Chaput risponde al cardinale Marx sulle benedizioni alle coppie gay
Il vescovo di Philadelphia dice che affermazioni in favore di riti di benedizione per coppie gay in chiesa minano la testimonianza sul matrimonio e feriscono l'unità della Chiesa
«L'imprudenza di tali dichiarazioni pubbliche è - e dovrebbe essere - la causa di gravi preoccupazioni». Lo ha scritto monsignor Charles Chaput, vescovo di Philadelphia, nella sua rubrica settimanale sul Catholic Philly. Il riferimento è alle recenti esternazioni del presidente dei vescovi tedeschi, cardinale Reinhard Marx, a proposito di un possibile rito di “benedizione” per le coppie gay.
Il cardinale Marx, concedendo un’intervista al canale radiofonico B5, lo scorso 3 febbraio ha aperto la possibilità di benedire le coppie omosessuali in chiesa, insistendo sulla necessità di inserirle in un processo di discernimento “caso per caso”. «È una questione di cura pastorale per i singoli casi», ha detto, «e questo vale anche per altri ambiti che non possiamo regolare, dove non abbiamo una serie di leggi». Il mese scorso era stato il vicepresidente della Conferenza episcopale tedesca, il vescovo Franz-Josef Bode, ad avviare la discussione pubblica di queste "benedizioni", descrivendo le unioni tra persone dello stesso sesso come «positive e buone».
«Un simile rito [di benedizione delle coppie gay]», ha scritto Chaput, «minerebbe la testimonianza cattolica sulla natura del matrimonio e della famiglia. Confonderebbe e indurre in errore i fedeli. E ferirebbe l'unità della Chiesa». Inoltre, ha aggiunto, istituire tale benedizione «li incoraggia efficacemente in quello stato - in questo caso, le unioni sessuali tra persone dello stesso sesso».
«Non c'è amore senza verità, così come non c'è vera misericordia separata da un quadro di giustizia informato e guidato dalla verità», conclude il vescovo statunitense. E «creare confusione intorno a verità importanti della nostra fede, non importa quanto positiva sia l'intenzione, rende solo più difficile un compito difficile».