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PENSIERI SULLA POLITICA

La domenica senza andare in bicicletta

La domenica è "sacra" per i ciclisti, ma stamattina rinuncio alla "sgambata" per mettere giù alcuni pensieri sulla politica che mi frullano in testa. C'è una ipocrisia, tra i politici e anche tra gli ecclesiastici, che è difficile da digerire...

Caro direttore,

la domenica mattina è "sacra" per un appassionato della bicicletta, e quindi anche per me. Ma questa mattina voglio rinunciare alla mia consueta "sgambata" perché la situazione politica che si è creata mi spinge a condividere alcuni pensieri. Quasi tutti i giornali e le tv - molti tenuti in piedi a spese di noi contribuenti - tifano per creare un governo a tutti i costi, con politici che non hanno a cuore il bene delle persone; al contrario, per la loro sete di potere vogliono prendere il comando di un paese che solo 20 anni fa era il più produttivo  (ora non più) della zona euro.

Come non vedere che i due partiti maggiori che stanno "contrattando" la guida del governo sono uno - Il Pd - che il 4 marzo 2018 è stato bocciato sonoramente dagli elettori; e l'altro, i 5 Stelle, che ha fatto il pieno di consensi con la furbesca promessa del reddito di cittadinanza e con i soliti proclami sull'onestà (evidentemente gli uomini che lo guidano hanno avuto la grazia di essere esenti dal peccato originale).

Intanto lo spread cala, siamo nella confusione totale e lo spread cala. Anche Gioele, il mio nipotino di tre mesi, ha capito che c'è una regia oltre confine che vuole un governo che esegua quanto decide la UE, infischiandosene di quello che pensa la maggior parte degli elettori. 

E tanti uomini di Chiesa da che parte stanno? Naturalmente con i Potenti di questo mondo, continuando a parlare di immigrazione e di clima, argomenti politici, e dimenticandosi di parlare del Vangelo di Gesù Cristo. Prima i missionari andavano ad aiutare le persone povere a casa loro, adesso tanti di loro preferiscono stare davanti ai microfoni e fare politica. Quello che trovo insopportabile è leggere sui giornali cattolici "ufficiali" attacchi alle persone non allineate al loro pensiero, e di far finta di non vedere i propri politici di riferimento quando emanano leggi che vanno contro la Dottrina e il Vangelo (unioni civili, eutanasia, ecc.).

Sono tante le cose che vorrei ancora dire, ma ci sono almeno poche cose accadute in questi giorni che mi pongono delle domande. La prima è la polemica contro Zaia, governatore della Regione Veneto, reo di aver parlato di "rivoluzione": subito è stato bollato come "violento", dalle stesse persone che hanno taciuto quando a Salvini è stata promessa una pallottola o quando lo stesso Salvini è stato disegnato da un vignettista appeso a testa in giù. La seconda è quanto avvenuto in Francia dove il solito islamico ha accoltellato alcune persone andandosi ad aggiungere a quanti in questi anni hanno già fatto vittime allo stesso modo in Europa. Cosa si deve aspettare per prendere seri provvedimenti? Che ci siano attentati gravissimi con centinaia di vittime?

Caro direttore, 
perdonami lo sfogo. Ti assicuro che domenica prossima, dopo aver santificato la festa partecipando alla Eucaristia, andrò sicuramente in bici. È meglio per tutti.

Gianbattista Baronchelli