Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
Sant’Espedito a cura di Ermes Dovico
SCHEGGE DI VANGELO

Il miracolo della vicinanza

Poi disse: «Ragazzo, dico a te, àlzati!». Il morto si mise seduto e cominciò a parlare. Ed egli lo restituì a sua madre. (Lc 7,11-17)

Schegge di vangelo 19_09_2017

In quel tempo, Gesù si recò in una città chiamata Nain, e con lui camminavano i suoi discepoli e una grande folla. Quando fu vicino alla porta della città, ecco, veniva portato alla tomba un morto, unico figlio di una madre rimasta vedova; e molta gente della città era con lei. Vedendola, il Signore fu preso da grande compassione per lei e le disse: «Non piangere!». Si avvicinò e toccò la bara, mentre i portatori si fermarono. Poi disse: «Ragazzo, dico a te, àlzati!». Il morto si mise seduto e cominciò a parlare. Ed egli lo restituì a sua madre. Tutti furono presi da timore e glorificavano Dio, dicendo: «Un grande profeta è sorto tra noi», e: «Dio ha visitato il suo popolo». Questa fama di lui si diffuse per tutta quanta la Giudea e in tutta la regione circostante. (Lc 7,11-17)

Stiamo a guardare Gesù che si ferma accanto alla bara del figlio morto e dice alla madre: “Donna non piangere”. Prima del miracolo, una presenza che sostiene e fa vivere, una parola che dice vicinanza e partecipazione. Questo miracolo continua ad accadere. Non possiamo evitare la morte delle persone care, anziane o giovani. Non possiamo pretenderne la risurrezione anticipata. Il miracolo vero è la presenza di Gesù, realizzata attraverso persone che ci accompagnano a riconoscerlo.