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L'INTERVISTA

I preti hanno bisogno di sostegno e di buona vita insieme

«La vita da sacerdote secolare è straordinariamente difficile in questi giorni: senza un sistema di sostegno, i preti perdono identità e possono finire in modo molto infelice». Intervista a Padre Peter Stravinskas​,​ fondatore dlla Società Sacerdotale del Beato John Henry Cardinale Newman. 

Ecclesia 13_11_2018

Quando pensiamo alle attuali difficoltà della Chiesa, non possiamo evitare di guardare alla crisi del sacerdozio. Pensare che questa sia una crisi recente sarebbe davvero ingenuo, perché sappiamo che questa è una difficoltà che risale a decenni addietro. Un momento chiave fu certamente il Vaticano II, che nonostante le sue parole di elogio per il sacerdozio fu usato da una certa fazione per attuare un'agenda che era estranea all'autentico spirito del Vaticano II stesso. Questo programma indicava la trasformazione di fatto dei preti nell'essere persone "come noi", non molto diverse dai laici per il modo in cui parlano, pensano o vestono. Quindi, quando vogliamo davvero che qualcuno ci indichi l'Altro, abbiamo questi uomini di Dio che continuano a indicarci ciò che già siamo.

Questa crisi ha molte ragioni, a partire da un senso perduto del sacro e della sua separazione da ciò che è profano. Ricordo di aver letto su un libro che il vescovo Marcel Lefebvre, il protagonista di un drammatico scontro con la Sede Apostolica che non è ancora del tutto guarito, quando gli è stato chiesto di fare qualcosa per contrastare le azioni calamitose dopo il Vaticano II (azioni che il Concilio non ha mai richiesto) pensava che la prima cosa da fare fosse formare dei sacerdoti. In effetti, questo è certamente uno dei problemi più importanti: il prete "cattivo", i sacerdoti con poca fede, i sacerdoti senza alcun senso del sacro possono essere pericolosi per il popolo di Dio.

La Nuova BQ ne parla con Padre Peter M.J. Stravinskas, dagli Stati Uniti, redattore del Catholic Response e autore di diversi libri (ad esempio, The Catholic Church and the Bible e Understanding the Sacraments) e più di 500 articoli. Padre Stravinskas è il fondatore della Società Sacerdotale del Beato John Henry Cardinale Newman. Ci parlerà della sua Società e condividerà le sue opinioni (alcune non veramente convenzionali) sulle attuali questioni della Chiesa.

Padre, può dare qualche informazione sul suo background?
Sono prete da 41 anni, con dottorato in amministrazione e teologia scolastica, ho avuto un ministero sacerdotale molto vario: insegnare e amministrare scuole cattoliche ad ogni livello (elementare, secondario, università e seminario), curatore ed editore; sacerdote, segretario del vescovo, direttore delle vocazioni, direttore di due organizzazioni nazionali.

Cos'è la Società Sacerdotale del Beato John Henry Cardinale Newman? Perché ha creato questa società?
La Società Sacerdotale del Cardinale Newman è un'associazione clericale di fedeli, che include sacerdoti e seminaristi che non vivono nella nostra comunità ma desiderosi di condividere la nostra spiritualità e il nostro sostegno sacerdotale, anche i laici sono benvenuti. Ho fondato questa società perché è chiaro che la vita da sacerdote secolare è straordinariamente difficile in questi giorni: senza un sistema di sostegno, i preti perdono identità e possono finire in modo molto infelice.

La società è impegnata, tra le altre cose, nel "rinnovamento liturgico". Cosa intende con questo?
Prima di tutto, questo significa assicurare che i libri liturgici del periodo post-conciliare siano seguiti con precisione e devozione, in secondo luogo, significa fornire una seria educazione liturgica sia per il clero che per i laici, attraverso libri, articoli, letture e video.

Cosa pensa della dinamica esistente tra le forme ordinaria e straordinaria del rito romano?
È chiaro che papa Benedetto ha immaginato un sano "dialogo" tra le due forme, conducendo infine a un tertium quid, di cui ho scritto a proposito per Catholic World Report qualche tempo fa e per cui ho ricevuto risposte estremamente negative (anzi, cattive) da parte di coloro che si sono impegnati nella forma straordinaria della Messa. Ho trovato questo molto deludente in quanto indica che troppi sostenitori della forma straordinaria immaginano un "arricchimento" della forma ordinaria da parte della stessa, ma non viceversa, anche se Benedetto ha sicuramente sperato in quello che ha definito un "reciproco arricchimento".

Uno dei suoi libri si chiama "Salvezza fuori dalla Chiesa?". E quindi, c'è salvezza al di fuori della Chiesa cattolica?
La posizione della Chiesa dal Vaticano II non è diversa da quella precedente al Concilio: in parole povere: la salvezza nella e attraverso la Chiesa e i suoi sacramenti è il mezzo ordinario di salvezza, ma poiché "Deus non alligatur sacramentis", come insegna Tommaso d'Aquino, Dio, come Signore della Chiesa e dei sacramenti, può agire al di fuori di quell'economia, e ciò si applica in modo particolare a coloro che non sono membri espliciti della Chiesa a causa dell'ignoranza invincibile.

Lei si concentra anche sull'educazione cattolica. Come può fiorire questo tipo di educazione in una società post-cristiana?
Il sistema di educazione cattolica negli Stati Uniti è unico nella storia della Chiesa: un'educazione totale nel seno della Chiesa, dall'asilo alla scuola secondaria, agli studi universitari e ha conservato l'identità cattolica in periodi di vizioso anticattolicesimo per oltre un secolo - con un grande sacrificio personale da parte della comunità cattolica, dal momento che non riceviamo alcuna assistenza finanziaria da agenzie governative a nessun livello. Ritengo che le scuole cattoliche siano più necessarie oggi che mai, proprio a causa dell'ostilità contro i valori cristiani e cattolici che aumenta ogni giorno. Certo, l'ostilità negli Stati Uniti non è neanche lontanamente così grave come nella maggior parte dell'Europa occidentale, e ciò potrebbe essere dovuto all'esistenza del sistema scolastico cattolico, che è sicuramente responsabile di un forte movimento pro life nel nostro paese. Nel 1976, in una lettera per commemorare il bicentenario dell'indipendenza americana, san Paolo VI dichiarò: "La forza della Chiesa in America è nelle sue scuole". Credo che fosse del tutto corretto.

Tra gli scrittori cattolici, chi l'ha ispirata di più?
Molti e per molte ragioni diverse: nell'era moderna, vorrei sottolineare: il beato John Henry Cardinale Newman (ovviamente!), G.K. Chesterton, Evelyn Waugh, Flannery O'Connor, Fulton J. Sheen.

In uno dei suoi articoli più recenti, si riferisce al 1968 come "annus horribilis", seguendo una definizione comune data da pensatori conservatori. Può approfondire su questo?
Negli Stati Uniti, è stato l'anno delle rivolte razziali e delle rivolte universitarie in tutto il paese, che ha portato a una totale disgregazione dei valori tradizionali, specialmente nell'area dell'autorità (nella Chiesa e nello Stato) e nella morale sessuale (in particolare con il dissenso da Humanae Vitae e il fallimento di Paolo VI nel disciplinare i dissidenti). Il "tracollo" fu quasi immediato, papa Benedetto identifica lo stesso anno per lo stesso fenomeno in Germania, negli Stati Uniti abbiamo iniziato a riprenderci da quella traiettoria durante la presidenza di Ronald Reagan: nella Chiesa, il pontificato di Giovanni Paolo II ha fatto molto per invertire il processo.