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GENDER

Avere genitori omosessuali non è la stessa cosa

Avere due genitori gay è la stessa cosa... davvero? Ne siamo proprio sicuri? Questa è la conclusione a cui giunge il numero monografico di "Infanzia e adolescenza" curato dal professor Ammaniti. Qui ne esaminiamo tutti i punti deboli.

Educazione 16_12_2013
Bandiera gay

Molti lettori de La Nuova Bussola ne avranno avuto notizia: accompagnato da un articolo pubblicato da La Repubblica e formato dal professor Massimo Ammaniti1, è uscito il dodicesimo volume della rivista Infanzia e adolescenza, quasi interamente dedicato all'omogenitorialità2.

Il materiale presente in questo numero monografico, secondo il professor Ammaniti, dovrebbe ampiamente confortare la posizione favorevole all'omogenitorialità, secondo la quale crescere in una «famiglia gay» non porterebbe alcuno svantaggio ai bambini, anzi: porterebbe loro piuttosto dei benefici.

Del resto, afferma il docente, non dobbiamo dimenticare che «la famiglia cosiddetta naturale rappresenta una pura astrazione, infatti gli ominidi centinaia di migliaia di anni fa ricorrevano all'"alloparenting", ossia affidavano i figli ad altri membri del clan, perché il padre e la madre dovevano provvedere a procurare il cibo per la prole numerosa, come ci è stato raccontato da Jared Diamond nel suo recente libro Il mondo fino a ieri»3.

Sulla stessa linea i primi due interventi del volume. La professoressa Anna Maria Speranza, infatti, scrive: «Partiamo innanzitutto dalla considerazione che la genitorialità non è un concetto astratto o “naturale”»4. Le fa eco il professor Vittorio Lingiardi, che già ha speso il suo nome a favore dell'omogenitorialità5, che afferma: «la famiglia non è solo un prodotto “naturale”, ma è anche, e soprattutto, il risultato di un legame affettivo e sociale»6.

Il terzo articolo della rivista rappresenta il piatto forte. Si tratta della traduzione in lingua italiana di un articolo firmato da Gartell e Bos ed intitolato US National Longitudinal Lesbian Family Study: Psychological Adjustment of 17-Year-Old Adolescents7. Le conclusioni di questo autorevole articolo sono le seguenti: «Gli adolescenti nati e cresciuti in famiglie con madri lesbiche dimostrano un buon adattamento psicologico»8.

Tutto chiaro, dunque? Non molto. Il piatto forte, infatti, presenta numerosi punti oscuri. Innanzitutto, le due autrici non sembrano dare molte garanzie di obiettività: Gartrell e Bos, infatti, sono due attiviste lesbiche militanti. La prima, in particolare, è «sposata» con la regista Dee Moshbacher9; cosa che, comunque, non le impedisce di dichiararsi «polyamorist», termine che potrebbe essere tradotto in molti modi10. Nel 2001 Gartrell ha pubblicato un manuale di fund-raising per l'attivismo lesbico11: l'autrice ha sicuramente esperienza nel settore, poiché l'US National Longitudinal Lesbian Family Study, della quale Gartrell è stata responsabile, è stato finanziato da diversi organismi che sostengono l'attivismo omosessualista (ad esempio la GIL Foundation)12. Questa ricerca, condotta tra il 1986 e il 1992, ha permesso a Gartrell di pubblicare ben diciotto articoli sullo stesso campione di soggetti, contribuendo a creare l'idea che «30 anni di ricerche scientifiche abbiano fornito un numero sufficiente di prove che dimostrano come la salute psicologica, l’adattamento, lo sviluppo cognitivo, sociale e psicosessuale, la qualità delle relazioni e il successo scolastico dei bambini e degli adolescenti cresciuti da genitori omosessuali siano del tutto analoghi a quelli dei figli cresciuti da genitori eterosessuali»13.

Tornando alla ricerca, non può sfuggire che si tratta di un campione estremamente piccolo: 78 ragazzi (39 maschi e 39 femmine). Oltre che piccolo, il campione non è rappresentativo: i padri non sono rappresentati; i figli sono stati ottenuti con la procreazione medicalmente assistita; le madri sono tutte praticamente bianche (94%); di classe sociale media o alta (82%) e con un elevato tasso di istruzione (67%); professioniste o manager (82%); tutte con una forte identità lesbica14. Il campionamento non è stato fatto con un procedimento casuale, ma le madri sono tutte volontarie, contattate con il passaparola o con annunci in locali o su riviste lesbiche15.

Anche il metodo utilizzato lascia perplessi: si valuta la capacità genitoriale di queste madri attraverso interviste e questionari aperti, cioè chiedendo ai soggetti di valutare se stessi.

