Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
Sant’Espedito a cura di Ermes Dovico
LA VITA DI GESù NELL'ARTE / 9

Quel Gesù bambino bocciato da Dickens

Il Cristo nella casa dei suoi genitori è un dipinto di Sir John Everett Millais che ha suscitato molte critiche negative, la più virulenta quella scritta da Charles Dickens che accusò l’artista di avere raffigurato Gesù, in modo troppo evidente come un ebreo e Maria come un’ubriacona. La storia di un artista che fondò il movimento dei preraffaelliti. 
- LA RICETTA 

Cultura 07_02_2022 English Español

Continuiamo la visita virtuale nella galleria con meno quadri al mondo - quella che espone opere d’arte ispirate all’infanzia ed all’adolescenza di Gesù. Ce ne sono davvero pochi e quasi sconosciuti.

Parliamo oggi di un dipinto che quando è stato esposto per la prima volta al pubblico, nel 1850, ha suscitato molte critiche negative, la più virulenta quella scritta da Charles Dickens. Il grande scrittore accusa l’artista di avere raffigurato Gesù, in modo troppo evidente come un ebreo, a causa del colore dei suoi capelli (rossi). Non solo, ma nella sua recensione micidiale, Dickens spara a zero sull’artista, reo, a suo avviso, di avere rappresentato Maria come un’ubriacona.

In realtà, il dipinto è di stupefacente realismo: vediamo la Sacra Famiglia nell’atelier di carpentiere di Giuseppe, con Gesù adolescente che si è ferito la mano (simbolo della futura crocifissione) ed è consolato da Giuseppe e Maria. Un bambino (Giovanni Battista) arriva con una ciottola d’acqua per lavargli la ferita, simbolo del battesimo.

L’autore di Il Cristo nella casa dei suoi genitori  è niente meno che un baronetto, Sir John Everett Millais (1829-1896), nonché artista inglese, fondatore del movimento dei preraffaelliti.

Nato a Southampton, nel sud dell’Inghilterra, in una famiglia preminente del Jersey, dove ha anche passato l’infanzia, Millais dimostra un vero genio per l'arte fin da bambino. Ragione per la quale la sua famiglia decide di trasferirsi a Londra, proprio per facilitare la vicinanza del piccolo alla Royal Academy of Arts, dove viene ammesso (caso unico nella storia della scuola) alla tenera età di undici anni. Lì avrebbe fatto un incontro che gli avrebbe cambiato la vita: diventa amico di William Holman Hunt e Dante Gabriel Rossetti con i quali formò la Confraternita dei Preraffaelliti (nota come Pre-Raphaelite Brotherhood o "PRB”) nel settembre 1847 nella casa della sua famiglia. Questo movimento ha come modello da imitare la pittura dei maestri italiani del Quattrocento, predecessori di Raffaello.

Il Cristo nella casa dei suoi genitori (1849–50) di Millais fu molto controverso a causa della sua rappresentazione realistica di una Sacra Famiglia della classe operaia che lavora in un disordinato laboratorio di falegnameria. (Per la verità Millais era ”abbonato” alle critiche: anche le opere successive furono controverse, (anche se meno).

L’artista ottenne il successo popolare con A Huguenot (1851–52), che raffigura una giovane coppia che sta per essere separata a causa di conflitti religiosi. Ha ripetuto questo tema in molte opere successive. Tutti questi primi lavori sono stati dipinti con grande attenzione ai dettagli, spesso concentrandosi sulla bellezza e la complessità del mondo naturale. Anche in dipinti come Ofelia (1851–'52) Millais ha integrato con maestria gli elementi naturalistici. Questo approccio è è considerato una sorta di "ecosistema pittorico". Mariana è un dipinto che Millais dipinse nel 1850–51 basato sull'opera teatrale Measure for Measure di William Shakespeare e sull'omonima poesia di Alfred, Lord Tennyson del 1830. Nella commedia, la giovane Mariana doveva sposarsi, ma era rifiutata dal suo promesso sposo quando la sua dote andò perduta in un naufragio.

Questo stile fu promosso dal critico John Ruskin, che aveva difeso i preraffaelliti dai loro critici. Ma l’amicizia di Millais con Ruskin lo porta a conoscere la moglie di quest’ultimo, Effie, che servì da modella a Millais per il suo dipinto The Order of Release.

Ma quel quadro fu anche la ragione dell’innamoramento dei due giovani. Nonostante fosse sposata con Ruskin da diversi anni, il matrimonio non era mai stato consumato, ragione per la quale fu annullato, su insistenza dei genitori di lei.

