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La Direttiva Gender

Bongiorno, Spadafora e il lessico gender

Una direttiva per la pubblica amministrazione firmata dal duo Bongiorno-Spadafora chiede di "utilizzare in tutti i documenti di lavoro termini non discriminatori. Meglio quindi l’uso di sostantivi o nomi collettivi che includano persone dei due generi".

Gender Watch 28_08_2019

Una direttiva per la pubblica amministrazione firmata dal ministro per la Pubblica amministrazione Giulia Bongiorno e e dal sottosegretario con delega alle Pari Opportunità, Vincenzo Spadafora, chiede di “utilizzare in tutti i documenti di lavoro (relazioni, circolari, decreti, regolamenti, ecc.) termini non discriminatori. Meglio quindi l’uso di sostantivi o nomi collettivi che includano persone dei due generi: avanti con la parola ‘persone’ al posto di ‘uomini’”.

Inoltre chiede di “favorire il riequilibrio della presenza di genere nelle attività e nelle posizioni gerarchiche ove sussista un divario fra generi non inferiore a due terzi” e di “curare che la formazione e l’aggiornamento del personale, ivi compreso quello con qualifica dirigenziale anche apicale, contribuiscano allo sviluppo della cultura di genere, anche attraverso la promozione di stili di comportamento rispettosi”.

Proprio ieri commentavamo la proposta egualitaria del comune di Velletri. Lo stesso orientamento è sposato dal governo. Piallare le differenze sessuali anche nel vocabolario non fa che il gioco delle lobby omosessualiste e transessualiste.

https://www.notizieprovita.it/gender/la-direttiva-bongiorno-spadafora-rischia-di-introdurre-il-gender-dellamministrazione-pubblica/