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BALBUZIE

Muscarà, l'uomo che seppe valorizzare il suo limite

Giovanni Muscarà, balbuziente, ma determinato, ha fatto prima carriera nella finanza. Poi ha mollato tutto per fondare una scuola per chi ha il suo stesso problema. Oggi il suo International Stuttering Centre è una solida realtà.

Educazione 22_10_2013
Giovanni Muscarà

Chi non si è commosso guardando Il discorso del re? Chi non si è immedesimato almeno per un istante nel Giorgio VI interpretato da un superbo Colin Firth, che si sottopone a qualunque tortura pur di vincere la balbuzie e leggere al suo popolo, senza esitazioni, la dichiarazione di guerra alla Germania? Chi se lo fosse perso può sempre rimediare. Ma, al di là del film uscito nel 2010, in questi anni qualcosa di simile e di straordinario è accaduto nel mondo reale, vicino a noi, nonostante la crisi economica e il pessimismo che sembra poter uccidere qualunque speranza.

Stiamo parlando di un ragazzo siciliano, classe ‘82, di nome Giovanni Muscarà. La balbuzie come compagna d’infanzia, non richiesta. Giovanni accetta la sfida provando ogni tipo di corso e di metodo, tra vittorie e sconfitte, sopportando prese in giro e cattiverie. Parte per Milano e si laurea in Economia all’Università Cattolica. La balbuzie non lo abbandona, lo segue ovunque, ma lui combatte, allenandosi per ore, ogni giorno, ripetendo fino alla nausea gli esercizi imparati negli anni. Inizia una carriera nella finanza, ma qualcosa non gli torna. Lo stipendio è ottimo, ma non gli basta.

E così, proprio mentre il giocattolo della turbo-finanza si rompe e qualcuno intuisce il disastro che sta per impoverire il mondo, proprio quando sembra scattare il “si salvi chi può” generalizzato e la parola d’ordine diventa per tutti “difendere la poltrona e la posizione”, Giovanni fa di testa sua. Molla il posto fisso, una carriera in rapida ascesa, che l’aveva portato nel frattempo a Londra, la capitale finanziaria d’Europa, e decide di fondare una scuola per balbuzienti. Per i colleghi più gentili è solo un pazzo visionario.

Giovanni però è già dentro il suo nuovo progetto. Per prima cosa si mette a studiare. Poi, con l’aiuto di specialisti (fisioterapisti, neurologi, psicologi e logopedisti), inizia a elaborare un nuovo metodo. L’approccio è globale e innovativo. «Fin da subito ho capito che per sconfiggere la balbuzie occorre un approccio globale - ci racconta Muscarà - Bisogna lavorare su tutti i fattori in gioco: da quello motorio a quello respiratorio a quello psicologico».

Le lezioni, per chi ha avuto la possibilità di assistere, sono uno spettacolo. Ragazzi che avevano lasciato i propri sogni nel cassetto, ripiegando su lavori che non prevedono il contatto con gli altri, intravedono un percorso verso la guarigione e ritrovano il sorriso.

Dall’altra parte della cattedra non c’è un guru, ma un ragazzo come loro, che è passato attraverso le loro stesse sofferenze. Anche per questo però non fa sconti a nessuno («serve impegno e sudore per raggiungere i risultati sperati»), e, soprattutto, non si permette di commiserare i suoi pazienti. «Da piccolo - spiega - non facevo altro che piangermi addosso, ma un giorno mia madre mi disse: “Non permetterti più di lamentarti per come Dio ti ha fatto”. È stato uno degli insegnamenti più grandi che mi ha dato».

Oggi l’International Stuttering Centre, nato come start up all’interno della Fondazione Filarete, (centro di eccellenza costituito da Università degli Studi di Milano, Fondazione Cariplo, Intesa Sanpaolo e Camera di Commercio di Milano, con l'obiettivo di sostenere l’innovazione nei campi della Salute), non è più una scommessa, ma una solida realtà. I corsi si sono sviluppati in tutta Italia, da Milano a Roma, da Bologna, da Catania a Genova.

Il metodo ha una sua fisionomia. Si chiama “Body Stability Language” e ha come obiettivo una buona fluenza verbale ma, soprattutto, che questa diventi un risultato permanente, non dipendente da continui allenamenti.

Ma la ricerca continua. Proprio a partire dal metodo innovativo elaborato dal centro è in fase di definizione un progetto di studi sulle basi neurofisiologiche della balbuzie in collaborazione con il Cnr (Consiglio Nazionale delle Ricerche).

La storia di Giovanni però non meritava di essere raccontata solo perché oggi è la “Giornata mondiale di sensibilizzazione sulla balbuzie”. La sua esperienza vale per tutti e ci dice che il proprio limite può diventare davvero un punto di forza. E ripetersi che la crisi è un’occasione per tirar fuori il meglio di se stessi a questo punto non sembra più una consolante retorica.