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Cina

Nuove norme in Cina per la diffusione di informazioni religiose on line

Per contrastare il risveglio religioso nel paese, il governo cinese impone alle organizzazioni e alle scuole religiose regole che limitano e controllano l’uso di Internet per diffondere materiale e informazioni

 

Il 10 settembre il sito di informazione giuridica del governo cinese ha pubblicato le “Misure per la gestione di informazioni religiose su Internet”: 35 articoli contenenti le nuove norme sulle attività religiose in Cina  tramite il web che introducono misure ancora più restrittive di quelle previste dai regolamenti sulle attività religiose in vigore dallo scorso febbraio. D’ora in poi chi vuole aprire un sito religioso dovrà chiede il permesso alle autorità – spiega l’agenzia di stampa AsiaNews che ne ha preso visione – e per ottenerlo dovrà essere giudicato moralmente sano e politicamente affidabile. Le scuole e le organizzazioni autorizzate non possono cercare di convertire qualcuno, non devono distribuire testi religiosi o altro materiale e possono diffondere informazioni via internet solo nella loro rete interna per accedere alla quale occorre registrare nome e password. Inoltre è vietato pubblicare tramite Internet la minima critica alla leadership del Partito comunista e alla politica religiosa ufficiale, promuovere la partecipazione di minori alle cerimonie religiose, usare la religione per rovesciare il sistema socialista. Le nuove regole – commenta AsiaNews – “sembrano essere stilate per bloccare l’interesse spirituale crescente nella società cinese dove il risveglio religioso è ormai incontrollabile”. Un sondaggio realizzato dalla fondazione Yan Fan Gan nel 2017 ha rivelato che, per quanto solo una piccola parte dei cinesi professi una religiose ufficiale, l’85% della popolazione mostra di avere una sensibilità religiosa.