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TERRORISMO

Al Qaeda vuole rilanciarsi con un attentato contro aerei

Mentre l'Isis è sempre più alle corde, Al Qaeda può ben presto rialzare la testa. E il suo primo attacco terroristico avverrebbe nel Regno Unito contro aerei di linea e aeroporti. Questo, almeno, è l'allarme lanciato dal ministero britannico della Sicurezza. Un nuovo 11 settembre?

Esteri 27_12_2018
Ayman al Zawahiri

Al Qaeda è in ripresa e sta programmando nuovi attentati contro aerei di linea e aeroporti. E' l'allarme lanciato, in pieno clima di partenze natalizie, dal ministro della Sicurezza inglese, Ben Wallace. Difficile ignorare la portata di un simile allarme, per di più se lanciato da uno che è solito tenere un profilo basso. 

Ben Wallace ci ha tenuto a sottolineare che Al Qaeda è di nuovo, ma forse non ha mai smesso di esserlo, l'incubo di tutto il governo. Notti in bianco non solo nel terrore che qualcosa come l'11 settembre possa tornare questa volta in Europa, ma perché l'intelligence è alle prese con il sospetto che il gruppo terroristico islamico stia sviluppando una tecnologia nuova capace di abbattere i voli di linea. Alla Whitehall si parla di "bombe miniaturizzate". Gli islamisti hanno anche pianificato, pare, di ricorrere all'uso di droni imbottiti d'esplosivo per far saltare in aria obiettivi chiave.

Wallace ha tenuto a rivelare, in una lunga intervista alla stampa inglese, che il governo è pronto ad investire 25 milioni di sterline in un programma di ricerca per proteggere le rotte aeree da minacce interne e nuove idee di attentati in volo. E a conferma, in qualche modo, non solo della sua tesi, ma del fatto che i terroristi islamici hanno anche passato una fase di collaudo delle nuove "tecniche di morte", ha indicato il fallito attentato contro un aereo di linea australiano a luglio 2017. "Nel 2019 dovremmo essere vigili su Al Qaeda. Stanno dando nuova energia ad alcuni collegamenti e vecchi supporti per rinvigorire la loro ambizione". Le rivelazioni non hanno fatto, nel frattempo, che tenere ancora più in allerta la sicurezza negli aeroporti, già altissima dopo tre giorni di caos a Gatwick. E quando Wallace parla di "minaccia interna", si riferisce esplicitamente a jihadisti dormienti che lavorano sotto copertura negli aeroporti.

Gli inglesi vedono il declino dell'Isis come la prova che Al Qaeda stia cercando di riaffermarsi come il principale gruppo terroristico del mondo, e fare il grande ritorno con un attentato aereo sembrerebbe il nuovissimo biglietto da visita che hanno immaginato. Mentre, infatti, l'Isis gonfiava il petto dinanzi al mondo intero, Al Qaeda si fermava per capire i nuovi equilibri geopolitici: non erano scomparsi, si stavano solo riorganizzando. Fonti della sicurezza hanno rivelato che progetti di droni per lanciare bombe già sono stati scoperti durante una recente indagine terroristica nel Regno Unito. E le aziende britanniche di competenza sono state anche avvertite del pericolo di droni-bomba e di esplosivi con prodotti chimici. Tutto confermato, da tempo, anche dal 'Pool Re', la più importante struttura di copertura del terrorismo in Gran Bretagna.

Il leader spirituale di Al Qaeda è ancora l'ex "luogotenente" di Osama bin Laden, Ayman al-Zawahiri. Ma per Wallace una nuova generazione di leader è già stata forgiata. E' come se, fa notare il ministro, i nuovi islamici siano stati indottrinati ad un modus operandi molto più dinamico. Il jihad è talmente importante ed impellente nelle loro menti che è impossibile prevedere che cosa faranno. Decidono cosa fare improvvisamente, ma parlano costantemente di attentati. Wallace ha reso noto che truppe terroriste islamiche sono state ostacolate in Gran Bretagna già dal marzo 2017.

Così, mentre l'isis era preda della controffensiva occidentale, i tentacoli di al-Qaeda iniziavano di nuovo a imporsi con maggiore prepotenza. Gli uomini barbuti che si nascondo tra le montagne al confine tra Afghanistan e Pakistan, stanno tornando. In Somalia, Yemen, Siria, Afghanistan, Al Qaeda è presente, e da quest'anno in Kashmir. Ma per quanto numerosi, molti degli affiliati non sono strettamente legati alla leadership centrale. Nel 2016 Jabhat al-Nusra, l'ex "filiale" di Al Qaeda in Siria, interruppe i rapporti con il gruppo, preferendo fare da sola. Ma a differenza dell'isis, che è sempre governato  dalla spada, Al Qaeda ha cercato in passato di conquistare i cuori e le menti delle popolazioni locali e dei gruppi ribelli, raccontando il progetto politico dell'islam, mostrando la natura ideologica della religione in purezza. Ha evitato di colpire i civili sunniti e spesso ha evitato anche il tipico di video di propaganda cruenta favorito dallo Stato Islamico. I due gruppi terroristici in Siria si sono scontrati conducendo brutali campagne militari per affermare la legittimità dell'uno sull'altro a governare.

In questo contesto il Regno Unito e i capi dei servizi segreti britannici hanno anche avuto il tempo di recriminare circa la decisione di Donald Trump di ritirare le truppe americane dalla Siria. Iniziativa che, a loro giudizio, significherà la creazione di un nuovo rifugio per gli islamici per lanciare attacchi contro l'Occidente. Se infatti Mosca e Damasco hanno espresso soddisfazione per l’annunciato ritiro dei militari a stelle e strisce, gl'inglesi, ma un po' tutti gli europei, hanno mostrato preoccupazione e disappunto. Tutti convinti che, sebbene il Califfato sia alle corde e incapace (allo stato attuale delle cose) di aumentare la minaccia, dicono ufficialmente di temere nuovi rigurgiti dell’isis. Forse è tempo di rivedere gli obiettivi.