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L'INIZIATIVA DI UN PARROCO

Il Paradiso in piazza: quando Dio si prende il suo spazio

Insolita testimonianza sul Paradiso e sui miracoli dalla quale è stato tratto un film di successo. Succede nella piazza di un paese emiliano dove il parroco ha invitato i genitori di Annabel Beam, la bambina miracolsoamente guarita da una malattia rara dopo una caduta in un albero e un'esperienza di pre morte. Mentre nelle chiese il soprannaturale sparisce, Dio si prende il suo spazio in una piazza.

Vita e bioetica 14_09_2017
Christy Beam racconta in piazza la sua storia (Foto Codazzi/La Libertà)

«Vi dico che se taceranno loro, grideranno le pietre». Parafrasando la frase di Gesù si potrebbe dire che se staranno zitte le chiese, urleranno le piazze. E’ quanto è successo in un comune della provincia di Reggio Emilia, Rubiera, dove l’altra sera nella piazza centrale del paese si è parlato di Paradiso e di miracoli, di croce e redenzione, di Dio e degli angeli. Il parroco don Carlo Sacchetti è riuscito in una doppia impresa: non solo ha fatto venire per la prima volta in Europa i protagonisti di una storia vera dalla quale è stato tratto un libro di successo e un film altrettanto di successo, Miracles from Heaven, ma è riuscito nell’impresa di occupare lo spazio civico per antonomasia parlando per due ore di eternità. Quello stesso spazio dove di solito la cittadinanza si dà appuntamento per i commerci o le ideologie (siamo nell’Emilia rossa e le piazze qua vengono utilizzate soprattutto per le celebrazioni del 25 aprile) martedì sera ha visto come protagonista Dio per un incontro pubblico. 

Sul palco Christy Wilson Beam che da Dallas è venuta col marito Kevin per raccontare il prodigio di cui è stata protagonista la figlia oggi 15enne Annabel, guarita miracolosamente da una pseudo ostruzione intestinale che la stava portando alla morte. Annabel ha avuto un’esperienza di pre-morte a seguito di una caduta in un albero. E tutto questo è stato il soggetto principale di una serata dove il protagonista era Dio. A questo non ci si è abituati, perché di Dio e di Gesù Cristo «non si parla tra persone perbene», è escluso da tutti i consessi, la società occidentale l’ha bandito da tutto. Ma Dio riesce a farsi spazio anche tra le transenne più fitte per continuare a curare l’uomo.

L’immagine stridente dell’altra sera era questa: di solito certi argomenti devono restare nel chiuso delle chiese, in un piccolo spazio privato dove però ormai nemmeno si parla più dei Novissimi, direbbe il Catechismo. Così, se in gran parte delle chiese il destino ultimo e decisivo che attende l’uomo è stato bandito, ecco che a dissetare un’umanità sempre più alla disperata ricerca di un senso, possono essere utili anche momenti come questo. Una piazza piena e infreddolita dalla serata quasi autunnale, ma calda su un argomento insolito. E una tv locale, la principale della provincia, quella di proprietà delle coop rosse che un tempo si sarebbe detta di Sinistra, ma che trasmette la serata in diretta perchè la notizia, giornalisticamente, c'è tutta. Soprattutto da queste parti. 

Merito di un sacerdote che si è interrogato dopo aver visto il film campione di incassi interpretato da Jennifer Garner che è la trasposizione cinematografica del libro scritto da Christy Beam sulla straordinaria esperienza occorsa alla sua famiglia. Ha contattato i Beam e li ha invitati in Italia. Detto, fatto. 

Christy e Kevin sono una famiglia americana della middle class: lui è veterinario, lei si prende cura delle tre figlie. Un giorno la loro seconda figlia, Annabel si ammala. Dopo svariati controlli la diagnosi è infausta: una forma rara e grave di pseudo ostruzione intestinale. Cure insufficienti, speranze di guarigione ancor più ridotte. I Beam affrontano cristianamente la prova, sono Evangelici, e per quattro anni e mezzo salgono sulla croce con la figlia, dentro e fuori dagli ospedali, vengono messi a dura prova anche dalle ingenti spese di cura (il padre dovrà vendere l’amata Harley Davidson e il suo Pick up di lavoro), ma è una lenta agonia. La piccola non migliora, è sottoposta a estenuanti interventi e cure, compie il viaggio della speranza a Boston da un luminare della pediatria. Tutto inutile. Però non sono soli. Con loro ci sono gli amici e i parenti che pregano incessantemente per la guarigione della piccola. Anche il nonno della piccola, un contadino texano che un giorno offre a Dio la sua stessa vita in cambio della guarigione di Annabel. Il giorno dopo Annabel, per gioco, mentre si arrampica sul grande pioppo nero di casa con la sorella maggiore, finisce dentro il tronco dell’albero che, rottasi la corteccia, ospita un lungo vano cavo e putrescente.

Annabel viene così risucchiata dal pioppo nero. Arrivano i vigili del fuoco e si mobilita la macchina dei soccorsi. Annabel non risponde, intorno si prega per lei e i pompieri non possono entrare dentro l’albero per recuperarla. Dopo cinque ore di angoscia, Annabel dà segni di vita. E’ viva, parla e respira, viene istruita su come infilarsi l’imbragatura e viene recuperata. A parte alcune contusioni ed ecchimosi, la piccola sta bene, non ha riportato nessuna ferita significativa. Ma è ancora presto per gridare al miracolo. Annabel è ancora una bambina gravemente malata.

Alcuni giorni però dopo la bambina inizia a mostrare i primi segni di guarigione: la pancia si sgonfia, mangia senza problemi fino alla scomparsa totale dei sintomi. I medici sono senza parole. La piccola racconterà poi ai genitori di come dopo la caduta fosse sprofondata in una situazione reale di grande luce, con Gesù che la teneva in braccio e la tranquillizzava. «Stavo bene e non volevo tornare, però poi Gesù mi ha detto che la mia ora non era ancora arrivata e così mi ha annunciato che l’angelo custode e lo Spirito Santo sarebbero stati al mio fianco nel riportami indietro. Subito dopo iniziai a sentire le voci dei vigili del fuoco che mi misero in salvo».

Christy Beam ha raccontato questa storia in un libro da cui poi la regista Patricia Riggen ha tratto il film. Il libro è una storia anzitutto di fede in Dio, di legami che restano saldi nella prova e di piccoli miracoli quotidiani dei quali spesso non ci si accorge. Ma soprattutto un esempio di come «il miglior libro sul quale scrive Dio è il reale - come ha detto il sacerdote dopo la testimonianza della mamma - perché è lì che Lui si mostra a noi». «Annabel oggi è una bambina sana - ha detto Christy - che vive la sua adolescenza e noi ci sentiamo grati a Dio per questo miracolo e sicuramente più uniti dalla prova». Il pubblico ascolta in religioso silenzio e si interroga su Dio, sul Paradiso e sui miracoli. Consapevole che in fondo è già un miracolo poter annunciare in una piazza che Dio ha un piano di salvezza per ognuno di noi.

Sembra riecheggiare l'auspicio del cardinal Caffarra poco prima della sua morte nella lectio magistralis pronunciata proprio alla Giornata della Bussola: «E’ di urgenza drammatica che la Chiesa ponga fine al silenzio circa il soprannaturale. Quanto più la mondanizzazione della Chiesa avanza, tanto più si oscurano nella coscienza del popolo cristiano la verità del peccato originale e la fede nella necessità della redenzione: i due cardini sui quali si svolge tutta la proposta cristiana». Qualcuno nella sua Rossa Emilia sembra averlo ascoltato.