E così, nel 1855, dopo che il suo matrimonio con Ruskin fu annullato, Effie e John Millais si sposarono. Ebbero otto figli (il più giovane, John Guille Millais, divenne un naturalista, artista della fauna selvatica e biografo postumo di Millais). La loro figlia Alice (1862-1936), poi Alice Stuart-Worsley dopo aver sposato Charles Stuart-Worsley, era un'amica intima e musa ispiratrice del compositore Edward Elgar, e si pensa che sia stata un'ispirazione per i temi del suo Concerto per violino.

Dopo il suo matrimonio, Millais iniziò a dipingere di più, in uno stile diverso, portando Ruskin a definire questa attività artistica "una catastrofe". Divenne convinzione generale il fatto che Millais doveva dipingere di più per fare fronte alle spese della sua famiglia in continua crescita. Critici ostili come William Morris lo hanno accusato di "svendersi" per ottenere popolarità e ricchezza. I suoi ammiratori, al contrario, hanno sottolineato i legami dell'artista con Whistler e Albert Moore e l'influenza su John Singer Sargent.

Lo stesso Millais ha affermato che man mano che diventava più sicuro di sé come artista, poteva dipingere con maggiore audacia. Nel suo articolo "Pensieri sulla nostra arte di oggi" (1888) raccomandò Velázquez e Rembrandt come modelli da seguire per gli artisti. Dipinti come La vigilia di Sant'Agnese e Il sonnambulo mostrano chiaramente un dialogo in corso tra l'artista e Whistler, il cui lavoro Millais ha fortemente sostenuto. Altri dipinti della fine degli anni Cinquanta e Sessanta dell'Ottocento possono essere interpretati come anticipazioni di aspetti del Movimento Estetico.

Opere successive, dal 1870 in poi, dimostrano la riverenza di Millais per gli antichi maestri come Joshua Reynolds e Velázquez. Molti di questi dipinti raffiguravanotemi o personaggi storici. Notevoli tra questi sono I due principi Edoardo e Riccardo nella torre (1878), Il passaggio a nord-ovest (1874) e L’infanzia di Raleigh (1871). Millais è autore anche di un famoso ritratto del cardinale John Henry Newman (1888) esposto alla National Portrait Gallery di Londra (foto).

L’artista ebbe molto successo anche come illustratore di libri, in particolare per le opere di Anthony Trollope e le poesie di Tennyson. Le sue complesse illustrazioni delle parabole di Gesù furono pubblicate nel 1864. Millais fu eletto membro associato della Royal Academy of Arts nel 1853 e presto fu eletto membro a pieno titolo dell'Accademia, di cui fu un componente importante e attivo.

Nel luglio 1885, la regina Vittoria lo creò baronetto, di Palace Gate (Middlesex) e di Saint Ouen (nell'isola di Jersey), facendo di lui il primo artista ad essere onorato con un titolo ereditario. Dopo la morte di Lord Leighton nel 1896, Millais fu eletto presidente della Royal Academy. Inoltre, tra il 1881 e il 1882, Millais fu eletto e agì come presidente della Royal Birmingham Society of Artists.

Morì nel 1896 di cancro alla gola. Fu sepolto nella cripta della cattedrale di St Paul.

Alla sua morte, il Principe di Galles (divenuto poi re Edoardo VII) presiedette un comitato commemorativo che commissionò una statua dell'artista. La statua, di Thomas Brock, fu installata davanti alla National Gallery of British Art (ora Tate Britain) nel giardino sul lato est nel 1905. Nel 1953, il direttore della Tate Norman Reid tentò di sostituirlo con John the Baptist di Auguste Rodin, e nel 1962 ne propose nuovamente la rimozione, ma i suoi sforzi furono vanificati dal proprietario della statua, il Ministero dei Lavori. La proprietà è stata trasferita dal Ministero a English Heritage nel 1996, e da loro a sua volta alla Tate.

Nel 2000, sotto la direzione di Stephen Deuchar, la statua è stata spostata a lato dell'edificio per accogliere i visitatori all'ingresso ristrutturato di Manton Road. Nel 2007 l'artista è stato oggetto di un'importante retrospettiva alla Tate Britain, Londra, visitata da 151.000 persone. La mostra si è poi spostata al Museo Van Gogh, ad Amsterdam e più tardi a Fukuoka e Tokyo, in Giappone, dove è stata vista da oltre 660.000 visitatori.

Infine, ci sembra importante ricordare l’amore di John Everett Millais per la sua terra natale, il Jersey. Un amore che l’artista ha portato nel cuore per tutta la vita e che ha reso concreto tenendo sempre al suo servizio, dopo il matrimonio, un cuoco che proveniva da lì e che preparava i piatti tipici. Perché, come lui stesso ha scritto, ”Anche la gastronomia è un arte e la più completa di tutte, perché tocca tutti i sensi”. E non possiamo che essere d’accordo.