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CORRUZIONE

Venezuela socialista, il regime specula sulla fame

Nuove sanzioni Usa contro persone e compagnie legate al presidente/dittatore del Venezuela Nicolas Maduro. Le personalità colpite sono coinvolte in un grande giro di corruzione che speculava sulla distribuzione dei generi alimentari. Quella della fame è un'arma di regime (cibo in cambio di fedeltà), ma anche un buon affare, per pochi

Esteri 03_08_2019
Venezuela, fame nera

Il dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti ha imposto sanzioni su 10 persone e 13 compagnie, tutte legate al regime di Nicolás Maduro. Sulla lista nera spiccano i tre figli di un primo matrimonio di Cilia Flores, moglie del dittatore: Walter, Yosser e Yoswal Gavidia Flores. Sono accusati di aver incassato tangenti da un imprenditore colombiano, Alex Nain Saab Mora, principale fornitore del programma statale di distribuzione di alimenti del Venezuela, conosciuto come Clap.

I sanzionati guadagnano sulla fame del popolo venezuelano. Alex Nain Saab Mora “è uno speculatore che ha intrecciato una vasta rete di corruzione, che ha permesso all'ex presidente Nicolás Maduro (Maduro) e al suo regime di ottenere profitti significativi attraverso l'importazione e la distribuzione di generi alimentari in Venezuela”, si legge nel comunicato pubblicato dall’Office of Foreign Assets Control (OFAC) del dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti, pubblicato il 25 luglio 2019. “Alex Saab ha collaborato con i parenti della cerchia interna di Maduro per gestire una rete di corruzione su grande scala, che ha usato senza pietà per sfruttare la popolazione affamata del Venezuela”, ha affermato il segretario del Tesoro, Steven Mnuchin.

Sono parte di una grande rete di corruzione internazionale. L’Interpol potrebbe emettere un’allerta rossa contro il colombiano Alex Nain Saab Mora, insieme al suo socio Alvaro Pulido Vargas. Secondo il comunicato dell’OFAC, avrebbe “beneficiato personalmente dell'aumento artificiale del valore dei contratti”, attraverso “una sofisticata rete di finte società” create per il “riciclaggio di milioni di dollari procedenti dalla corruzione in tutto il mondo”. La testata colombiana El Tiempo ha confermato che il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha aperto due fascicoli con prove di transazioni illegali effettuate da Saab in quel paese, collegate a cifre miliardarie che sono state movimentate tra Hong Kong, Turchia, Messico e Venezuela. Inoltre, un tribunale della Florida ha aperto un’inchiesta per il riciclaggio di 350 milioni di dollari in tangenti, che sono stati trasferiti in conti bancari tra gli Stati Uniti e il Venezuela.

Che cosa sono i Clap? I cosiddetti Comitati Locali di Approvvigionamento e Produzione (Clap) sono i famosi sacchetti o scatole con alimenti, che il regime socialista-castrista distribuisce attraverso la rete del partito fondato da Hugo Chavez, il Psuv (Partito Socialista Unito del Venezuela). La carenza di cibo e l'iperinflazione che alza i prezzi hanno reso i CLAP fondamentali per la sussistenza delle classi più basse; in altre parole, è l’aggiornamento bolivariano del libro delle razioni cubane.

È cibo economico e di bassa qualità. In principio includevano riso, pasta, latte, cereali, farina e prodotti in scatola a un prezzo ridotto, ma con il passare del tempo gli articoli sono diminuiti, al punto da includere solo carboidrati e in quantità minori. Infatti, il rapporto pubblicato dall'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti Umani, Michel Bachelet, aveva messo in allerta il mese scorso sul fatto che i Clap non coprivano le esigenze nutrizionali dei venezuelani e che la fornitura di proteine era praticamente nulla. Successivamente è arrivata l’inchiesta messicana: il 18 luglio l'Unità di Informazione Finanziaria del Messico (UIF) ha congelato i conti bancari di 19 persone fisiche e giuridiche che hanno venduto alimenti a Nicolás Maduro. Il capo della guardia di finanza messicana, Santiago Nieto, ha informato in conferenza stampa che ci sono tre denunce contro questa rete di aziende che ha venduto al regime prodotti alimentari di bassa qualità e con sovraprezzi dal 2016. Così il Messico ha aperto massicce indagini per riciclaggio di denaro sporco, dopo aver riscontrato illeciti per circa 150 milioni di dollari.

I Clap sono anche uno strumento di controllo sociale. “La rete di corruzione che gestisce il programma Clap ha permesso a Maduro e ai suoi parenti di derubare il popolo venezuelano”, ha aggiunto Mnuchin e ha evidenziato che il regime “usa il cibo come mezzo di controllo sociale, per premiare i suoi sostenitori politici e punire gli avversari”. Mentre si costruiva la malefica rete, la rivoluzione chavista ha prodotto 3,7 milioni di venezuelani malnutriti, secondo il rapporto Bachelet. Mentre si creava il business della fame in Venezuela, la sinistra internazionale ha consegnato uno scandaloso premio a Nicolas Maduro per “la lotta contro la fame in Venezuela” nel 2013, attraverso la Fao (Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura), proprio quando il Venezuela si trovava nel momento peggiore di scarsità di cibo. Un’ode alle macabre tecniche di oppressione del chavismo.    

Invece la corruzione era già sotto gli occhi di tutti. Le indagini giornalistiche della testata venezuelana Armando.info avevano svelato la complessa trama di corruzione internazionale nel 2018. Subito dopo è partita la persecuzione governativa contro i quattro giornalisti del web (Roberto Deniz, Joseph Poliszuk, Ewald Scharfenberg e Alfredo Meza), che sono dovuti fuggire dal Venezuela. I giudici chavisti avevano minacciato con la prigione i giornalisti e l’istituto che gestisce le telecomunicazioni, Conatel, ha vietato al portale Armando.info di menzionare il colombiano Alex Saab nelle sue cronache.

Questa è la mafia che causa la fame in Venezuela. Le sanzioni che portano sofferenze al popolo venezuelano non sono quelle americane; le sanzioni più crudeli sono quelle che vengono dal subire il regime corrotto e criminale di Nicolas Maduro. I venezuelani sono oppressi da 20 anni da un processo sistematico e continuo di smantellamento di un Paese, in nome di una rivoluzione socialista che è diventata carnefice del proprio popolo, che commercializza i suoi bisogni più primitivi. La trappola del regime è così perversa che offre soltanto una scelta: “Socialismo, Patria o Morte”, era lo slogan di Hugo Chavez.