Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
Venerdì Santo a cura di Ermes Dovico
schegge

L'incontro

In quei giorni Maria si mise in viaggio verso la montagna e raggiunse in fretta una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino le sussultò nel grembo. Elisabetta fu piena di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che debbo che la madre del mio Signore venga a me? Ecco, appena la voce del tuo saluto è giunta ai miei orecchi, il bambino ha esultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell'adempimento delle parole del Signore». (Lc 1,39-45)

Schegge di vangelo 23_12_2012

In quei giorni Maria si mise in viaggio verso la montagna e raggiunse in fretta una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino le sussultò nel grembo. Elisabetta fu piena di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che debbo che la madre del mio Signore venga a me? Ecco, appena la voce del tuo saluto è giunta ai miei orecchi, il bambino ha esultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell'adempimento delle parole del Signore». (Lc 1,39-45)

La fede nasce dall’incontro. Mai è accaduto un incontro così significativo tra due persone, come quando Maria entra nella casa di Zaccaria e saluta Elisabetta. Gli occhi della cugina si aprono e il bambino Giovanni le sobbalza nel grembo, quasi saltando di gioia: Elisabetta riconosce Maria come Madre del Signore e si scioglie in una benedizione di lode. Questa è la prima azione che Gesù compie, e accade il miracolo della fede di Elisabetta. L’avvenimento umano dell’incontro tra due donne, ciascuna delle quali porta un figlio in grembo, diventa il luogo e il momento in cui Dio manifesta se stesso, nell’imprevedibile modalità della sua nuova presenza nel mondo: un Dio così umano, così bambino, così vicino. Di più. Qui il Figlio di Dio non è ancora autonomo nella sua condizione di uomo, ma è ancora necessariamente dipendente dalla madre, unito a lei nella carne e nel sangue, legato alla sua volontà, alla sua maternità, alla sua consapevole libertà. Il  Dio bambino è tutto consegnato alla vita, all’iniziativa, all’opera della Madre. La Madre lo porta, lo manifesta, lo consegna. In questo incontro il cristianesimo comincia a rivelarsi al mondo, fino a raggiungere oggi me e te.