Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
Venerdì Santo a cura di Ermes Dovico
Migrazioni
a cura di Anna Bono
Guinea Conakry

Piantagioni di ananas per combattere l’emigrazione illegale

Dal 2016 il governo guineano in collaborazione con investitori internazionali e associazioni locali ha varato piani di sviluppo agricolo rivolti ai giovani per disincentivarne l’emigrazione illegale

Migrazioni 19_09_2019

Nel 2016 dalla Guinea Conakry sono arrivati in Italia via mare 13.342 emigranti irregolari, un numero inferiore solo a quello dei nigeriani e degli eritrei. Nei primi sette mesi del 2019 ne sono sbarcati 91 e il paese è sceso all’ottavo posto per numero di immigrati irregolari. Le cause di una diminuzione così drastica possono essere molte, prima fra tutte l’efficace politica di difesa del territorio nazionale adottata dal governo italiano fino alla fine di luglio che ha ridotto di oltre il 90% gli sbarchi illegali. Ma un contributo lo ha dato anche la decisione del governo guineano, uscito dall’emergenza Ebola proprio nel 2016, di contrastare il fenomeno offrendo ai giovani – oltre metà della popolazione ha meno di 25 anni – delle opportunità lavorative. Nel settore agricolo, ad esempio, dall’inizio del 2017 grazie a un piano di sviluppo avviato in collaborazione con piccoli coltivatori e partner internazionali, le piantagioni di ananas sono più che raddoppiate sotto la supervisione della Fepaf-Bg, l’associazione nazionale dei piccoli proprietari agricoli e la produzione nazionale è passata da 10.000 a 18.000 tonnellate. Si sono creati così più di 2.000 nuovi posti di lavoro dei quali hanno usufruito anche dei giovani di ritorno in patria dopo aver tentato di raggiungere l’Italia senza riuscirci. L’iniziativa governativa ha ottenuto finanziamenti da parte dell’Unione Europea per 5,5 milioni di dollari e dall’agenzia belga per lo sviluppo Enabel per 3,3 milioni. La Banca Islamica della Guinea ha fornito 200.000 dollari per l’acquisto di impianti di irrigazione e fertilizzanti. Negli anni 60 del secolo scorso, la Guinea, indipendente dal 1958, controllava un quarto delle esportazioni mondiali di ananas. Ma le tensioni etniche e le politiche economiche socialiste hanno ben presto mandato in rovina il paese. Adesso il governo intende ricuperare il tempo perduto. L’ananas è un raccolto che ha il vantaggio di richiedere bassi investimenti di capitali e di avere una resa maggiore di altri. La Fepaf-Bg organizza per i giovani corsi sui fertilizzanti, sulle tecniche di irrigazione. Li aiuta a ottenere prestiti e finanziamenti. Mette in contatto gli agricoltori con i consulenti agricoli. Finora ha aiutato soprattutto i piccoli produttori, ma sta iniziando a prestare aiuto anche ai proprietari di aziende più grandi.