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Bambini di ricambio, l’utero in affitto con “garanzia”

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Tra le 46 garanzie offerte da Gestlife, agenzia di avvocati per la maternità surrogata, c’è il riavvio del programma di utero in affitto, se il bambino muore entro due anni dalla nascita. Siamo oltre la formula “soddisfatti o rimborsati”. È la conferma che il bambino è considerato un oggetto.

Editoriali 18_04_2023 English Español

Se il bambino nato da utero in affitto muore, te lo cambiamo. Non è una bufala o fake news che dir si voglia e nemmeno fantascemenza, ma è una delle 46 garanzie che l’agenzia Gestlife - agenzia di avvocati prestati alla maternità surrogata - offre ai propri clienti. Prima di analizzare meglio questa garanzia che potremmo chiamare del “bimbo di ricambio”, spigoliamo l’elenco di queste garanzie proposte a chi vuole affittare un utero per avere un bambino.

La maggior parte dei nostri programmi di donazione di ovociti […] sono a prezzo fisso”: ma, se gli ovociti sono donati, perché li devo pagare? Comunque sia, se fate molti cicli di Fivet il prezzo è bloccato come al supermercato, ma solo se avete aderito ai programmi Standard Plus e Premium. Proprio come un contratto di telefonia mobile.

Gestlife poi saprà consigliarvi in quali Paesi recarvi; vi offrirà l’opportunità di congelare il cordone ombelicale del vostro bambino; progetterà insieme a voi il percorso che terminerà con il “ritiro del bambino” (sic!): colloqui previ, esami clinici, prenotazione hotel o appartamento, carta SIM Internet, diritto all’accesso al parto con tanto di taglio del cordone ombelicale, registrazione all’anagrafe, accompagnamento psicologico, assistenza pediatrica post parto, servizio di babysitter, noleggio di carrozzina, corredino in omaggio, assistenza legale per le pratiche di adozione, corso per neo genitori.

L’azienda con sede in Spagna copre poi tutti i seguenti imprevisti: “Perdita o deterioramento degli embrioni durante il trasporto, cambio di donatrice senza costi aggiuntivi in caso di puntura bianca (senza ovociti), risarcimento alla gestante in caso di aborto spontaneo, morte della gestante o della donatrice”. D’altronde, Gestlife è una ditta seria che si è pure dotata di un codice etico perché per fare il male bene occorre farlo con i guanti bianchi, ossia in modo pulito e responsabile: “Pratichiamo una maternità surrogata responsabile, evitando lo sfruttamento delle gestanti, e le nostre équipe controllano in loco le condizioni in cui vivono, le case in cui abitano, la loro alimentazione e le loro abitudini. […] Analizziamo il loro stato di salute, ma anche la loro storia medica, quella dei loro familiari, i loro precedenti penali e di polizia, e li sottoponiamo a una serie di colloqui con il nostro psicologo che, attraverso una serie di test, decide se il candidato è adatto o meno”.

Queste note paiono ricalcare i regolamenti sanitari in zootecnia secondo i quali le galline devono avere tot metri quadrati per muoversi, devono essere controllate nel loro stato di salute e nella loro alimentazione e di certo non vengono sfruttate perché ne risentirebbe la qualità delle uova.

Inoltre Gestlife ha ricevuto il bollino blu dall’associazione Padres por la Gestación Subrogada che “riunisce più di 700 genitori che sono diventati genitori attraverso la maternità surrogata e che controlla le agenzie per garantire le buone pratiche, approvando con il proprio sigillo solo quelle che soddisfano i rigidi parametri richiesti”. Bollino blu meritato anche perché l’azienda spagnola brilla per la sua inclusività: “Abbiamo programmi per tutti i tipi di famiglie: coppie eterosessuali, sposate o meno, uomini e donne single, coppie omosessuali (di entrambi i sessi), persone transgender, persone affette da HIV o epatite…”.

Ma veniamo al punto numero 24 dell’elenco di garanzie offerte, che così recita: “Purtroppo, dopo il 7° mese, tutte le agenzie considerano che, se il bambino nasce prematuro e muore, il programma è stato portato a termine e si rimane senza bambino e senza soldi. GestLife è l’unica compagnia al MONDO che vi copre per questa terribile eventualità, garantendovi il riavvio dello stesso programma che avevate contratto, fino a due anni dopo la nascita, in caso di morte del bambino per qualsiasi motivo o causa (compresi gli incidenti domestici o stradali). Senza alcun costo per voi”.

Avete compreso bene: se il bambino avuto tramite utero in affitto muore entro due anni dalla nascita ve lo sostituiscono gratuitamente, come se fosse il parabrezza dell’auto. Qui siamo oltre la formula commerciale “soddisfatti o rimborsati”, siamo invece al risarcimento in forma specifica: rotto un bimbo te ne diamo un altro. Non liquidiamo il danno, bensì ci adoperiamo per riavviare il programma di maternità surrogata e così ridarti quel figlio che il destino ti ha tolto.

Davvero il bimbo, in questa logica, è un prodotto che può essere cambiato con un altro. Un oggetto, una cosa. È il bimbo di ricambio, il bimbo di scorta se il primo si è “bucato”, il bimbo in panchina pronto ad entrare in campo se la prima scelta si è infortunata, il bimbo sostitutivo del concessionario di figli. Siamo nel pieno della formula Zalando, però applicata non alle scarpe, ma alle persone. È la Kasko della fertilità, della maternità in conto terzi. A breve, brevissimo, siamo certi che potrai restituire il figlio entro un paio di anni, senza aspettare che muoia, se sarà difettoso, ossia se si ammalerà, oppure se, proprio come un paio di scarpe che non ti stanno bene, non corrisponderà alle tue aspettative perché non così biondo o intelligente o simpatico o bravo a calcio come te lo aspettavi. Avremo allora una pletora di bambini di seconda mano: bimbi usati-sicuro e sicuramente usati, anzi abusati.

D’altronde, se abbiamo fabbricato i figli in provetta e poi li abbiamo inseriti nella catena di montaggio degli uteri, esigiamo che siano perfetti. Tanto quanto è perfetta la calcolata e profittevole follia che ha inscenato questo orrore.