Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
San Marco a cura di Ermes Dovico

DOTE SCUOLA

Lombardia, più libertà di scegliere la scuola primaria

La Regione Lombardia stanzia 56 milioni per la Dote Scuola. Nonostante i tagli sull'istruzione, sia pubblica che privata, vengono assegnati buoni scuola più cospicui alle famiglie meno abbienti, per permettere loro di scegliere una scuola primaria più liberamente, fra pubbliche e paritarie. Non è un privilegio. E' il rispetto di un diritto delle famiglie.

Educazione 22_02_2015
Scuola

Sono 269 i milioni stanziati dalla Giunta regionale lombarda in seguito alla proposta dell’assessore regionale all’istruzione, la Formazione e Lavoro Valentina Aprea in vigore dall’anno scolastico 2015/2016. 

Di questi 269 milioni, 56 sono destinati alla Dote Scuola. Come ben spiega l’assessore, difatti, il piano di finanziamento permette di confermare la Dote a favore degli studenti della scuola paritaria ma prevede anche una novità. In primo luogo sono aumentati gli importi relativi alla componente Buono scuola per gli studenti più deboli delle scuole primarie. Questo non vuol dire che la scuola paritaria stia prendendo più soldi. Il finanziamento a tali istituti è stato tagliato, proprio come nel caso di tutti gli altri, riducendosi a 28 milioni, rispetto ai precedenti 29 milioni. 

La novità sta nella rimodulazione delle fasce di reddito della scuola primaria che sono state cambiate per favorire un pluralismo educativo e permettere anche a quelle famiglie meno abbienti di poter accedere con maggiore facilità a questi istituti. 

Il valore del buono, determinato in relazione alla fasce ISEE, ha quindi subito una rimodulazione solo nel caso degli studenti che scelgono di iscriversi negli istituti paritari della scuola primaria. Dal prossimo anno, quindi, un famiglia con un reddito ISEE compreso tra 0 e 8.000 ha la possibilità di ricevere un buono pari a 700€ invece che di 550€; una famiglia con un reddito compreso tra 8.001 e 16.000 può ricevere un buono di 600€, invece che di 450€; una famiglia con un reddito compreso tra 16.001 e 28.000 può ricevere un buono dote pari a 450€ invece che 350€ e una famiglia con un reddito ISEE compreso tra 28.001 e 38.000 può ricevere un buono dote pari a 300€ invece di 200€. 

Resta pressoché invariata la situazione relativa alle fasce di reddito degli istituti di scuola secondaria di primo grado e di scuola secondaria di secondo grado. Unica ulteriore modifica è quella relativa alla fascia di reddito ISEE degli studenti di scuola secondaria di secondo grado compresa tra i 28.001 e i 38.000 che vede, anch’essa, un aumento di 100€. Il contributo quindi non è più pari a 1.200€ come lo scorso anno ma sarà pari a 1.300€.

Per quanto riguarda i restanti 28 milioni di euro, questi saranno utilizzati come contributo per l'acquisto di libri e strumentazioni elettroniche, per la componente merito e per l'inserimento degli alunni disabili nella scuola paritaria.

Il resto del finanziamento è così distribuito. 201 milioni sono destinati a percorsi di Istruzione/Formazione professionale. Di questi 57 milioni sono i fondi stimati per le assegnazioni statali destinate ai percorsi triennali di IeFP per l'anno formativo 2015/2016, mentre 42.750.000 euro sono le risorse destinate al POR FSE (Programma Operativo Regione/Fondo Sociale Europeo). In questo caso, spiega l’Assessore Aprea, i contributi vengono diversificati “in funzione del tipo di percorso formativo per garantire maggior efficienza ed equità tra Istituzioni formative provinciali e privati accreditati”. 

4 milioni di euro sono destinati all’apprendistato con l’intenzione di facilitarlo e favorirlo come modalità stabile per il conseguimento della qualifica professionale. Mentre i restanti 8,2 milioni di euro sono destinati a contrastare la dispersione scolastica attraverso il Programma regionale di Garanzia Giovani. 

Gli studenti che potranno accedere a questi contributi sono quelli residenti in Lombardia che sono regolarmente iscritti a corsi a gestione ordinaria presso le scuole primarie, secondarie di I grado e secondarie superiori, paritarie e statali; gli studenti iscritti alle classi finali di percorsi di istruzione e formazione professionale (IeFP); gli studenti portatori di handicap; le scuole primarie e secondarie lombarde, statali e paritarie; gli studenti lombardi delle istituzioni formative pubbliche e private accreditate per la formazione professionale.

Nel frattempo, nonostante la distribuzione dei nuovi fondi per l’anno scolastico 2015/2016, non si placa la polemica di chi continua a vedere nello stanziamento alle scuole paritarie una condizione di favoritismo. Ancora una volta si fa passare il messaggio che la scuola paritaria versi in una situazione di privilegio e che tale stanziamento sia pensato ad hoc per agevolare solo le scuole private. In realtà, il buono dote scuola non vuole essere un “fondo destinato” alla scuola privata ma un contributo che viene assegnato alle famiglie per permettere loro di esercitare il più banale e naturale dei diritti, ossia quello di scegliere il sistema educativo per i propri figli esercitando questo diritto in una condizione di pluralismo educativo. 

La modifica delle fasce interne di distribuzione della scuola primaria ha difatti l’intento di andare incontro alle esigenze delle famiglie più in difficoltà. Non si può inoltre ignorare l’ingiustizia in cui versano le famiglie che scelgono un istituto privato e che si ritrovano a pagare per l’istruzione due volte, la prima come contribuente dello Stato e la seconda come fruitore di un servizio pubblico. Chi persevera in un atteggiamento sterile, ignorando la libertà di scelta educativa, non sferra quindi un attacco alla scuola paritaria ma a quelle famiglie e quei cittadini che non sono liberi di scegliere che scuola far frequentare ai propri figli.