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CRISI DI GOVERNO

Salvini potrebbe ancora sparigliare le carte

Che non si andrà ad elezioni anticipate è quasi certo, sono troppi i parlamentari che sanno che non sarebbero rieletti. Però tra PD e 5 Stelle il dialogo è difficile. Il leader della Lega potrebbe rilanciare l'ipotesi di un anno fa: un governo con tutto il centrodestra e i grillini che vedono male l'alleanza con il PD.

Politica 24_08_2019

“Grande è la confusione sotto il cielo, quindi la situazione è eccellente”, così sentenziava il non compianto presidente cinese Mao. Ora, anche da noi la confusione sotto il cielo è grande e rimane grande, ma la situazione non appare affatto eccellente, anzi è passato un altro giorno e prevale lo stallo. La giornata di venerdì non ha portato alcuna chiarificazione, né tra i partiti né dentro i partiti. 

In particolare PD e 5Stelle appaiono sempre più divisi e incerti al loro interno. La polemica nel PD è stata resa evidente da un audio di Renzi in cui si contesta sostanzialmente la doppiezza degli zingarettiani. La divisione nel Movimento emerge con nettezza dal blog di Grillo che ammette l’esistenza di due linee contrastanti tra i parlamentari, chi preferirebbe l’alleanza col PD, chi il ritorno con la Lega.

Un dato è certo e rimane certo: è nettissima la maggioranza dei parlamentari che non vogliono il ritorno alle urne, quali che siano le dichiarazioni dei leader. Sarebbero in troppi, quasi tutti (dai 5Stelle ai renziani ai forzisti)  a non essere rieletti, e questa è la spinta più forte perchè un governo alla fine si faccia.

Ma quale governo? Le uniche trattative ufficialmente in corso sono quelle tra M5S e PD, che procedono con grande fatica, appesantite da un anno e mezzo di polemiche violentissime tra i due gruppi dirigenti, e da posizioni politiche oggettivamente molto distanti su punti qualificanti dei programmi.

È a questo punto che il Romano Osservatore, che verga questa nota, solleva la sua critica al comportamento politico di Salvini in questa fase. Il ‘Capitano’ si scaglia duramente e giustamente, e noi con lui, contro il governo che potrebbe formarsi, come foriero di disastri per l’Italia. Ma non avanza alcuna alternativa. Non è una alternativa plausibile, infatti, il corteggiamento postumo ai 5Stelle e a Di Maio in particolare, nella speranza di rinverdire un contratto che è stato fragorosamente e pubblicamente rinnegato e vilipeso una settimana fa. Neanche offrendo la presidenza del consiglio a Di Maio - che è di per sè qualcosa al di là della decenza - il piano può riuscire. Mattarella per primo non potrebbe dare credito all’ipotesi dopo tutte le contumelie e i rinnegamenti pronunciati in sedi ufficiali, e la rivolta degli anti-Lega nei 5Stelle farebbe fallire il piano.

Salvini deve essere lucido e valutare bene i tre fattori in gioco: 1º) la probabilità che un governo si faccia è molto alta, pressoché sicura, proprio per la spinta dei parlamentari che non vogliono andare a casa; 2º) un nuovo governo M5S/ Lega è impossibile; 3º) le spinte in atto, comprese quelle internazionali che sono coperte ma fortissime e non vanno ignorate, porteranno alla fine al peggiore dei governi possibili, quello tra Movimento e PD.

Che fare dunque, poichè le elezioni sono uscite di scena, e anche Mattarella quando ne parla lo fa per mettere fretta alle trattative, non perchè le contempli davvero?  

Occorre sparigliare e tornare all’inizio della legislatura, con il primo progetto allora contemplato, ma oggi più forte per ciò che è capitato. Proporre con forza un’alleanza per togliere l’aumento Iva, fare la flat tax, realizzare le infrastrutture al Nord e al Sud, fare politiche pro impresa e pro famiglia.

E per fare tutto ciò lanciare l’alleanza con le forze di centrodestra (tutte) e un appello a quei grillini che ci sono, e sono tanti, che sono più di destra che di sinistra. E che col PD l’alleanza non la farebbero mai, ma che sarebbero costretti a votarla per salvare se stessi...se nessuno offrisse loro  un’alternativa. L’alternativa è questa e i numeri necessari ci sono (bastano una cinquantina di parlamentari, e ci sono).

È complicato il piano? Certo, è meglio promettere un po' di seggi alle prossime elezioni, certo Matteo deve digerire il ritorno dell’ormai innocuo Berlusconi...,ma l’alternativa è il governo più rosso che ci sia, che sta in carica tre anni. Pensaci Matteo, e decidi bene questa volta!