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LETTERE IN REDAZIONE

Mi unisco al "no" alla Bonino

Nella trasmissione Zeta su La7 del 12 aprile, Gad Lerner ha ospitato Suor Giuliana Galli. Suor Giuliana è una nota personalità del mondo torinese...

Gentile Direttore,
segnalo quanto segue.

Nella trasmissione Zeta su La7 del 12 aprile, Gad Lerner ha ospitato Suor Giuliana Galli. Suor Giuliana è una nota personalità del mondo torinese, viene dal Cottolengo, da alcuni anni è membro del Consiglio di Amministrazione della Compagnia di San Paolo - la Fondazione che è principale azionista di Intesa San Paolo. Donna energica, capace e ben conosciuta nel mondo del volontariato.

Ebbene, alla domanda di Lerner in merito alla candidatura presidenziale di Emma Bonino, Suor Giuliana risponde: «Si è spesa molto per i diritti umani – e prosegue – riguardo poi alla sua posizione su determinati princìpi inequivocabili..». Segue una battuta del conduttore sui princìpi non negoziabili, ratzingeriani, con l'aggiunta di Lerner: «Ma ora abbiamo Papa Francesco» (come se il Papa avesse modificato alcunchè della dottrina morale: il conduttore dovrà studiare un po').

L'ospite prosegue con un chiarimento – in verità poco chiaro – sull'uso dei termini, senza entrare in alcun contenuto. Alla precisa domanda di Lerner: «Non le suscita ripulsa una figura come la Bonino?». Suor Giuliana risponde: «No, a priori no». Non conosco il resto del dialogo, non so se l'ospite abbia precisato almeno qualcosa, o fatto emergere un'ombra di dubbio. Intanto, non a caso, il video è stato subito inserito nel sito di Radio Radicale. 

Ora, non ci troviamo di fronte ad una religiosa sempliciotta o ingenua, ma ad una persona che sa quello che dice. In questi tempi di confusione e di resa intellettuale, potremmo non stupirci. Le file dei cattolici "adulti" alla Prodi si ingrandiscono, a quanto pare.  Rimane il diritto di chiederci quali siano questi diritti così umani - ah certo, si dirà, ma la Bonino è stata Commissaria europea, su nomina del governo Berlusconi.

Rimane il diritto di chiedere un po' di coraggio. Emma Bonino avrà saputo accreditarsi presso tutto un variegato mondo, incluso quello cattolico, con abilità, come ben documentato dalla Bussola con gli articoli di Danilo Quinto. Ma le battaglie da sempre orgogliosamente rivendicate dalla radicale Bonino sono sempre quelle, dall'aborto all'eutanasia, dalla liberalizzazione delle droghe ai matrimoni omosessuali. Questi sono i fatti della storia politica dell'esponente radicale. Niente da dire "a priori" su questo?

Per quel che vale, mi unisco al drappello dei No alla Bonino. Non rappresenta certo la maggioranza degli italiani, forse rappresenta una buona parte dell'opinione "pubblicata",in compenso incarna un'ideologia che ronza intorno alla morte (nella fase iniziale e finale della vita). Ho iniziato con le dichiarazioni di suor Giuliana. Ricordo che proviene da una delle gloriose istituzioni cattoliche torinesi, da quel Cottolengo che ospita gli "ultimi", che cura con amore senza limiti persone che, per un certo mondo e per l'ideologia radicale, sarebbero vite da sopprimere, o che non avrebbero dovuto nascere. Un po' di coraggio, a priori o a posteriori?