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traduzioni

Sul "per molti" Francesco sta con Benedetto XVI

Papa Francesco ha usato un espressione che sembra stare dalla parte di Benedetto XVI sulla questione della traduzione del "per molti" nella formula di consacrazione

Borgo Pio 05_11_2017
pro multis

Mentre impazza un certo dibattito sulla questione delle traduzioni nelle lingue volgari del messale romano, papa Francesco venerdì ha fatto un passaggio di un’omelia in cui è parso affrontare uno dei casi più spinosi delle “guerre liturgiche” vaticane.

Durante la Santa Messa in suffragio dei Cardinali e dei Vescovi defunti nel corso dell’anno, Francesco ha detto che «i “molti” che risorgeranno per una vita eterna sono da intendere come i “molti” per i quali è versato il sangue di Cristo».

La questione del “pro multis”, da usarsi nella formula di consacrazione al posto del “per tutti”, fu particolarmente importante durante il pontificato di Benedetto XVI, quando nel 2012 scrisse una lettera ai vescovi di Germania per richiamarli appunto all’uso del “pro multis” nella traduzione del messale. Nel 2006 il Vaticano decretò che nella traduzione dell'edizione rivista del Messale romano pubblicata nel 2002, la frase "Hic est enim calix sanguinis mei […] qui pro vobis et pro multis effundetur" doveva essere tradotta letteralmente come "per molti", e non con altre versioni che vi leggevano un improbabile “pro omnibus”.

Le resistenze tedesche (non le sole) spinsero Benedetto XVI a scrivere la lettera del 2012, in cui si proponeva una chiara catechesi a favore delle necessità di attenersi al “pro multis”. Una nuova versione venne pubblicata, ma di fatto molto poco adottata. Appena Papa Francesco ha pubblicato il recente motu proprio Magnum principium, che rivede la questione delle traduzioni liturgiche nelle lingue volgari, il cardinale Reinhard Marx, capo dei vescovi tedeschi, ha subito preso la palla al balzo annullando la versione attuale della traduzione (quella che teneva conto delle indicazioni di Benedetto XVI, traducendo con “für viele”).

Però nella messa di venerdì il passaggio di Francesco lascia proprio pensare che, sul punto, l’attuale pontefice sia in accordo con il papa emerito. Peraltro la traduzione dei messali argentini è stata approvata nel 2007 e promulgata il 1 gennaio 2009, quando l’allora cardinale Jorge Mario Bergoglio, oggi Francesco, era presidente della conferenza dei vescovi, usando il "per molti".

Questi “molti”, ha detto Francesco venerdì, «sono la moltitudine che, grazie alla bontà misericordiosa di Dio, può sperimentare la realtà della vita che non passa, la vittoria completa sulla morte per mezzo della risurrezione».