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Polemiche

Mozione Cirinnà contro il Congresso mondiale delle famiglie

L'on. Monica Cirinnà lancia una mozione, che raccoglie l'adesione di 59 suoi colleghi, contro il Congresso mondiale delle famiglie che a fine marzo si svolgerà a Verona .

Gender Watch 09_03_2019

Dal 29 al 31 marzo si svolgerà a Verona il Congresso mondiale delle famiglie. L’on. Monica Cirinnà ha presentato una mozione, firmata da 59 suoi colleghi,  che così recita: «Tra gli obiettivi del WCF non rientra soltanto la difesa della “famiglia naturale”, ma anche la promozione di una concezione delle relazioni familiari basate sulla subordinazione della donna all’uomo e su una decisa compressione dell’autodeterminazione femminile, ad esempio per ciò che riguarda la conciliazione tra vita familiare e lavoro. […] Come ampiamente riportato dagli organi di stampa, tra i soggetti organizzatori del WCF figurano associazioni e gruppi – anche stranieri – che si distinguono per un messaggio gravemente omofobo e di sostegno a leggi liberticide e miranti alla repressione penale dell’omosessualità, oltre che alla limitazione dell’autodeterminazione in materia affettiva e familiare».

ProVita e Generazione Famiglia, co-organizzatori del Congresso, hanno così replicato alla mozione: «Ci mancava la mozione per il ritiro di tutti i patrocini al Congresso Mondiale delle Famiglie. Monica Cirinnà e Andrea Marcucci insieme a tutti i senatori Pd evidentemente non hanno molto da fare in Parlamento se dedicano tanto tempo a noi. Odiare le famiglie che chiedono sostegni e aiuti è il loro sport preferito. Si tratta di un vero e proprio famiglicidio quotidiano.  Non ci stupiscono poi gli altri firmatari eccellenti che vorrebbero zittire le famiglie e quanti si adopereranno per metterle al centro del dibattito politico tra cui spiccano i nomi di Emma Bonino, Pietro Grasso e Loredana De Petris.

Fa sorridere poi il richiamo di Cirinnà & Co all'importanza delle voci plurali. La censura che vorrebbero mettere in atto è davvero tutto meno che un esempio di rispetto del dettame costituzionale. La Repubblica infatti riconosce diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio. Quanto alla regressione politica e culturale, cara Monica, è contenuta tutta nel fango e nelle fake news del 'bullismo interattivo Lgbt' che stiamo subendo per il semplice fatto di organizzare una tre giorni sulla bellezza della famiglia».

http://gaynews.it/politica/item/1977-mozione-monica-cirinna-e-58-senatori-sul-patrocinio-del-governo-al-congresso-di-verona-brandi-e-coghe-lgbt.html