Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
San Giorgio a cura di Ermes Dovico
SCHEGGE DI VANGELO

Di meglio da fare

Ma quelli non se ne curarono e andarono chi al proprio campo, chi ai propri affari (Mt 22, 5)

Schegge di vangelo 22_08_2019

In quel tempo, Gesù, riprese a parlare con parabole ai capi dei sacerdoti e ai farisei e disse: «Il regno dei cieli è simile a un re, che fece una festa di nozze per suo figlio. Egli mandò i suoi servi a chiamare gli invitati alle nozze, ma questi non volevano venire. Mandò di nuovo altri servi con quest’ordine: “Dite agli invitati: Ecco, ho preparato il mio pranzo; i miei buoi e gli animali ingrassati sono già uccisi e tutto è pronto; venite alle nozze!”. Ma quelli non se ne curarono e andarono chi al proprio campo, chi ai propri affari; altri poi presero i suoi servi, li insultarono e li uccisero. Allora il re si indignò: mandò le sue truppe, fece uccidere quegli assassini e diede alle fiamme la loro città. Poi disse ai suoi servi: “La festa di nozze è pronta, ma gli invitati non erano degni; andate ora ai crocicchi delle strade e tutti quelli che troverete, chiamateli alle nozze”. Usciti per le strade, quei servi radunarono tutti quelli che trovarono, cattivi e buoni, e la sala delle nozze si riempì di commensali. Il re entrò per vedere i commensali e lì scorse un uomo che non indossava l’abito nuziale. Gli disse: “Amico, come mai sei entrato qui senza l’abito nuziale?”. Quello ammutolì. Allora il re ordinò ai servi: “Legatelo mani e piedi e gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti”. Perché molti sono chiamati, ma pochi eletti». (Mt 22, 1-14)

Dio ci chiama a dei compiti che possono essere fatti esclusivamente da ciascuno di noi. L’amore, però, in quanto tale presuppone la libertà: ogni persona, angelo o uomo, è chiamata con la creazione a rispondere sì o no alla proposta di amore di Dio. Questa libertà corrisponde al potere di scegliere il Bene Supremo, ossia Dio stesso, o il male, amando sé stessi o una qualunque altra creatura e ponendo un bene inferiore al posto di Dio. Nella parabola coloro che, pur chiamati, non sono eletti sono gli invitati che hanno, a loro giudizio, di meglio da fare. Il loro peccato è proprio l’idolatria con cui essi perseguono la creatura che costoro hanno eletto al posto di Dio. Chiediamoci sinceramente se oggi abbiamo messo Dio al primo posto o se lo abbiamo sostituito con qualche altra cosa.