Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
Venerdì Santo a cura di Ermes Dovico

UDIENZE

Non c'è Chiesa senza la Madonna

Il Papa ha dedicato la sua catechesi a qualcuno che nel versetto del Credo sulla Chiesa non c'è, ma è presente implicitamente: la Madonna, che è «immagine e modello della Chiesa».

Ecclesia 23_10_2013
Madonna di Fatima

Nell'udienza generale del 23 ottobre 2013 Papa Francesco ha continuato la catechesi sul Credo, dedicata già nelle ultime udienze al tema «Credo la Chiesa». Questa volta il Papa ha dedicato la sua catechesi a qualcuno che nel versetto del Credo sulla Chiesa non c'è, ma è presente implicitamente: la Madonna, che è «immagine e modello della Chiesa». Non c'è Chiesa dove non c'è la Madonna. È impossibile parlare della Chiesa senza parlare di Maria, e il Concilio Ecumenico Vaticano II scelse di non dedicare un documento separato alla Madonna, ma d'includerla nel documento sulla Chiesa, proprio per sottolineare questo aspetto. Leggiamo nella Costituzione «Lumen gentium»: «Come già insegnava Sant’Ambrogio [337-397], la Madre di Dio è figura della Chiesa nell’ordine della fede, della carità e della perfetta unione con Cristo» (n. 63).

Ciascuna di queste espressioni è stata commentata dal Pontefice. Primo: Maria è figura della Chiesa «come modello di fede». In che senso? «Pensiamo a chi era la Vergine Maria: una ragazza ebrea, che aspettava con tutto il cuore la redenzione del suo popolo. Ma in quel cuore di giovane figlia d’Israele c’era un segreto che lei stessa ancora non conosceva: nel disegno d’amore di Dio era destinata a diventare la Madre del Redentore». Quando, al momento dell'Annunciazione, la Madonna accetta liberamente questo disegno divino, «la fede di Maria riceve una luce nuova: si concentra su Gesù, il Figlio di Dio che da lei ha preso carne e nel quale si compiono le promesse di tutta la storia della salvezza». Non possiamo capire questo passaggio senza il Vecchio Testamento. In effetti, «la fede di Maria è il compimento della fede d’Israele, in lei è proprio concentrato tutto il cammino, tutta la strada di quel popolo che aspettava la redenzione, e in questo senso è il modello della fede della Chiesa, che ha come centro Cristo, incarnazione dell’amore infinito di Dio».

Possiamo anche chiederci come, in concreto, Maria ha vissuto questa fede. «L’ha vissuta nella semplicità delle mille occupazioni e preoccupazioni quotidiane di ogni mamma, come provvedere il cibo, il vestito, la cura della casa... Proprio questa esistenza normale della Madonna fu il terreno dove si svolse un rapporto singolare e un dialogo profondo tra lei e Dio, tra lei e il suo Figlio». Sempre crescendo e alimentandosi, questo dialogo è arrivato fino alla Croce. «Lì la sua maternità si è dilatata abbracciando ognuno di noi, la nostra vita, per guidarci al suo Figlio». Lì si compie tutta la vita di fede della Madonna. «Maria è vissuta sempre immersa nel mistero del Dio fatto uomo, come sua prima e perfetta discepola, meditando ogni cosa nel suo cuore alla luce dello Spirito Santo, per comprendere e mettere in pratica tutta la volontà di Dio».

Secondo: Maria è figura della Chiesa come «modello di carità». Anche qui, è la biografia della Vergine che aiuta a capire. «Pensiamo alla sua disponibilità nei confronti della parente Elisabetta. Visitandola, la Vergine Maria non le ha portato soltanto un aiuto materiale, anche questo, ma ha portato Gesù, che già viveva nel suo grembo. Portare Gesù in quella casa voleva dire portare la gioia, la gioia piena». Ancora oggi, «la Madonna vuole portare anche a noi, a noi tutti, il grande dono che è Gesù; e con Lui ci porta il suo amore, la sua pace, la sua gioia».

Se la Chiesa è come Maria, allora - Papa Francesco ripete qui espressioni che gli sono care - «la Chiesa non è un negozio, non è un’agenzia umanitaria, la Chiesa non è una Ong, la Chiesa è mandata a portare a tutti Cristo e il suo Vangelo; non porta se stessa!». «Se per ipotesi, una volta succedesse che la Chiesa non porta Gesù, quella sarebbe una Chiesa morta!». Può fare tante opere umanitarie ma, se non porta Gesù, non è la Chiesa, e il suo amore è «annacquato» e interessato. Ecco allora la domanda: «a Gesù piace l’amore interessato? No, non gli piace, perché l’amore deve essere gratuito, come il suo».

Terzo aspetto: Maria è figura della Chiesa perché è «modello di unione con Cristo». «La vita della Vergine Santa è stata la vita di una donna del suo popolo: Maria pregava, lavorava, andava alla sinagoga… Però ogni azione era compiuta sempre in unione perfetta con Gesù». Possiamo fare tante cose, ma se non agiamo in unione con Gesù cadiamo vittima della mondanità spirituale.

«Possiamo chiederci: ci ricordiamo di Gesù solo quando qualcosa non va e abbiamo bisogno, o il nostro è un rapporto costante, un’amicizia profonda, anche quando si tratta di seguirlo sulla via della croce?».

C'è un segreto per sapere se le nostre azioni sono davvero per Gesù, senza cadere negli scrupoli ma senza compiacenza: siamo devoti alla Madonna? Ci sforziamo di seguire il suo esempio? Maria è figura della Chiesa, ed è difficile avere un buon rapporto con la Chiesa senza avere un rapporto filiale con Maria.