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FRANCESCO AGNOLI

Un libro per immunizzarsi dalla calunnia anti-cristiana

Il cristianesimo, oltre che ad essere perseguitato dove è minoranza, è discriminato anche dalle nostre parti, perché accusato di oscurantismo. Prezioso, a questo proposito, è l'antidoto fornito dallo storico Francesco Agnoli, con il suo saggio Indagine sul Cristianesimo. Come si è costruito il meglio della civiltà. 

Cultura 28_11_2017
Francesco Agnoli

Natale si avvicina e gli attacchi ai cristiani si intensificano, ormai in gran parte del mondo. Nei paesi in cui sono una minoranza, le aggressioni e le  intimidazioni si fanno più frequenti, aumenta il rischio di attentati nelle chiese durante le cerimonie religiose. In quelli di tradizione cristiana si moltiplicano gli atti di intolleranza nei confronti dei simboli, dei riti, delle celebrazioni che da sempre preparano e accompagnano le feste natalizie: presepi, recite, canti. A Udine ad esempio, quest’anno, la proposta di alcuni cittadini di donare a Borgo Stazione un presepe ha suscitato la reazione indignata di un consigliere comunale. Ecco la motivazione del rifiuto: “perchè è un simbolo che richiama la tradizione esclusivamente cattolica di cui io non mi sento parte. Ci sono altri simboli molto più inclusivi che rappresentano tutti e tutte. Questa invece è una proposta fatta per andare contro qualcosa e qualcuno, una proposta per creare conflitto”. 

Escludere i simboli cristiani come se fosse una prepotenza, una provocazione mostrarli è il primo atto di intolleranza. Poi si passa a sradicare la religione cristiana, eliminando dalla vita quotidiana gli atti pubblici di devozione: è l’intenzione di disposizioni come quella del dirigente scolastico che a Palermo ha proibito nel proprio istituto la recita delle preghiere e ha ordinato la rimozione di statue e immagini religiose. L’ulteriore livello di intolleranza, che prelude alla persecuzione vera e propria, lo raggiunge chi non si limita a ignorare il ruolo svolto dalla religione cristiana attraverso i secoli, ma accusa i cristiani, in Italia i cattolici, di aver reso il mondo peggiore e, se questa accusa non regge, imputa loro almeno la colpa di non aver combattuto per un mondo più giusto e libero.

Si riversano sui cristiani disprezzo e risentimento per aver impedito – così si sostiene – il progresso scientifico, aver umiliato le donne, ammesso la schiavitù e anzi aver partecipato alla tratta degli schiavi, torturato e bruciato milioni di streghe, combattuto religioni e popoli inermi in  nome di Dio con le Crociate, giustificato le stragi degli indigeni, a milioni, in Africa e nelle Americhe.

Spesso i fedeli subiscono queste accuse senza replicare, credendole almeno in parte se non del tutto giustificate, provando a scusare il comportamento della Chiesa e dei cristiani con il fatto che erano altri tempi, che il clima culturale era diverso...

Succede perchè i nemici del cristianesimo hanno falsato la storia nel corso dei secoli, mentendo senza scrupoli e sommergendo di calunnie i fatti. La verità riaffiora tuttavia, grazie al lavoro degli storici fedeli alla loro missione di studiosi, che recuperano dati, testimonianze, documenti. Si deve a loro se i cristiani oggi sono in grado di opporre argomenti fondati a chi diffama il cristianesimo. Non approfittare del loro contributo non solo priva i cristiani della possibilità di difendere la loro religione, ma impedisce loro di capire fino in fondo che cosa ha significato per l’umanità, tutta, l’avvento del Cristianesimo.

Lo storico Francesco Agnoli nel suo libro Indagine sul Cristianesimo. Come si è costruito il meglio della civiltà (La fontana di Siloe, 2014) propone per capirlo un mezzo efficace e tutto sommato semplice: il confronto tra il mondo prima e dopo il Cristianesimo e tra la civiltà che dal Cristianesimo è stata forgiata, quella occidentale, e il mondo oltre i suoi confini, là dove il Cristianesimo non è penetrato portando la propria rivoluzione antropologica, sociale, politica, economica e culturale.

Si scopre così – spiega Agnoli -  che l’Incarnazione di Cristo non è stato un evento straordinario solo per chi vi crede, ma ha avuto ripercussioni sulla vita dei popoli e degli individui in generale. Il cristianesimo infatti ha liberato l’uomo antico dalle superstizioni e dalle paure che lo immobilizzavano; ha introdutto l’idea di libertà e di eguaglianza; ha cambiato il modo di guardare gli schiavi, le donne, i bambini, i malati”. Contrariamente a quanto molti affermano, “la nuova religione ha favorito la nascita della scuola e dell’università, la diffusione degli ospedali e l’affermarsi della scienza moderna, proponendo un umanesimo pieno e universale, fatto di solidarietà, compassione e dialogo”.

Preziosi nel libro sono i capitoli che illustrano la posizione assunta dal cristianesimo nei confronti degli schiavi, appunto, delle donne e delle altre categorie sociali ritenute e trattate da inferiori, come le abbia difese e protette, quanto si sia battuto per loro, per dotarli di pari dignità. Più ancora lo sono le pagine in cui l’autore descrive il Cristianesimo smentendo la rappresentazione oppressiva che se ne vuole dare: religione della libertà – “liberi tutti gli uomini perchè figli di Dio – e del sì – alla volontà del Padre, alla vita, all’amore e alla fiducia nel prossimo – in contrasto con una dominante “cultura del no alla vita”, che vanta come conquiste di libertà l’aborto, il divorzio, la droga, l’eutanasia.