Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
Sant’Espedito a cura di Ermes Dovico

LA LETTERA DEGLI AVVOCATI

"Signor Macron, perché tanta fretta di far morire un disabile?"

"Qual è l’urgenza che Vincent Lambert muoia, a prezzo di una violazione della Francia dei suoi impegni internazionali, quando gli stessi periti giudiziari hanno scritto nel novembre 2018 che l’alimentazione e l’idratazione non costituiscono un trattamento che rientra in un’ostinazione irragionevole?". Dalla lettera al presidente Emmanuel Macron scritta dagli avvocati che difendono il diritto alla vita di Vincent Lambert.

Vita e bioetica 19_05_2019

Pubblichiamo alcuni estratti della lettera che Jean Paillot e Jérôme Triomphe - avvocati dei genitori, di un fratello e di una sorella di Vincent Lambert - hanno scritto al presidente Emmanuel Macron (traduzione a cura di Luisella Scrosati).
 

Signor Presidente della Repubblica,

vi scriviamo questa lettera in quanto avvocati dei genitori, di un fratello e di una sorella di Vincent LAMBERT che da sei anni difendono la sua vita e il suo diritto alle cure.

[Il Comitato internazionale dei diritti delle persone disabili dell’Onu] ha registrato il nostro ricorso e il 3 maggio 2019 ha chiesto alla Francia, conformemente all’art. 4 del protocollo aggiunto alla convenzione internazionale dei diritti delle persone disabili, entrambi ratificati dal nostro Paese il 18 febbraio 2010, di prendere le misure provvisorie affinché siano mantenuti l’alimentazione e l’idratazione di Vincent LAMBERT.

Ora, il Ministero degli Affari Esteri ha notificato all’Onu il 7 maggio scorso che la Francia non rispetterà queste misure provvisorie negandogli ogni valore vincolante.

Peraltro, venerdì 17 maggio 2019, il Difensore dei Diritti ha ricordato che le misure provvisorie del Comitato Onu, sulla cui corretta applicazione in Francia è incaricato di vigilare, costituiscono un obbligo e dunque s’impongono al governo francese, che deve farle rispettare, in conformità ai suoi impegni internazionali.

Questo stesso venerdì 17 maggio 2019, il Comitato ha richiamato ufficialmente alla Francia i suoi obblighi [...]

Dall’Agenzia France Presse ieri sera abbiamo appreso che, secondo una fonte governativa, la Francia manterrà il suo assurdo rifiuto. Se la Francia dovesse mantenere il suo rifiuto di rispettare le misure provvisorie richieste per due volte dal Comitato, senza neppure rispettare la procedura di contestazione di queste misure provvisorie, Vincent LAMBERT morirà. Ma è certo che la Francia verrà severamente condannata al termine dell’esame del nostro ricorso e sarà indicata alla comunità internazionale per aver violato il diritto di ricorso individuale e i diritti dell’uomo che la vincolano.

Signor Presidente, nel momento in cui la Francia assume la presidenza del Consiglio d’Europa per i prossimi sei mesi, quale disastroso segnale sta per lanciare il nostro Paese alle persone con disabilità e alla comunità internazionale?

Qual è l’urgenza che Vincent LAMBERT muoia, a prezzo di una violazione della Francia dei suoi impegni internazionali, quando gli stessi periti giudiziari hanno scritto nel novembre 2018 che l’alimentazione e l’idratazione non costituiscono un trattamento che rientra in un’ostinazione irragionevole? Perché dunque questa fretta?

Quale segnale vuole dare la Francia alle migliaia di persone con disabilità cognitiva, alle persone colpite da demenza o da Alzheimer e alle loro famiglie? Noi sappiamo, e vogliamo attirare la sua attenzione su questo punto, che costoro vivono nell’angoscia di ciò che sta per accadere a Vincent e di ciò che si corre il rischio accadrà ormai anche a loro.

Come intendere il fatto che tutto un apparato statale si mobiliti contro la vita in un uomo chiuso a chiave nella stanza di un ospedale, che da cinque anni assomiglia a uno spaventoso braccio della morte?

I media aspetteranno davanti alla sua camera di poter annunciare una morte che apparirà agli occhi dei posteri come un crimine di Stato commesso al prezzo di un’azione di forza contro lo Stato di diritto.

Qualunque sia la posizione di ciascuno sulla situazione di Vincent LAMBERT, nessuno è mai riuscito a capire perché non possa essere preso in carico da una di quelle unità specializzate create nel 2002, che svolgono un lavoro magnifico per competenza e umanità nell’accompagnamento dei pazienti e delle loro famiglie, molti dei quali sono pronti ad accoglierlo. [...]

Signor Presidente, Vincent LAMBERT morirà privato di idratazione nella settimana che comincerà il 20 maggio se lei non farà nulla; e lei è l’ultimo e il solo in grado di poter intervenire. [...] Veniamo a chiederle che il Ministro della Sanità rispetti gli obblighi della Francia a vantaggio di un uomo disabile.

Oggi lei dispone, di fatto, del diritto di vita e di morte su Vincent LAMBERT. [...]

Avv. Jean PAILLOT
Avv. Jérôme TRIOMPHE