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CARITAS

Aiuti pro-aborto, vescovi canadesi congelano i fondi

Sono per ora 10 i vescovi canadesi che hanno comunicato di aver congelato i fondi delle loro diocesi (frutto di donazioni dei fedeli) destinati alla Canadian Catholic Organization for Development & Peace (CCODP), organizzazione ufficiale della Chiesa Cattolica in Canada per lo sviluppo internazionale e membro canadese della Caritas Internationalis.

Svipop 17_04_2018
La Caritas canadese

Sono per ora 10 i vescovi canadesi che hanno comunicato di aver congelato i fondi delle loro diocesi (frutto di donazioni dei fedeli) destinati alla Canadian Catholic Organization for Development & Peace (CCODP), organizzazione ufficiale della Chiesa Cattolica in Canada per lo sviluppo internazionale e membro canadese della Caritas Internationalis.

Sono il cardinale Thomas Collins di Toronto, Richard Gagnon di Winnipeg,  Michael Miller di Vancouver, Hector Vila di Whitehorse, Gregory Bittman di Nelson, Gerard Bergie di St. Catharines, Richard Smith di Edmonton,  Paul Terrio di St. Paul,  William McGrattan of Calgary e Mark Hagemoen di Saskatoon.

Il cardinale Collins ha rilasciato una dichiarazione nella quale afferma che CCODP ha il mandato di “lavorare nei Paesi in via di sviluppo per sostenere progetti che riflettono la missione di giustizia sociale della Chiesa Cattolica”, e che “una recente verifica sui partner di CCODP, condotta da rappresentanti della Conferenza episcopale dei vescovi cattolici, ha suscitato forti motivi di preoccupazione a riguardo di numerose organizzazioni all'estero”.

Nell'annunciare che sarà divulgato nei prossimi mesi un rapporto più dettagliato sulla questione, il presule comunica che nel frattempo “saranno trattenuti i finanziamenti 2018 alla CCODP,  finché non saranno a disposizione della Conferenza episcopale maggiori informazioni”. “È fondamentale – precisa il porporato - garantire che CCODP non assegni fondi a progetti o gruppi che operano in contrasto con gli insegnamenti morali e sociali della Chiesa”, anche a doverosa tutela dei molti donatori che generosamente elargiscono danaro per finanziare le attività dell'organizzazione. 

In una analoga lettera del 4 aprile l'arcivescovo Smith di Edmonton afferma che sono emerse prove che “una quarantina di patner” con cui collabora CCODP  “non rispettano pienamente la santità della vita umana”, e precisamente  – scrive l'arcivescovo Miller di Vancouver - “la santità della vita umana dal concepimento al termine naturale”.

Un comunicato della Conferenza episcopale informa che è stata espressa a CCODP “preoccupazione in riferimento alle risultanze preliminari” dell'indagine sulla condotta di alcuni partner dell'organizzazione. La Conferenza si dichiara tuttavia “fiduciosa che entro breve sarà fornito ogni necessario chiarimento”, e assicura che CCODP è pienamente desiderosa di contribuire affinché debita chiarezza sia fatta.

Nel 2017 Lifesitenews pubblicò un'inchiesta giornalistica a puntate (vedi qui), svelando che, tra i partner di CCODP in America Latina, almeno 7 su 10 (2 in Brasile, 2 in Paraguay, uno in Colombia, Honduras e Haiti) propagandano contraccezione e depenalizzazione dell'aborto; molti di loro inoltre si spendono per la promozione dell'ideologia gender, per la legalizzazione del “matrimonio” tra persone dello stesso sesso e per l'appoggio a iniziative di associazioni LGBT.

Ma sono ormai anni che questi legami inaccettabili tra CCODP e decine di organizzazioni dall'operato incompatibile con la dottrina morale della Chiesa vengono portati all'attenzione della Conferenza episcopale, finora con scarso successo (malgrado nel 2010 i vescovi canadesi si fossero impegnati a una più attenta vigilanza). Per scoraggiare ulteriori imbarazzanti inchieste giornalistiche, CCODP in passato ha addirittura cessato di rendere pubblico l'elenco completo dei suoi partner e non ha esitato a rivolgersi alla Corte Federale per bloccare l'accesso alla lista. (Alessandro Martinetti)