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I DATI FRONTEX

Gli sbarchi aumentano, ma non per il governo

Il numero di migranti arrivati in Italia attraverso la rotta del Mediterraneo centrale a gennaio è salito a più di 4.800, il doppio rispetto al mese precedente. Lo rende noto Frontex. Ma il Ministero degli Interni continua a parlare di calo.

Attualità 14_02_2018

Il numero di migranti arrivati in Italia attraverso la rotta del Mediterraneo centrale a gennaio è salito a più di 4.800, il doppio rispetto al mese precedente. Lo rende noto Frontex, secondo cui in generale gli arrivi dal Mediterraneo centrale sono in linea con quelli registrati a gennaio dell'anno scorso.

Secondo l'agenzia Ue, sulle quattro principali rotte migratorie verso l’Europa, si è registrato un calo di arrivi del 7% rispetto a un anno fa. Dai dati preliminari di Frontex emerge che la maggior parte dei migranti individuati sulla rotta del Mediterraneo sono di nazionalità eritrea, seguiti da cittadini del Pakistan e della Tunisia. Negli ultimi mesi, Frontex ha anche notato un aumento del numero di libici a conferma del caos che regna nel paese e della scarsa fiducia verso una possibile stabilizzazione.

Quanto al Mediterraneo occidentale, Frontex aggiunge che "il mese scorso, la Spagna ha visto una leggera tregua dal recente numero record di attraversamenti irregolari, che sono diminuiti di oltre un terzo da dicembre 2017 anche se si sono registrati 1.300 arrivi, un numero superiore di oltre il 20% rispetto a un anno fa.

In calo invece gli arrivi dal Mediterraneo orientale: a gennaio, il numero di migranti irregolari, soprattutto siriani e iracheni, che si dirige principalmente verso le isole greche, è diminuito del 43% dal mese precedente. Rimane basso infine, il numero di rilevamenti sulla rotta dei Balcani occidentali: "sono stati individuati circa 300 migranti, a causa della stretta cooperazione sul controllo delle frontiere tra i paesi della regione".

Ma al di là dei dati relativi a tutto il Mediterraneo e ai flussi duretti verso la Ue fanno discutere i dati sugli sbarchi in Italia, complice anche il clima elettorale.

"Il flusso migratorio in Italia resta con un trend in discesa, dopo un forte calo ad inizio febbraio" ha fatto sapere Frontex. "Il numero dei migranti irregolari arrivati in Italia resta in un trend generale in calo, iniziato nell'estate del 2017 (l’anno scorso vi furino 120 mila sbarcati contro i 181 mila del 2016, il 34% in meno), con dati incoraggianti rispetto a febbraio con soli 320 sbarchi nei primi 12 giorni, il 95% in meno rispetto allo stesso mese del 2017.

Suscitano perplessità invece i dati di gennaio con Frontex che certifica oltre 4.800 sbarchi contro i 4.081 registrati dal Viminale con un comunicato del 1° febbraio scorso.

Se i 4.800 citati da Frontex rappresentano il doppio degli arrivi registrati nel dicembre 2017 (ma in quel mese influirono non poco maltempo e scontri tra milizie), costituiscono anche un discreto incremento rispetto al gennaio 2017 quando il Viminale certificò 4.467 clandestini giunti in Italia.

In termini politici la differenza è sostanziale: per il ministero degli Interni a gennaio c’è stato un ulteriore calo degli sbarchi (meno 8,6%) rispetto allo stesso mese dell’anno scorso, per Frontex c’è stato invece un limitato incremento.

Quanto basta per aprire un forte dibattito sul trend dei flussi migratori illegali che peraltro non sarebbe difficile bloccare considerato che Frontex ha confermato come la gran parte di gommoni e barconi che salpano dalla Libia prenda o il mare nell’area di Zuara, come avviene ormai da molto tempo, imbarcando clandestini raccolti nella zona di Bani Walid.

La questione vera è legata quindi al poco che si sta facendo per interrompere i flussi dal Sahel alle coste libiche e da queste ultime all’Italia. Come abbiamo più volte rimarcato manca quell’unicità di vedute e di sforzi che consentirebbe a Italia e Ue di soccorrere in mare i migranti per poi riportarli in Tunisia e Libia dove le agenzie dell’Onu provvederebbero al loro rimpatrio. L’assenza di queste misure (i respingimenti assistiti) rende quindi impossibile fermare i flussi, come ripete il premier Paolo Gentiloni, che continueranno a rigenerarsi finchè vi saranno navi militari o di ong che trasferiscono in Italia chiunque abbia pagato criminali per venire in Europa.