Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
Sant’Espedito a cura di Ermes Dovico
SCHEGGE DI VANGELO

Trasfigurazione

Mentre questi si separavano da lui, Pietro disse a Gesù: «Maestro, è bello per noi essere qui. Facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elìa». Egli non sapeva quello che diceva.  Mentre parlava così, venne una nube e li coprì con la sua ombra. All’entrare nella nube, ebbero paura. E dalla nube uscì una voce, che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’eletto; ascoltatelo!». Appena la voce cessò, restò Gesù solo. Essi tacquero e in quei giorni non riferirono a nessuno ciò che avevano visto. Lc 9,28-36

Schegge di vangelo 24_02_2013

In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo e salì sul monte a pregare. Mentre pregava, il suo volto cambiò d’aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante. Ed ecco, due uomini conversavano con lui: erano Mosè ed Elìa, apparsi nella gloria, e parlavano del suo esodo, che stava per compiersi a Gerusalemme.  Pietro e i suoi compagni erano oppressi dal sonno; ma, quando si svegliarono, videro la sua gloria e i due uomini che stavano con lui. Mentre questi si separavano da lui, Pietro disse a Gesù: «Maestro, è bello per noi essere qui. Facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elìa». Egli non sapeva quello che diceva. Mentre parlava così, venne una nube e li coprì con la sua ombra. All’entrare nella nube, ebbero paura. E dalla nube uscì una voce, che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’eletto; ascoltatelo!».
Appena la voce cessò, restò Gesù solo. Essi tacquero e in quei giorni non riferirono a nessuno ciò che avevano visto. Lc 9,28-36

Succede qualcosa simile a quando, uscendo all’aperto da una stanza buia, improvvisamente la luce del sole ci abbaglia e subito ci apre su un nuovo panorama. Gesù ci porta sul monte insieme con i suoi amici Pietro, Giovanni e Giacomo e fa splendere davanti a noi la sua bellezza. Nella nebbia della vita e nella tormenta degli avvenimenti del mondo, guadagniamo una sosta, ma soprattutto ci viene donato uno sguardo nuovo, una visione vera e più profonda della realtà. Con quali occhi in questi giorni guardiamo Papa Benedetto, la Chiesa, i cardinali, i cristiani, i politici, i giornalisti? Con quali occhi vediamo la crisi e la ripresa, le elezioni e le promesse, gli scandali e i giudici, il bene e il male? Ci sono occhi infangati e occhi limpidi. Ci sono cuori contaminati e cuori liberi. Dal momento in cui gli apostoli hanno visto il Signore trasfigurato sul monte, hanno imparato a guardare il mondo e gli avvenimenti, le cose e le persone, con un occhio luminoso e un cuore colmo di speranza. Faticosamente, dolorosamente, passando attraverso la croce, hanno imparato a guardare la realtà come la vede Dio e ad affrontarla con cuore riconciliato e con opere di carità e di giustizia.