Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
Giovedì Santo a cura di Ermes Dovico
Cristiani Perseguitati
a cura di Anna Bono
India

India, due nuovi attacchi ai cristiani in pochi giorni

In India il moltiplicarsi di attacchi ai cristiani da parte dei radicali indù crea tensione e preoccupazione tra i fedeli

In meno di una settimana in India si sono verificati due nuovi attacchi a luoghi di culto cristiani. Il primo è avvenuto a Tezpur, nello stato dell’Assam. Nella notte del 29 settembre dei vandali non ancora identificati hanno gravemente danneggiato la statua di Don Bosco che si trova davanti al palazzo vescovile. La stampa locale, nel riportare numerose espressioni di biasimo per l’incidente, ha sottolineato il fondamentale contributo delle scuole missionarie in campo scolastico, molto apprezzato dalla popolazione. Allen Brook, portavoce dell’Assam Christian Forum, ha deplorato “la crescente intolleranza degli ultimi tempi che crea tensione” auspicando il ritorno a un clima di fiducia e sicurezza. Il secondo incindente è avvenuto il 2 ottobre a Varanasi, nello stato dell’Uttar Pradesh. Un gruppo di circa 60 membri del gruppo radicale indù Hindi Shakti Sangathan ha forzato il cancello della chiesa protestante di San Tommaso e hanno fatto irruzione nella chiesa accusando il pastore di conversioni forzate e minacciando i presenti. La polizia ha fermato gli autori dell’irruzione e sono in corso accertamenti. Il vescovo della Chiesa dell’India settentrionale, Peter Baldev, ha scritto al primo ministro Narendra Modi chiedendo che venga severamente perseguito chi attacca e danneggia le proprietà religiose dei cristiani seminando violenza affinchè atti del genere non si ripetano. Sajan K George, presidente del Global Council of Indian Christians, ha spiegato all’agenzia di stampa AsiaNews che la chiesa di San Tommaso, nata 200 anni fa, è aperta solo la domenica e accusarne il pastore di conversioni forzate non ha senso.  Si è inoltre detto preoccupato per “l’impennata di episodi contro i cristiani in vari Stati” che “rivela un trend molto pericoloso nella laica India, che garantisce la libertà religiosa a livello costituzionale”.