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Nietszche l’aveva detto: senza Dio tutto è possibile

Il vertice dell'odio contro la metafisica è stato toccato con la filosofia di Nietszche, colui che ha proclamato la morte di Dio. Oggi la battaglia tra la metafisica e i suoi avversari è ormai terminata con la vittoria dei secondi. Così,  la natura umana è considerata mera “costruzione sociale”. Con orribili conseguenze. 

Editoriali 14_01_2016
Friedrich Nietzsche

La teleologia è una visione filosofica per la quale tutto ciò che esiste ha un fine, che corrisponde anche alla sua piena realizzazione. Benché la teleologia venga associata correttamente al nome di Aristotele, il suo più importante studioso è il tedesco Robert Spaemann, nostro contemporaneo. La teleologia ci da un orizzonte, una meta da raggiungere, ci spinge a vivere conformemente ad un obiettivo, a trovare un senso alla nostra esistenza. 

Nonostante questo, la teleologia vive oggi una profonda crisi. Essa condivide la crisi che ha colpito la metafisica, cioè quel pensiero per il quale esiste una realtà oltre la fisica, oltre la realtà sensibile. Dal sedicesimo secolo è cominciata una battaglia contro la metafisica, a partire dall'empirismo inglese, passando dall'illuminismo, dal romanticismo e dal positivismo. Il vertice dell'odio contro la metafisica è stato toccato con la filosofia di Nietszche, colui che ha proclamato la morte di Dio. L'uomo che si è liberato dalla metafisica, che è “al di là del bene e del male” (cioè delle leggi morali e religiose), è l'Übermensch, il superuomo: la “bestia bionda”, ossia il barbaro germanico, dedito allo stupro e all'omicidio.

Bene. Possiamo ben dire che la battaglia tra la metafisica e i suoi avversari è ormai terminata con la vittoria dei secondi. Ce lo dice il dibattito pubblico moderno, che classifica la natura umana (cioè il progetto umano, il suo fine, la sua realizzazione) come mera “costruzione sociale” della quale disfarsi prima possibile. L'uomo è ormai libero dalla teleologia, dalla metafisica, da ogni legge morale e religiosa. Può esprimere liberamente la sua “volontà di potenza”, libero dal “dover essere” può finalmente essere ciò che vuole. E che cosa vuol essere l'uomo “al di là del bene e del male”?

Lo sappiamo. Se è uomo vuole essere donna (clicca qui); se è donna vuol essere uomo (clicca qui). Se è nero vuole essere bianco (clicca qui), se è bianco vuole essere nero (clicca qui). Se ci vede vuol essere cieco (clicca qui), se cammina vuol essere zoppo (clicca qui). C'è chi vuole essere una bambina (clicca qui) e chi vuole essere una capra (clicca qui). Ora, la domanda è: la profezia di Nietszche si è avverata? L'uomo si è trasmutato un superuomo? È diventata bionda, la bestia? A volte penso che Nietszche si stia rivoltando nella tomba...