Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
Venerdì Santo a cura di Ermes Dovico

San Demetrio di Tessalonica

Veneratissimo in Oriente, dove le Chiese ortodosse gli attribuiscono il titolo di Megalomartire (grande martire) e gli tributano un culto quasi pari a quello di san Giorgio, san Demetrio di Tessalonica offrì con il sangue la sua testimonianza di fede in Cristo presumibilmente durante la Grande persecuzione di Diocleziano

Santo del giorno 09_04_2022 English Español

È veneratissimo in Oriente, dove le Chiese ortodosse gli attribuiscono il titolo di Megalomartire (grande martire) e gli tributano un culto quasi pari a quello di san Giorgio. San Demetrio di Tessalonica offrì con il sangue la sua testimonianza di fede in Cristo presumibilmente durante la Grande persecuzione di Diocleziano, all’inizio del IV secolo. Le più antiche fonti scritte a noi pervenute sono un’agiografia risalente al IX secolo e una più remota raccolta di omelie sui miracoli attribuiti alla sua intercessione, nota in latino come Miracula Sancti Demetrii. Gli ortodossi lo celebrano prevalentemente il 26 ottobre (altra data è l’8 novembre), mentre la Chiesa cattolica lo festeggia il 9 aprile.

L’ultima edizione del Martirologio Romano (2004) non cita Tessalonica (Salonicco) come luogo tradizionale del suo martirio, ma lo fissa nella regione dell’antica città romana di Sirmio, seguendo un’ipotesi già formulata in epoca contemporanea dal bollandista Hippolyte Delehaye (1859-1941). Sirmio fu la base militare più importante di tutta l’area circostante fino alla prima metà del V secolo, quando proprio Tessalonica prese il sopravvento. L’odierno Martirologio recita: «Presso Srijem in Pannonia, nell’odierna Croazia, san Demetrio, martire, che ovunque in Oriente, e in particolar modo a Salonicco, gode di pia venerazione».

Secondo l’agiografia morì trafitto da lance nei fianchi. Fu forse un diacono, ma nel corso del Medioevo si diffusero racconti che lo descrivevano come un soldato romano o anche come proconsole. Per via di questa associazione militare - che lo vede spesso accostato a san Giorgio, iconografia inclusa (i due sono a volte raffigurati insieme a dorso di un cavallo) - i crociati lo venerarono come uno dei principali santi protettori. La gran parte delle sue reliquie sono custodite nella basilica di San Demetrio, a Tessalonica.