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A PROPOSITO DI ECOLOGIA

Se Radio Vaticana stravolge le parole del Papa

L'esperto interpellato dall'emittente vaticana rovescia quanto detto da Papa Francesco il 5 giugno in occasione della Giornata Mondiale dell'Ambiente a proposito di ecologia umana e ambientale. E non è la prima volta...

Editoriali 09_06_2013
Le antenne di Radio Vaticana

“Ma il “coltivare e custodire” non comprende solo il rapporto tra noi e l’ambiente, tra l’uomo e il creato, riguarda anche i rapporti umani. I Papi hanno parlato di ecologia umana, strettamente legata all’ecologia ambientale. Noi stiamo vivendo un momento di crisi; lo vediamo nell’ambiente, ma soprattutto lo vediamo nell’uomo. La persona umana è in pericolo: questo è certo, la persona umana oggi è in pericolo, ecco l’urgenza dell’ecologia umana![…] Ecologia umana ed ecologia ambientale camminano insieme”.  Queste le parole estratte dal testo dell’udienza generale  del 5 giugno 2013 di Papa Francesco, dedicata a una riflessione sulla Giornata Mondiale dell’Ambiente.

Ma ascoltando Radio Vaticana il concetto diventa, nel commento dell'esperto Andrea Masullo : ”Come dice Papa Francesco, c’è veramente bisogno di riscoprire un’ecologia della natura accanto ad un’ecologia umana” (clicca qui). Vale a dire che le parole del Papa sono stravolte, sembra che sia l’ecologia umana ad avere il sopravvento sui mass-media e nelle scuole,  perciò l’ecologia ambientale tipica delle associazioni ecologiste va riscoperta. Probabilmente ci sarà stato un errore perché certo non possiamo pensare che un esperto di Radio Vaticana, e talvolta in passato chiamato dalla CEI, non conosca esattamente il concetto di “ecologia umana” sul quale gli ultimi tre Pontefici sono tornati numerose volte.

Il Prof. Andrea Masullo è responsabile scientifico dell’associazione d’ispirazione cattolica GreenAccord, esperto per il WWF del clima energia e rifiuti, docente di fondamenti di economia sostenibile all’Università di Urbino. E' stato anche ospite di Radio Vaticana il 22 aprile in occasione dell’”Earth day”:  quella è stata l’occasione per pubblicizzare il nuovo rapporto del “malthusiano” Club di Roma prodotto dal membro WWF Jorgen Randers (di cui abbiamo già scritto su NBQ), che vede come soluzione al problema ambientale il governo tecnocratico ed uno “scientifico” controllo delle nascite. E’ questa l’ecologia ambientale che abbiamo bisogno di riscoprire?

Il prof. Masullo non è esperto solo di Radio Vaticana ma fa apostolato anche su Radio Radicale,  come accaduto il 19 dicembre 2012 sul tema:” La Chiesa cattolica e la questione ambientale”. Molto interessante l’ascolto integrale, se non avete tempo ascoltate dal minuto 9:40 quando il professore afferma che la Chiesa Cattolica è divergente con la scienza, mentre esemplare è il rapporto tra scienza ed islam (consiglierei all’esperto la lettura ad esempio del libro: “Scienziati, dunque credenti. Come la Bibbia e la Chiesa hanno creato la scienza sperimentale” di Francesco Agnoli – Cantagalli).

In un testo del Prof. Masullo, del 2008 e con la prefazione di Serge Latouche (padre della teoria della decrescita felice), possiamo leggere:”Il pianeta non è in grado di fornire tutte le risorse richieste da una popolazione che continua a crescere e che entro questo secolo potrà raggiungere i 14 miliardi d’individui. Gli ecosistemi già oggi non riescono ad assorbire le crescenti quantità di rifiuti senza subire danni irreversibili. Entro pochi decenni esauriremo il petrolio, poi l’uranio ed il metano, ed entro 150-200 anni avremo esaurito anche il carbone.[…]Occorre cioè creare la prospettiva di una economia stazionaria, che nei paesi industrializzati, dove il limite è già stato ampiamente superato, si declini in economia della descrescita”.

Poi la descrescita economica è arrivata e si è scoperto che non è tanto felice, forse per questo  li Prof. Masullo ha pubblicato un nuovo testo  in cui l a soluzione proposta è di non subire la decrescita  ma di governarla reinventando l’economia su basi qualitative e non quantitative per continuare a far crescere quel benessere che una decrescita subita come fallimento sta mettendo seriamente in discussione.  Su tali temi andrebbe ricordato che l’insegnamento del Papa Emerito Benedetto XVI è: ”L'idea di un mondo senza sviluppo esprime sfiducia nell'uomo e in Dio. È, quindi, un grave errore disprezzare le capacità umane di controllare le distorsioni dello sviluppo o addirittura ignorare che l'uomo è costitutivamente proteso verso l'« essere di più ». Assolutizzare ideologicamente il progresso tecnico oppure vagheggiare l'utopia di un'umanità tornata all'originario stato di natura sono due modi opposti per separare il progresso dalla sua valutazione morale e, quindi, dalla nostra responsabilità.”

Nessuno nega l’importanza d’interrogarsi sul rapporto Dio-uomo-natura, però su tutti gli altri mass media parlano dell’ecologia della natura, su Radio Vaticana ci si aspetterebbe di sentire parlare dell’ecologia umana ricordando ad esempio che Papa Giovanni Paolo II, nella Centesimus Annus, afferma che “la prima e fondamentale struttura dell’ecologia umana è la famiglia, nella quale l’uomo riceve la prima formazione di idee riguardanti la verità e la bontà, e impara cosa significa amare ed essere amati, e quindi che cosa significa essere persona”. 

Ricordiamo ai tanti fedeli che: “Per salvaguardare la natura non è sufficiente intervenire con incentivi o disincentivi economici e nemmeno basta un'istruzione adeguata. Sono, questi, strumenti importanti, ma il problema decisivo è la complessiva tenuta morale della società. Se non si rispetta il diritto alla vita e alla morte naturale, se si rende artificiale il concepimento, la gestazione e la nascita dell'uomo, se si sacrificano embrioni umani alla ricerca, la coscienza comune finisce per perdere il concetto di ecologia umana e, con esso, quello di ecologia ambientale. È una contraddizione chiedere alle nuove generazioni il rispetto dell'ambiente naturale, quando l'educazione e le leggi non le aiutano a rispettare se stesse. Il libro della natura è uno e indivisibile, sul versante dell'ambiente come sul versante della vita, della sessualità, del matrimonio, della famiglia, delle relazioni sociali, in una parola dello sviluppo umano integrale. I doveri che abbiamo verso l'ambiente si collegano con i doveri che abbiamo verso la persona considerata in se stessa e in relazione con gli altri. Non si possono esigere gli uni e conculcare gli altri. Questa è una grave antinomia della mentalità e della prassi odierna, che avvilisce la persona, sconvolge l'ambiente e danneggia la società” (Caritas in Veritate).

Se a Radio Vaticana non piace cercare esperti ambientali che, parlando di Creato, spieghino perché l’ecologia umana è fondamentale anche per l’ambiente, si astengano almeno dal diffondere tesi legate all’“Ecologia disumana” come già accade sulla maggioranza delle altre fonti d’informazione.