I dati ottenuti permettono a Gartrell e Bos di affermare che «Gli adolescenti nati e cresciuti in famiglie con madri lesbiche dimostrano un buon adattamento psicologico»16. Eppure non è quello che Gartrell ha scritto in altri articoli, sempre basandosi sullo stesso campione.

Ad esempio, scopriamo che il 65,7% dei ragazzi del campione, a soli 17 anni, è già stato in psicoterapia per depressione (15,4%), ansia (6,4%) o altri disturbi17; oppure che il 46,6 % delle ragazze e il 21,6 % dei ragazzi hanno dichiarato un orientamento non eterosessuale; inoltre è emerso che le figlie di madri con orientamento omosessuale avevano più frequentemente rapporti omosessuali18.

Come prevedibile, sembra dunque che le madri militanti lesbiche sovrastimino le loro capacità genitoriali. Ed è quello che conferma il quarto articolo19, che presenta una ricerca condotta tramite la somministrazione - a 16 padri gay, 16 madri lesbiche, 16 padri e 16 madri eterosessuali - di un’intervista semi-strutturata e questionari self-report per indagare le competenze genitoriali, la soddisfazione di coppia. Risulta che le madri lesbiche riferiscono un’elevata soddisfazione di coppia ed una valutazione più favorevole degli esiti di sviluppo dei bambini. Eppure la solita Gartrell (basandosi sul solito campione) ha trovato un tasso di rottura delle coppie lesbiche del 56% (contro il 36% della media nazionale)20; Andersson ha scoperto che, in Scandinavia, le unioni omosessuali maschili hanno una probabilità di rompersi doppia di quelle eterosessuali, e che le unioni omosessuali femminili hanno una probabilità doppia di quelle omosessuali maschili21. Questo significa che le madri lesbiche non sono affidabili nel giudicare la stabilità del loro rapporto di coppia; saranno in grado di giudicare il benessere dei loro bambini?

Il quinto articolo del numero monografico di Infanzia e adolescenza ha utilizzato come campione «10 famiglie lesbo-genitoriali appartenenti ad una popolazione non clinica reclutate attraverso associazioni e siti web dedicati a coppie omosessuali e all’omogenitorialità». Le relazioni di queste «famiglie lesbo-genitoriali» è stata valutata attraverso la procedura del Lausanne Trilogue Play. In cosa consiste questa procedura? Si chiede ai genitori di giocare, a turno e insieme, con il bambino; dopo di che si valuta il grado di coinvolgimento dei genitori nel gioco, il ruolo ricoperto ed altre variabili. L'esito di questa poco significativa ricerca? «[...] le famiglie omogenitoriali appaiono caratterizzate da un livello di interazione triadica simile a quelle eterogenitoriali».

L'ultimo articolo della rivista è una rassegna di studi sull'omogenitorialità22. Ecco le conclusioni: «I dati disponibili rivelano che i bambini cresciuti da genitori gay e lesbiche, nonostante le discriminazioni a cui sono sottoposti, seguono i percorsi di sviluppo attesi. Il benessere del bambino non dipende dall’orientamento sessuale dei genitori ma dalla loro capacità di amarlo, fornirgli le cure necessarie e un ambiente familiare sereno. Non vi sono dunque motivi per affermare che le persone gay e lesbiche siano genitori meno adeguati a causa del loro orientamento sessuale, né vi sono motivi per ritenere che l’orientamento sessuale costituisca un fattore in base al quale orientare l’affidamento o l’adozione». Che dire, dunque, delle numerose rassegne che hanno trovato importanti differenze nello sviluppo di bambini cresciuti in coppie omosessuali rispetto a quelli cresciuti in famiglie tradizionali23?

Chiudiamo tornando all'articolo firmato dal professor Ammaniti intitolato «Perché avere due genitori gay è la stessa cosa». Siamo proprio sicuri?

