribuisce a creare diffidenza nei confronti degli albini e a far credere che si possa ricavare molto denaro con i loro organi. Ma che vendere un albino renda è vero. Un singolo organo, ad esempio una gamba, un occhio, le labbra, il cuore, viene pagato fino a 2.000 dollari e un corpo intero vale circa 65-70.000 dollari. Gli amuleti che contengono frammenti del corpo di un albino quindi sono costosi. Perciò non sono, come molti pensano, le persone povere e sprovvedute ad acquistarli credendo nel loro potere. A poterseli permettere è soprattutto chi ricopre alte cariche – politici, militari, magistrati … – e in generale le persone benestanti.