Schegge di vangelo a cura di don Stefano Bimbi
Sant’Espedito a cura di Ermes Dovico
SCHEGGE DI VANGELO

Come riconoscerlo

Ve l’ho detto, e non credete; le opere che io compio nel nome del Padre mio, queste danno testimonianza di me. (Gv 10,22-30)

Schegge di vangelo 24_04_2018

Ricorreva, in quei giorni, a Gerusalemme la festa della Dedicazione. Era inverno. Gesù camminava nel tempio, nel portico di Salomone. Allora i Giudei gli si fecero attorno e gli dicevano: «Fino a quando ci terrai nell’incertezza? Se tu sei il Cristo, dillo a noi apertamente». Gesù rispose loro: «Ve l’ho detto, e non credete; le opere che io compio nel nome del Padre mio, queste danno testimonianza di me. Ma voi non credete perché non fate parte delle mie pecore. Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono. Io do loro la vita eterna e non andranno perdute in eterno e nessuno le strapperà dalla mia mano. Il Padre mio, che me le ha date, è più grande di tutti e nessuno può strapparle dalla mano del Padre. Io e il Padre siamo una cosa sola». (Gv 10,22-30)

Come riconoscere Cristo? Si può averlo davanti agli occhi, udire le sue parole e vedere le opere che Egli compie, e ancora non riconoscerlo. Perché? Fin quanto permane una lontananza del cuore, o un’estraneità della mente, Gesù diventa incomprensibile, pur avendo la sua parola annunciata nella Chiesa, e le sue opere di vita, carità, speranza. Riconoscere Cristo è come accogliere un’amicizia, come ospitare un amore. Solo un ‘cedimento’ del cuore permette di ‘fare esperienza’ di Lui, riconoscendolo realmente.