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Ci risiamo con la spoliazione della Chiesa

Si ripete la storia del Risorgimento: in nome della purezza della fede e della vera morale, in nome di Gesù nato e morto povero, la Chiesa è stata derubata di un gigantesco patrimonio, con la conseguenza che i poveri hanno perso il loro sostegno.

Ecclesia 06_11_2015
San Lorenzo diacono

Historia magistra vitae: durante il grande Risorgimento in nome della purezza della fede e della vera morale, in nome di Gesù nato e morto povero, la Chiesa è stata derubata di un gigantesco patrimonio: palazzi, conventi, chiese, oggetti d’arte, biblioteche, archivi, terreni. Tutti finiti in mano di ricchi borghesi che, così, sono diventati ricchissimi. La popolazione invece, non più sostenuta dai beni dei poveri (dai beni della Chiesa), finiva nella più nera miseria costretta ad una massiccia emigrazione.

Oggi ci risiamo anche se, nel frattempo, la Chiesa possiede solo qualche briciola in confronto ai patrimoni accumulati nei secoli, frutto di amore e di donazioni da parte dei fedeli, grati per la capillare assistenza loro fornita in tutti i frangenti della vita da un esercito di preti, frati, monache e suore.

Oggi fa scandalo che una delle personalità più influenti della Chiesa, quando prende l’aereo, si azzardi, addirittura, a viaggiare in business class. Oggi che c’è un papa che abita a Santa Marta dando l’esempio, bisognerebbe che tutti, dico tutti, per amore del Vangelo e la salvezza della Chiesa, facessero altrettanto. Oggi si ricorda che la Chiesa possiede, addirittura, bellissimi edifici nei posti più belli di Roma. Sarebbe ora che questi passassero gratis et amore Dei a chi è più degno di possederli e abitarli: i nuovi padroni che, ancora una volta, si apprestano a fare affari in nome di Gesù nato e morto povero, nonché del poverello che del santo di Assisi porta il nome.