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MANIFESTAZIONE

Roma, il giorno della famiglia

È il giorno di “Difendiamo i nostri figli”, la manifestazione per la famiglia e contro l’ideologia del gender e le varie iniziative legislative che la vogliono imporre a tutti i livelli della società. Appuntamento in Piazza San Giovanni alle 15.30. Ne abbiamo già parlato molto nei giorni scorsi, oggi riproponiamo alcuni brani da interventi di vescovi e diocesi italiane che, malgrado la latitanza della Cei, sono scesi in campo a sostegno della manifestazione. 

Famiglia 20_06_2015
Difendiamo i nostri figli

Difendiamo i nostri figli

È arrivato dunque il giorno di “Difendiamo i nostri figli”, la manifestazione per la famiglia e contro l’ideologia del gender e le varie iniziative legislative che la vogliono imporre a tutti i livelli della società. Appuntamento in Piazza San Giovanni alle 15.30. Ne abbiamo già parlato molto nei giorni scorsi, oggi vogliamo solo riproporre alcuni brani da interventi di vescovi e diocesi italiane che, malgrado la mancanza di una presa di posizione ufficiale da parte della Conferenza episcopale, sono decisamente scesi in campo a sostegno della manifestazione. 


«Il Vicariato di Roma non è tra i promotori ufficiali dell'iniziativa, ma la appoggia, conoscendo bene il significato dei disegni di legge Cirinnà (su matrimonio e adozioni di coppie omosessuali) e Fedeli (che, nonostante l'apparenza di doverosa tutela delle pari opportunità, mira a introdurre organicamente nelle scuole l'educazione sessuale, secondo la gender theory). (…)
(…) Perciò, anche a nome del cardinale Vicario, vi esorto a partecipare a questa mobilitazione, quantomeno per esprimere che i temi sensibili dell'educazione non possono essere imposti dall'alto. È giusto che il coinvolgimento pubblico degli insegnanti non si limiti a contestare scelte di natura amministrativa o economica, come recentemente accaduto, ma si manifesti anche quando si tratta di temi squisitamente educativi, certamente non meno importanti».

Don Filippo Morlacchi, lettera agli insegnanti di religione del vicariato di Roma

«Sono in atto dei poteri molto forti, presenti e attivi nella politica, nell’economia e nella società, che stanno imponendo, in modo violento anche se apparentemente democratico, un’etica nuova e addirittura una nuova visione di uomo e di donna, di procreazione e di famiglia. La rete di alleanze che operano a questo fine è molto diffusa ed è presente nella pubblica amministrazione, nei sindacati, nell’associazionismo, negli ordini professionali, oltre che nella politica.
Si può parlare di un “blocco storico”, ossia un blocco di interessi ideologici ed economici che si fa prepotente e che non tollera opposizione. La libertà di espressione e di coscienza è seriamente messa in pericolo. Due sono i principali teatri d’azione di questo blocco storico. Il primo è l’educazione e la scuola. (…) Il secondo è l’ambito legislativo. Il Parlamento italiano sta discutendo, ormai da tempo, ma alcune voci dicono che è in atto una accelerazione delle procedure parlamentari per volontà politica, tre testi legislativi, tutti e tre molto pericolosi. (…)
Papa Francesco, ormai da tempo, fa sentire puntualmente la sua voce contro queste forme di «colonizzazione ideologica». Appena il 14 giugno scorso ha detto che la migliore testimonianza contro il relativismo è fornita dagli sposi cristiani e che «essere genitori si fonda sulla diversità di essere, come ricorda la Bibbia: maschio e femmina». Pochi giorni prima, l’8 giugno, Papa Francesco aveva detto che l’ideologia del genere mette in discussione «la complementarietà tra l’uomo e la donna», complementarietà che è «il vertice della creazione divina». Il nostro Osservatorio da tempo segue in profondità questi fenomeni culturali, cercando di coglierne il senso e i pericoli più profondi. In questo momento, nel nostro Paese, si è ormai giunti al momento dell’azione. Sono molti – insegnanti, genitori, amministratori, operatori sanitari – che si oppongono nel loro ambito di vita e di lavoro a questa ricostruzione dell’umano. É ora il momento che si riuniscano per far sentire la propria voce al Paese».