NOTE

  1. http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2013/11/23/perche-avere-due-genitori-gay-la-stessa.html , consultato il 26/11/2013.
  2. «Infanzia e adolescenza», vol. 12, n. 2, maggio – agosto 2013.
  3. Dubitiamo che Diamond abbia l'autorevolezza di testimone oculare a proposito dell'alloparenting degli ominidi vissuti centinaia di migliaia di anni fa.
  4. Anna Maria Speranza, Introduzione, in «Infanzia e adolescenza», op. cit., p. 72.
  5. http://27esimaora.corriere.it/articolo/si-cresce-bene-anche-con-genitori-gayecco-i-risultati-di-30-anni-di-ricerche/ , consultato il 26/11/2013.
  6. Anna Maria Speranza, Introduzione, in «Infanzia e adolescenza», op. cit., p. 74.
  7. Nanette Gartrell, Henny Bos, US National Longitudinal Lesbian Family Study: Psychological Adjustment of 17-Year-Old Adolescents, in «Pediatrics» vol. 126, n. 1, 7 giugno 2010, pp. 28 – 36.
  8. N. Gartrell, H. Bos, Il National Longitudinal Lesbian Family Study (USA): l’adattamento psicologico negli adolescenti di 17 anni, in «Infanzia e adolescenza», op. cit., p. 86.
  9. http://www.nytimes.com/2005/01/16/fashion/weddings/16moss.html?_r=0 , consultato il 26/11/2013.
  10. N. Gartrell, If this is tuesday, it must be dee… Confessions of a closet polyamorist, in «Journal of Lesbian Studies», vol. 3, nn. 1 – 2, pp. 23 – 33.
  11. Nanette Gartrell, Esther D. Rothblum, Everyday mutinies: funding lesbian activism, Routledge, New York (NY) 2001.
  12. http://gillfoundation.org/, consultato il 26/11/2013.
  13. A. M. Speranza, Introduzione, in «Infanzia e adolescenza», op. cit., p. 71.
  14. Nanette Gartrell et al., The national lesbian family study: 1. Interviews with prospective mothers, in «American Journal of Orthopsychiatry» vol. 66, n. 2, aprile 1996, pp. 274, 275.
  15. Ibidem, p. 274
  16. N. Gartrell, H. Bos, Il National Longitudinal Lesbian Family Study (USA): l’adattamento psicologico negli adolescenti di 17 anni, op. cit., p. 86.
  17. N. Gartrell, H. Bos, H. Peyser et al., Adolescents with lesbian mothers describe their own lives, in «Journal of Homosexuality» vol. 59, n. 9, pp. 1221.
  18. N. Gartrell, H. W. Bos, N. Goldberg, Adolescents of the U.S. National Longitudinal Lesbian Family Study: sexual orientation, sexual behaviour, and sexual risk exposure, in “Archieves of sexual behaviour” vol. 40, n. 6, dicembre 2011, pp. 1199 – 1209.
  19. Roberto Baiocco, Federica Santamaria, Salvatore Ioverno, Chiara Petracca, Paola Biondi, Fiorenzo Laghi, Silvia Mazzoni, Famiglie composte da genitori gay e lesbiche e famiglie composte da genitori eterosessuali: benessere dei bambini, impegno nella relazione e soddisfazione diadica, in «Infanzia e adolescenza», op. cit., pp. 99 – 112.
  20. N. Gartrell, H. W. Bos, N. Goldberg, Adolescents of the U.S. National Longitudinal Lesbian Family Study: sexual orientation, sexual behaviour, and sexual risk exposure, op. cit., p. 1207.
  21. Gunnar Andersson et al., The demographics of same-sex marriages in Norway and Sweden, in «Demography» vol. 43, 2006, pp. 79 - 98.
  22. Chiara Caristo, Nicola Nardelli, Madri lesbiche, padri gay e il benessere dei loro figli: una rassegna della letteratura, in «Infanzia e adolescenza», op. cit, pp. 128 - 139.
  23. Loren Marks, Same-sex parenting and children’s outcomes: A closer examination of the American psychological association’s brief on lesbian and gay parenting, in «Social Science Research» vol. 41, n. 4, 2012, pp. 735-751; Philip A. Belcastro, Theresa Gramlich, Thomas Nicholson, Jimmie Price, Richard Wilson, A rewiew of data based studies addressing the affects of homosexual parenting on children's sexual and social functioning, in «Journal of Divorce & Remarriage», vol 20, n. 1/2, 1993, pp. 105-122; Bridget Fitzgerald, Children of lesbian and gay parents: a review of the literature, in «Marriage and family review» vol. 29, 1999, pp. 57-75; Robert Lerner, Althea K. Nagai, No basis: what the studies don’t tell us about same-sex parenting, Marriage Law Project, Washington (DC), gennaio 2001; Judith Stacey, Timothy J. Biblarz, (How) Does the Sexual Orientation of Parents Matter?, in «American Sociological Review» vol. 66, n. 2, aprile 2001, pp. 159 – 183; George Rekers, Mark Kilgus, Studies of homosexual parenting: a critical review, in «Regent University Law Review», vol. 14, n. 2, 2001 - 2002, pp. 343-382; Richard E. Redding, It's really about sex: same-sex marriage, lesbigay parenting, and the psychology of disgust, in «Duke Journal of Gender Law & Policy» vol. 18, 2008, pp. 101 – 167; Walter R. Schumm, Children of homosexuals more apt to be homosexuals? A reply to Morrison and to Cameron based on an examination of multiple sources of data, in «Journal of Biosocial Science» n. 42, 2010, pp. 721 – 742; Douglas W. Allen, More Heat Than Light: A Critical Assessment of the. Gay Parenting Literature, 1995–2010 ( http://works.bepress.com/douglas_allen/1/?REMOTE_ADDR=87.0.146.163& , consultato il 26/11/2013).