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GRAN BRETAGNA

L'islamizzazione ha un costo: il Qatar batte la Regina

La storia d’amore tra il Qatar e il Regno Unito è sempre più importante. Il piano dell'emirato prevede la costruzione di ben 17 nuove città. Oggi il Qatar ha più proprietà a Londra della Regina. E i musulmani scelgono di andare a vivere a Birmingham perché "qui ci sentiamo a casa, tra di noi". 

Esteri 03_11_2018

La storia d’amore tra il Qatar e il Regno Unito è sempre più importante. I legami tra i due paesi si sono intensificati anche nell’ultimo anno. E recentemente gli sforzi si sono concentrati sulle modalità di attuazione della Qatar Nation Vision 2030 e sul sostegno inglese al Qatar per una Coppa del Mondo nel 2022. L’Associazione degli uomini d’affari del Qatar ha presentato, nel novembre scorso a Londra, i progetti per la costruzione di città e villaggi per tutta la campagna inglese, e non solo. Il piano prevede la costruzione di ben 17 nuove città, letteralmente, dalla Cumbria nel Nord alla Cornovaglia nell’estremo sud dell’Inghilterra, costruendo fino a 200.00 nuove abitazioni. Ma si tratta solo di una piccola parte del milione di case che il governo dice che saranno costruite, tra il 2015 e il 2020, in un Paese già densamente popolato.

Il Qatar è diventato uno dei più grandi proprietari terrieri di Londra negli ultimi dieci anni, e ora possiede ben 24 milioni di piedi quadrati (square foot, è l’unità di misura inglese della superficie) di immobili di prestigio. Una classifica della proprietà di Londra compilata da Datscha mette il Qatar in vantaggio sulla City, Transport for London, Network Rail e persino del Queen. Oggi il Qatar ha più proprietà a Londra della Regina. Ci sono 13.400 aziende di proprietà musulmana a Londra, 70.000 posti di lavoro nelle loro mani, poco più del 33% delle piccole e medie imprese a Londra è islamico.

Gran parte degli 80 miliardi di sterline investiti dall'Associazione degli uomini d’affari del Qatar, dal 2005, sono stati destinati al settore immobiliare del Regno Unito. Kensington, Knightsbridge, Mayfair, City e Canary Wharf, le cinque principali aree di investimento. La Qatar Holding ha acquistato anche quattro hotel di lusso a cinque stelle: Claridge's, Connaught, Knightsbridge Berkeley e Park Lane InterContinental. Ma i 5 miliardi di sterline che il piccolo Paese che affaccia sul Golfo Persico ha deciso di investire nei prossimi mesi, saranno dedicati anche all'energia. Il Qatar è uno dei principali partner del Regno Unito nel settore energetico: fornisce quasi il 30% del fabbisogno di gas naturale della Gran Bretagna. 

Ma non è tutto qui. La capitale britannica è stata negli anni Settanta e Novanta anche la più autorevole piazza mediatica del villaggio globale della comunità araba e musulmana del mondo: a Londra sono nati importanti e prestigiosi quotidiani arabi, come Asharq al-Awsat, Al- Quds al Arabi, Al-Hayat, arene utilizzate dagli stessi governi che ne erano sponsor per lanciare messaggi e interagire più liberamente con i loro partner, avamposto dell’offensiva all’Occidente. Quando nel 2013 l’allora primo ministro inglese, Cameron dichiarò, “voglio che Londra sia al fianco di Dubai come una delle grandi capitali della finanza islamica in tutto il mondo”. La capitale islamica già si era guadagnata il merito ed era anche il primo Paese, al di fuori del mondo islamico, che ospitava il World Islamic Economic Forum (WIEF).

Ci sono più di 15 musulmani nella Lista dei ricchi del Sunday Times di quest'anno, inclusi magnati del commercio al dettaglio, dell'ospitalità e della finanza, ma il cast di personaggi che aiutano Londra a diventare la nuova Mecca è molto più ampio. In termini reali, la Gran Bretagna ha la terza più grande popolazione musulmana nell'Unione europea, dopo la Francia, poi la Germania.

Le relazioni bilaterali sono state rafforzate nel marzo 2017, quando si è svolto a Londra e a Birmingham il Forum per gli affari e gli investimenti del Qatar-Regno Unito. Il forum ha confermato la forza dei settori finanziari e bancari del Qatar, e ha offerto alle aziende del Regno Unito la possibilità di conoscere le opportunità di investimento disponibili in diversi settori in Qatar.

Non è un caso che oltre Londra, sia stata scelta Birmingham. È la seconda città più grande del Regno Unito con una popolazione di oltre 5 milioni di residenti, l'ottava d'Europa, è oggi la città quintessenza del multiculturalismo, con ben un 42% di abitanti non europei. In certi quartieri di Birmingham, i musulmani rappresentano il 95% della popolazione, le bambine camminano nascoste dal velo, gli uomini hanno le barbe lunghe e le donne indossano jihab e niqab per coprire corpi e volti. Qui i negozi chiudono per le ore di preghiera, le vetrine promuovono abiti islamici e le librerie sono viatico per la religione di Allah. Le donne intervistate sono orgogliose di vivere in Inghilterra perché, dicono, “contro il velo integrale nessuno ha da ridire”. E Mobin, un adolescente di origine francese, spiega perché il padre ha preferito l'Inghilterra alla Francia: “Birmingham è proprio un paese musulmano. Noi siamo tra di noi, non ci mescoliamo con gli altri. E' difficile”. 

L'islamizzazione ha un costo. E la Gran Bretagna lo sta pagando.