Mons. Gianpaolo Crepaldi, arcivescovo di Trieste 

«C’è la volontà di distruggere la radice profonda e culturale del nostro popolo. Quello che è in questione non è soltanto la difesa del grande tesoro della tradizione della famiglia cattolica - che è stata il soggetto vivo ed attivo per secoli della vita sociale - ma la possibilità di una libertà autentica della persona in tutte le fasi della sua vita, dalla nascita fino alla fine.
Penso alla cura della libertà della persona come difesa della vita e della sua sacralità, come difesa di ciò che la natura ha stabilito per quanto riguarda la procreazione; ma anche alla difesa della libertà di educazione, che è strettamente connessa alla libertà della vita.
Questi attacchi pretendono di sovvertire la struttura stessa dell’impianto giuridico della realtà della famiglia e sono formulati in Parlamento nel tentativo di imporre una ideologia del ‘gender’, più volte additata dal Santo Padre Francesco come ‘un errore della mente umana’.
Questa manifestazione, del prossimo 20 giugno a Roma, travalica i confini stessi della tradizione cattolica, travalica i confini del nostro popolo per diventare una forte difesa del bene comune della nazione; perché dove non c’è libertà di esprimere pienamente le proprie posizioni culturali, religiose, sociali e politiche la democrazia è gravemente offesa. E coloro che si presentano come una minoranza vilipesa dalla violenza ideologica, in sostanza sono una maggioranza che si pone in termini di assoluta indiscutibilità e intolleranza. Questo ci stimola a lavorare seriamente per il bene del nostro Paese”.

Mons. Luigi Negri, arcivescovo di Ferrara-Comacchio

«Auguro alla vostra manifestazione un pieno successo, con la certezza che porterà un contributo prezioso alla vita della Chiesa e di tutte le persone che hanno a cuore il bene dell’intera umanità. Chi fa esperienza della bellezza e della serenità che scaturisce da un matrimonio felice sa bene il valore che apporta alla società un legame stabile e fruttuoso: è un capitale sociale su cui investire attenzioni, riflessioni ed energie. (…) Se la società si fa liquida noi proponiamo una famiglia forte, salda, fondata sulla roccia del Vangelo e della Chiesa. (…) Anche i governi dei nostri Paesi si impegnino con fantasia e responsabilità a creare opportunità e occasioni perché le giovani generazioni siano aiutate e incoraggiate a crearsi una famiglia e a desiderare di avere dei figli».

Mons. Vincenzo Paglia, presidente Pontificio Consiglio per la Famiglia


È una iniziativa promossa in occasione della pubblicazione dell’Enciclica del Santo Padre sull’Ecologia la quale affronta anche in un capitolo la questione del Gender. Sappiamo quanto stia a cuore al santo Padre la questione del Gender.
Ne è promotore in primis la Diocesi di Roma, il cardinale Vallini con il sostegno del cardinale Bagnasco e di tante aggregazioni laicali fra i quali i Neo Catecumenali, il Rinnovamento nello Spirito e tante altre. Facciamola conoscere e favoriamone la partecipazione.

Diocesi di Livorno, vescovo Simone Giusti

La diocesi di Perugia–Città della Pieve esprime il proprio compiacimento per la manifestazione di sabato 20 giugno a Roma, che vedrà la partecipazione del laicato cattolico, di esponenti di altre confessioni cristiane e fedi religiose e di numerose sigle della società civile. Condividendone gli obiettivi di difesa dei diritti dei minori e di tutela della famiglia come “società naturale fondata sul matrimonio”, incoraggia la partecipazione delle famiglie e delle persone di buona volontà.

Arcidiocesi Perugia-Città della Pieve, vescovo card. Gualtiero Bassetti