Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
San Galdino a cura di Ermes Dovico
SCHEGGE DI VANGELO

Non cedere alla pigrizia e allo scoraggiamento

Avresti dovuto affidare il mio denaro ai banchieri (Mt 25, 27)

Schegge di vangelo 31_08_2019

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli questa parabola: «Avverrà come a un uomo che, partendo per un viaggio, chiamò i suoi servi e consegnò loro i suoi beni. A uno diede cinque talenti, a un altro due, a un altro uno, secondo le capacità di ciascuno; poi partì. Subito colui che aveva ricevuto cinque talenti andò a impiegarli, e ne guadagnò altri cinque. Così anche quello che ne aveva ricevuti due, ne guadagnò altri due. Colui invece che aveva ricevuto un solo talento, andò a fare una buca nel terreno e vi nascose il denaro del suo padrone. Dopo molto tempo il padrone di quei servi tornò e volle regolare i conti con loro. Si presentò colui che aveva ricevuto cinque talenti e ne portò altri cinque, dicendo: “Signore, mi hai consegnato cinque talenti; ecco, ne ho guadagnati altri cinque”. “Bene, servo buono e fedele – gli disse il suo padrone –, sei stato fedele nel poco, ti darò potere su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone”. Si presentò poi colui che aveva ricevuto due talenti e disse: “Signore, mi hai consegnato due talenti; ecco, ne ho guadagnati altri due”. “Bene, servo buono e fedele – gli disse il suo padrone –, sei stato fedele nel poco, ti darò potere su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone”. Si presentò infine anche colui che aveva ricevuto un solo talento e disse: “Signore, so che sei un uomo duro, che mieti dove non hai seminato e raccogli dove non hai sparso. Ho avuto paura e sono andato a nascondere il tuo talento sotto terra: ecco ciò che è tuo”. Il padrone gli rispose: “Servo malvagio e pigro, tu sapevi che mieto dove non ho seminato e raccolgo dove non ho sparso; avresti dovuto affidare il mio denaro ai banchieri e così, ritornando, avrei ritirato il mio con l’interesse. Toglietegli dunque il talento, e datelo a chi ha i dieci talenti. Perché a chiunque ha, verrà dato e sarà nell’abbondanza; ma a chi non ha, verrà tolto anche quello che ha. E il servo inutile gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti”». (Mt 25, 14-30)

In questa parabola Gesù ci avverte: Dio considera la pigrizia nel compiere la Sua volontà come uno dei vizi capaci di separarci eternamente da Lui. Il servo disapprovato da Dio appare come scoraggiato, reputandosi incapace di soddisfare il padrone abituato a mietere dove non ha seminato e raccogliere dove non ha sparso. È quello che capita spesso quando siamo tentati, rispetto a un compito che Dio ci ha assegnato, di rispondere che non ne siamo degni. Lo scoraggiamento del servo infingardo non è un atto d’umiltà bensì desiderio di non affrontare le persecuzioni a cui gli uomini spesso sottopongono coloro che cercano di essere fedeli alla volontà divina piuttosto che a quella umana, in particolare quando quest’ultima, come spesso capita, è contraria alla prima. Preghiamo affinché il Signore renda ardente in noi il desiderio di fare la Sua volontà, senza cedere alla pigrizia e allo scoraggiamento.